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24 ottobre 2025

Braccio di ferro sul petrolio tra Trump e Putin: sanzioni Usa colpiscono la Russia, la Cina taglia i flussi

Anche Pechino e le raffinerie indiane riducono le importazioni per evitare ritorsioni
Braccio di ferro sul petrolio tra Trump e Putin: sanzioni Usa colpiscono la Russia, la Cina taglia i flussi

Carola Desimio
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Carola Desimio

Sembrava aprirsi uno spiraglio per la pace in Ucraina. La stretta di mano tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Anchorage, in Alaska, aveva segnato un possibile punto di svolta nei rapporti tra Washington e Mosca. Si parlava di un negoziato e di una pace giusta. Oggi quell’opportunità sembra essere svanita: tutti i tentativi di portare Putin al tavolo delle trattative sono falliti.

Così è iniziato il braccio di ferro sul petrolio tra Vladimir Putin e Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha imposto una serie di sanzioni contro le compagnie energetiche russe Lukoil e Rosneft. La decisione di Washington è arrivata dopo l’approvazione, da parte dei Paesi dell’Unione Europea, del 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca, che include anche il divieto di importazione del gas naturale liquefatto russo. Le misure americane seguono quelle annunciate la scorsa settimana dal Regno Unito, anch’esse mirate a colpire Lukoil e Rosneft.

“Dato il rifiuto del Presidente Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sta sanzionando le due maggiori compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina da guerra del Cremlino”, ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent in una nota. “Incoraggiamo i nostri alleati a unirsi a noi e ad aderire a queste sanzioni”.

“Le sanzioni sono un atto ostile, un tentativo di mettere pressione su Mosca, ma nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione”, ha detto Putin. “La stretta non avrà impatto sull’economia russa”. Considerando però che le esportazioni di petrolio sono la principale fonte di entrate nell’economia russa e che Rosneft e Lukoil ne gestiscono oltre la metà, le misure avranno effetti significativi sui conti pubblici e sulla strategia energetica di Mosca.

La Cina taglia le importazioni di petrolio

Stando a quanto riportato da Reuters, anche la Cina ridurrà le importazioni di petrolio russo trasportato via mare. PetroChina Sinopec, Cnooc e Zhenhua Oil, principali compagnie petrolifere statali cinesi, almeno per il momento, non compreranno petrolio russo. Sempre secondo l’agenzia britannica, le raffinerie indipendenti potrebbero sospendere gli acquisti per valutare l’impatto delle sanzioni, ma cercheranno comunque di continuare ad acquistare petrolio russo.

Anche le raffinerie indiane, principali acquirenti di greggio russo via mare, sarebbero pronte a limitarne le importazioni, per lo stesso motivo: evitare ulteriori sanzioni da parte degli Stati Uniti. Per la Cina, che già rischia una stangata dagli Stati Uniti per le terre rare, la sospensione dei flussi potrebbe essere un duro colpo all’economia.

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