“In questi 20 anni abbiamo affermato l’esistenza del luogo ‘Colline Teramane’, conferendogli quella importanza che hanno alcune zone per le loro regioni: penso alla Valpolicella per il Veneto, alla Franciacorta per la Lombardia. Grazie al lavoro dei viticoltori si è delineato nell’immaginario collettivo degli abitanti e dei visitatori il confine geografico e produttivo delle Colline Teramane”.
Sono le parole di Enrico Cerulli Irelli, presidente del Consorzio Tutela Vini Colline Teramane che proprio in questi giorni ha festeggiato i 20 anni di attività con una tre giorni dedicata al pubblico e agli operatori, con degustazione ai banchi di assaggio presso la Pinacoteca Civica, e con tre masterclass focalizzate sulle denominazioni tutelate dal Consorzio presso la Sala Ipogea di Teramo.
L’iniziativa per i 20 anni
Organizzata grazie ai fondi del Ministero dell’Agricoltura, “La Nostra Anteprima – The cool on the hills” ha aperto una serie di iniziative che saranno programmate quest’anno a celebrazione della ricorrenza del ventennale della Denominazione Colline Teramane e del Consorzio che la tutela.
Era infatti il 2003 quando un gruppo di cantine, con l’ottenimento della DOCG per il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane – prima denominazione di origine controllata e garantita della regione – decise di valorizzare la produzione di questo vino prodotto in 33 comuni interamente compresi nella provincia di Teramo.
Un luogo anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve; un terroir incomparabile, circoscritto tra il Mare Adriatico e le catene montuose del Gran Sasso e dei Monti della Laga, che assicura al Montepulciano condizioni ottimali di maturazione e grande qualità e tipicità nel calice.
Qualità nel bicchiere
Un ‘movimento’ vinicolo che oggi può contare su oltre 600mila bottiglie prodotte, con un significativo incremento del 50% fatto registrare negli ultimi 2 anni, e su 172 ettari vitati. Il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane è un esempio di qualità e identità che riesce a descrivere perfettamente, nel bicchiere, le caratteristiche del territorio in cui è prodotto, delimitato e caratterizzato dalla natura, anche grazie alla scelta dei produttori di applicare una viticoltura esigente, vinificazioni non sofisticate e una profonda ricerca, che regala ai consumatori finezza e eleganza: segni che lo rendono distinto e riconoscibile rispetto al Montepulciano D’Abruzzo DOC.
“Abbiamo voluto dare importanza a un’area e un valore ai suoi prodotti di un territorio che oggi ha davanti una sfida importante: fare in modo che i viticoltori credano sempre di più nel Colline Teramane DOCG aumentando i volumi di produzione del proprio vino di punta perché emerga sempre di più con forza e rispetto al Montepulciano d’Abruzzo, trovando il suo posizionamento nella grande ristorazione italiana e sul mercato internazionale”, aggiunge Irelli.
Degustare i vini delle cantine
Nel corso della tre giorni di Teramo è stato possibile degustare i vini delle seguenti Cantine del Consorzio: Abbazia di Propezzano, Ausonia, Barba, Barone Cornacchia, Biagi, Bossanova, Centorame, Cerulli Spinozzi, Colonnella, De Angelis Corvi, Fantini, Faraone, Fattoria Nicodemi, Fosso Corno, Illuminati, La Quercia, Lepore, Mazzarosa, Monti, Montori, Orlandi Contucci Ponno, Podere Colle San Mas-simo, San Lorenzo, Strappelli, Tenute Barone di Valforte, Terraviva e Velenosi.
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