Jugo, l’app mobile nata in Italia con l’obiettivo di semplificare la spedizione di pacchi, cresce e punta a trasformarsi in un ecosistema per la logistica semplificata, accessibile a tutti. Jugo è basata su una tecnologia che permette, attraverso lo scatto di una foto, di identificare il packaging necessario alla spedizione di un oggetto e poter selezionare il partner di spedizione più adatto, potendo contare su un network di operatori nazionali ed internazionali che forniscono scontistiche ad hoc per gli utenti.
Dopo una prima fase di sperimentazione e di validazione del prodotto sul mercato, Jugo ha raggiunto le metriche di marketing auspicate: oltre 5.000 download e 3.500 utenti ricorrenti che inviano, in media, tra i 4 e i 5 pacchi al giorno. Jugo è stata scelta da moltissimi soggetti attivi nel campo del micro retail: piccoli negozi ed e-commerce troppo piccoli per rientrare nella logistica (e nel pricing) rivolto alle medie e grandi aziende, ma con necessità quotidiane di spedizione.
Il settore delle spedizioni è in forte crescita in tutto il mondo e in Italia, dove, secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, rielaborati da Liuc Business School, il fatturato del settore è cresciuto, dal 2019 al 2020, di oltre il 70%. Le spedizioni sono cresciute anche grazie al potenziamento e alla crescita di e-commerce, un settore che nel 2014 valeva 14 miliardi di euro e nel 2022 ha raggiunto i 48 miliardi di euro, con un incremento del 20% rispetto al 2021, secondo i dati dell’Osservatorio E-Commerce del Politecnico di Milano e di Netcomm.
Oggi Jugo, che ha lo status di società benefit, si appresta a lanciare una nuova campagna di acquisizione utenti e sta sviluppando un innovativo sistema di logistica “partecipata”: gli utenti dell’applicazione possono diventare essi stessi dei piccoli centri di smistamento, per conto terzi, ricevendo, in cambio, degli sconti sulle consegne. Uno scenario che integra i trend del commercio digitale e dello scambio di beni, con quello della gig economy e dell’autoimprenditorialità. Marco Angelucci, cto e chief of digital marketing di Jugo, racconta il futuro dell’app.
Come sono nate le nuove features dell’applicazione Jugo?
Le implementazioni più innovative sono nate soprattutto grazie al feedback dei clienti. Una delle primissime richieste che abbiamo ricevuto è stata quella di diventare un punto di smistamento e di spedizione. Abbiamo valutato la proposta ed effettivamente si trattava di un’opportunità reciproca. Questo progetto abilita gli utenti a diventare punti attivi di una spedizione, permettendo loro di poter effettuare spedizioni per conto di altri: amici, conoscenti, parenti. Questa permette di promuovere la brand awareness dell’applicazione e ampliare la rete di Jugo.
Da quali profili è composta la platea di utenti che desiderano effettuare micro-spedizioni per conto di altri?
Prevalentemente si tratta di piccoli retail, negozi che hanno spazio da dedicare e che uniscono la loro attività principale con questa attività secondaria. Per loro è un’opportunità perché possono beneficiare di sconti speciali su ogni spedizione effettuata. Inoltre hanno la possibilità di sviluppare servizi per la loro rete.
Quali trend vedete nel settore delle spedizioni?
Il trend di crescita non è cambiato, la campagna marketing che abbiamo fatto alla fine del 2022 ha dato delle conferme rispetto a quello che ci aspettavamo: esiste un mondo molto ampio, fatto di microspedizioni, composto da persone che hanno bisogno di fare piccole spedizioni, soprattutto si tratta di liberi professionisti, piccoli retail o e-commerce. Il mondo a cui ci rivogliamo oggi non trova spazi contrattuali con i grossi spedizioneri. Al piccolo e-commerce risultano inaccessibili le tariffe rivolte alla grandi aziende. Con Jugo i piccoli retail possono quindi accedere a tariffe in linea e in concorrenza con quelle che possono ottenere le aziende medio-grandi.
Jugo ha in programma di sviluppare implementazioni web per l’e-commerce. Di cosa si tratta?
Siamo stati contattati da diversi e-commerce e sviluppatori di app che non lavorano direttamente nel settore delle spedizioni, ma nella vendita e nello scambio. Questi soggetti ci hanno chiesto di poter fornire ai propri utenti un servizio di spedizione con le caratteristiche offerte da Jugo. Il servizio prevede la possibilità, per chi acquista e vende, di scegliere il corriere di riferimento per quella specifica vendita o scambio. Questa attività rientra all’interno della nostra filosofia, che è quella di aprire il più possibile Jugo e i suoi servizi a terzi.
Come sarà implementato il percorso di abilitazione delle integrazioni con e-commerce e soggetti terzi?
Prima di tutto ci stiamo occupando di sviluppare collezioni di Api da esporre su altre applicazioni e che saranno utilizzate per realizzare estensioni per le più comuni piattaforme di e-commerce. Il servizio di Jugo diventerà così disponibile in fase di checkout per il cliente dello store: sarà quindi l’utente finale a scegliere il servizio di spedizione che preferisce. Questo servizio è molto innovativo, perché oggi nessun player lo offre nella stessa modalità. Esistono già diversi plugin che permettono di collegare il proprio store tramite Api ai servizi dei corrieri, ma nessuno di questi offre il collegamento diretto insieme a un sistema di tariffe. Ad oggi questi servizi possono essere collegati solo a contratti tra il merchant e i singoli corrieri.
Quale sarà il futuro di Jugo?
Tutte le novità che stiamo sviluppando ci permetteranno di estendere ancora di più la rete dei nostri utenti e trasformarla in una vera e propria community. E sarà proprio questa comunità il motore di ogni futura evoluzione.
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