Articolo tratto dal numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Portare la luce professionale negli spazi domestici per diffondere una vera cultura della buona illuminazione. È questo uno degli obiettivi che si è data iGuzzini, storica azienda del lighting nata nel 1959 a Recanati, oggi parte del gruppo svedese Fagerhult. Ed è un obiettivo molto più ambizioso di quanto si creda.
Perché no, la domotizzazione non è l’unico elemento che contribuisce a rendere una luce intelligente, e sì, un sistema luminoso realmente all’avanguardia nasce dall’incontro tra ricerca e sperimentazione ingegneristica per modellarsi attorno al benessere della persona.
Tecnologie rivoluzionarie
Dietro a una luce c’è un mondo, e a raccontarlo con passione è Cristiano Venturini, ceo di iGuzzini: “La luce è una componente fondamentale della nostra vita, ma riconoscere il valore di una buona illuminazione, ovvero quella che unisce comfort visivo, risparmio energetico, efficienza e durabilità, non è affatto scontato.
Da anni abbiamo smesso di parlare di lampade: i nostri prodotti nascono dalla combinazione di hardware, software e sensoristica per dare vita a soluzioni luminose dimmerabili e integrabili a qualsiasi smart home e smart city, capaci di aumentare o diminuire automaticamente di intensità in base alle fasi della giornata o alla presenza o meno di qualcuno nell’ambiente. Ci stiamo avvicinando moltissimo al mondo dell’It, pur mantenendo ferma la nostra identità di azienda del design”.
Proprio da iGuzzini sono arrivate alcune delle tecnologie più rivoluzionarie degli ultimi decenni, come il sistema d’illuminazione biodinamica Sivra, nato alla fine degli anni ’80 a seguito di alcuni studi con il Lighting Research Center di Troy sugli effetti dell’illuminazione artificiale sul benessere psicofisico. Le ricerche portarono a un brevetto che ha reso possibile riprodurre il naturale modificarsi della luce solare in ambienti chiusi per migliorare la qualità di vita delle persone.
Da allora iGuzzini ha continuato a fare ricerca per realizzare sistemi sempre più all’avanguardia, e oggi illumina centinaia di monumenti, luoghi pubblici e opere d’arte in tutto il mondo: dalla Pietà di Michelangelo e L’Ultima Cena di Leonardo fino alla Cappella degli Scrovegni di Padova. E ancora Under, il primo ristorante sottomarino realizzato in Europa, il Palazzo di Giustizia di Parigi, il Mahabodhi Temple in India, la nuova stazione di Tottenham Court Road a Londra e le Cantine Perelada, progettate dallo studio Rcr, vincitore del Pritzker Prize.
Fare innovazione attraverso la luce
Alla base di tutto, una sola convinzione: fare innovazione sociale attraverso la luce è possibile, soprattutto in un momento storico in cui il tema dell’efficienza energetica è così urgente. “Negli ultimi anni circola l’appello a spegnere le luci, ma se le città disponessero di sistemi luminosi dotati dei giusti sensori potrebbero essere illuminate solo quando e quanto serve.
Dire nel 2023 ‘spegnete tutto’ è profondamente anacronistico e va contro tutto il lavoro di ricerca e sviluppo svolto in questo campo. La soluzione non è spegnere le luci, ma gestirle attraverso sistemi intelligenti. Anche nelle aziende o nei musei. Spegnere non è la soluzione, illuminare bene sì. Ed è questa la grande differenza che molti faticano a comprendere: una città può essere accesa o illuminata”.ù
La collezione Living Vibes
Stesso discorso vale per la casa, e proprio da qui è nata Living Vibes, la collezione dedicata ai nuovi modi di interpretare l’ambiente domestico, lo spazio di lavoro e l’hospitality presentata da iGuzzini a Milano durante il Salone del Mobile di aprile. Al FuoriSalone è stata interpretata da Stefano Boeri Interiors e Artec Studio attraverso un’installazione allo Spazio Blindarte.
“Living Vibes è la sintesi perfetta delle due anime dell’azienda: l’innovazione tecnologica e il design. Qualsiasi ambito della nostra vita è ormai connotato da commistioni e contaminazioni: questo si riscontra anche negli ambienti domestici, dove stiamo rimettendo in discussione tutto. In ufficio vogliamo gli stessi comfort della casa, e a casa le stesse tecnologie dell’ufficio. Living Vibes è una risposta proprio a questo”, prosegue Venturini.
Una nuova sfida, quella di ampliare il perimetro dell’illuminazione architetturale per rivolgersi anche al settore del living e dell’hospitality, che mira ad aumentare gli stakeholder e riconfermare la crescita del 2022, un’annata storica. Con le performance più alte dalla fondazione, iGuzzini ha raggiunto un fatturato di 234,1 milioni di euro (+15,1% sul 2021) registrando un aumento sia della redditività/ebit, che si attesta sui 24,1 milioni di euro, sia del valore percentuale net sales, che passa dal 7,9 dell’anno precedente al 10,3 del 2022.
I progetti legati alla sostenibilità
Per il 2023, invece, sono previste novità importanti sul fronte della sostenibilità, con l’innesto di 6 milioni di euro per rendere la sede di Recanati – che copre l’86% della produzione mondiale di iGuzzini – indipendente dal punto di vista energetico per oltre il 60% del suo fabbisogno.
“Sono ormai 40 anni che proviamo a sensibilizzare la società e il mercato su come una luce evoluta contribuisca a salvaguardare l’ambiente e la salute delle persone.Abbiamo lavorato sulla durabilità dei prodotti, sulla circolarità dei materiali utilizzati, sulle emissioni della produzione. E siamo già carbon free. La buona luce passa anche da qui”.
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