Articolo tratto dal numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Tutto quello che ha a che fare con gli abiti da sposa è per Nicole Cavallo, 26 anni, direttrice creativa dal 2019 del marchio Nicole Milano, una certezza.
Come si sistema la coda di un abito? Qual è il modello più adatto alla forma del corpo? Lei ha tutte le risposte. E le condivide sui social attraverso le sue pagine Instagram e TikTok, che contano rispettivamente 252mila e 215mila follower.
Una comunicazione per giovani
Qui comunica in modo differente, più vicino ai giovani, il mondo sposa, creando video e reel in cui svela quello che qualsiasi sposa vorrebbe sapere prima del fatidico giorno. Una passione che Nicole ha maturato sin da bambina: “Ho praticamente vissuto tra gli abiti bianchi: mia mamma, Alessandra Rinaudo, ex chief artistic director del gruppo Pronovias, e mia nonna, sarta esperta, mi portavano sempre in atelier”.
Dopo aver trascorso un anno a Vancouver, in Canada, Nicole ha studiato Economia per arte, cultura e comunicazione in Bocconi. “Questa scelta mi ha permesso di maturare un’ampia visione del business della moda sotto un profilo economico e finanziario e si è rivelata di aiuto anche per il lato più creativo della mia professione”, dice Nicole Cavallo.
Nicole Cavallo nel gruppo Pronovias
Poi, nel 2019, è diventata direttore creativo di Nicole Milano, ramo del gruppo Pronovias, dove ha portato nuove
idee, mescolando la sartoria italiana con le ultime tendenze. E questo, in parte, anche grazie ai social, dove è diventata in pochi anni una coach delle spose per la sua capacità di parlare senza filtri.
“Racconto un sogno, un momento aspirazionale, per cui moltissime donne amano guardare i miei contenuti indipendentemente dal fatto che si debbano sposare o no. Oltre a questo, penso apprezzino il mio spalancare le porte di un mondo un po’ esclusivo, elitario forse, in modo più semplice e genuino, raccontando anche i possibili inconvenienti del giorno del sì”.
Nicole ha collezionato negli anni tantissimi aneddoti: da cerniere strappate all’ultimo minuto alla taglia rivelatasi sbagliata all’ultima prova dell’abito. In questi casi, a fare la differenza è l’empatia con clienti che, nel mondo bridal, possono rivelarsi più esigenti che in qualsiasi altro segmento moda.
“Il servizio e l’esperienza fisica in atelier sono determinanti. La sposa viene in atelier aspettandosi di vivere qualcosa di indimenticabile. L’empatia tra la stylist, colei che si occupa di consigliare l’abito più adatto, e la sposa è fondamentale”.
L’impegno per la sostenibilità
C’è poi un altro aspetto che sta a cuore a Nicole ed è quello della sostenibilità. Un percorso virtuoso che l’azienda sta seguendo da più di due anni, in varie forme. “Sicuramente, quella che finora trovo più efficace è stata l’idea di trovare nuove modalità di riutilizzo dell’abito, ad esempio con il progetto Second Life, un programma di moda circolare grazie al quale le spose possono portare in negozio gli abiti e farli modificare, dando loro una seconda vita”.
C’è una domanda che Nicole si è sentita porre spesso in questi anni: ‘Come dovrà essere il tuo abito da sposa? Come lo immagini?’ Lei ha già la risposta pronta: “Mi vedo con un abito senza tempo, sicuramente accollato e con la manica lunga. Un mix tra innovazione, eleganza e raffinatezza. Me lo farei creare da mia mamma e lo farei vedere solo a lei”.
E per il futuro? “Ho tantissimi progetti. Il più grande è vedere crescere la mia realtà a livello internazionale e portare nel settore proposte nuove, che leghino il mondo sposa e quello della moda in modo insolito”.
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