Articolo tratto dal numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Martina Strazzer era una bambina molto creativa e piena di stimoli. Prima pensava di fare la maestra, poi l’architetto, l’avvocato e la ginecologa. Eppure in lei c’era anche un altro elemento: uno spiccato spirito imprenditoriale. “Emergeva in tante forme: dalla vendita di mie creazioni fai da te a tutta la mia famiglia alla voglia di avere un brand”.
Il brand è poi arrivato nel 2019, quando Martina, emiliana, ha fondato Amabile, marchio di gioielli realizzati in argento 925 e oro. Di imprenditoria, però, sapeva poco: “Oggi sto seguendo corsi di marketing, risorse umane, finanza e tutto ciò che riguarda il mondo del business”, dice. Più di tre anni fa, Martina si trovava in camera sua e in tasca aveva solo 300 euro da investire, ricevuti a Natale.
“All’inizio i miei genitori erano molto contrari, quindi lavoravo come commessa il sabato e durante la settimana davo ripetizioni a cinque bambini. Non mi potevo permettere di avere un magazzino: dovevo produrre un articolo alla volta”. Il giorno dopo aver scelto il nome Amabile, lo stesso della bisnonna, Martina si è recata in alcuni laboratori orafi della sua città armata solo di alcuni schizzi disegnati a matita. Dopo un mese e mezzo il primo prodotto era pronto.
“Di volta in volta li fotografavo e li postavo sulla mia pagina Instagram, concludendo pian piano qualche vendita grazie ai primi follower. Oggi che i follower sono 670mila su Instagram mentre 1,5 milioni su TikTok, il sogno di una 19enne, all’inizio apparentemente impossibile da realizzare, è una realtà dinamica che fattura 4 milioni di euro e dà lavoro a circa 15 under 30. “Se all’inizio ho avuto paura? No. Ho semplicemente realizzato che ero sulla cresta di un’onda ed era giusto cavalcarla al 100%. Ad ogni modo, ogni caduta è uno step necessario per raggiungere qualsiasi obiettivo”.
Un ostacolo è stato di certo l’arrivo della pandemia, che ha bloccato la crescita del brand fino a quando, a maggio 2020, Martina è sbarcata su TikTok. “Gli utenti hanno iniziato a chiedermi dove avessi acquistato i gioielli che indossavo e mentre i follower crescevano, così facevano anche le vendite”. A quel punto ha deciso di aprire un sito web.
Nell’ufficio di Martina ci sono oggi circa 15 persone. Nei periodi intensi, come lo scorso Natale, l’atmosfera si fa particolarmente frenetica: “C’erano più di 20mila ordini”, ricorda. Le aree da ricoprire sono tante: grafica, supply chain, designer, social media manager, marketing, amministrazione, assistenza clienti, logistica. Se però Martina ha raggiunto numeri simili, il merito va in parte a chi da sempre l’ha seguita sui social: “Ho una community meravigliosa. La cosa che mi piace di più? Sapere che sto lanciando, nel mio piccolo, messaggi di empowerment”.
Lavorare in Italia come imprenditrice, infatti, non è una passeggiata. “Noi donne siamo abituate a sentirci dire che non si può fin da quando siamo piccole. Ancora oggi, quando conosco una persona, questa dà per scontato che l’azienda sia di mio padre e sbarra gli occhi quando spiego di essere io la fondatrice. Una donna, in questo campo, parte sempre 20 passi indietro”. Intanto, il team di Amabile si prepara a un trasloco di sede.
“Un altro obiettivo che mi sono posta per i prossimi mesi è quello di approdare anche fuori dal web. Oggi le nostre vendite sono esclusivamente online e il rapporto con i clienti è virtuale. Vorrei approcciarmi a rivenditori, pop-up store e in generale avere una presenza fisica sul territorio. Abbiamo nuove collezioni pronte per il lancio nei prossimi mesi e spero di veder crescere la mia realtà ogni giorno, assieme alle persone che ne fanno parte”.
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