Disney deve affrontare una nuova grana: gli azionisti infatti accusano la dirigenza di aver consapevolmente ingannato gli investitori sulla salute finanziaria del suo servizio principale di streaming, Disney+. Nel frattempo un’altra questione mette a dura prova la società: le azioni vacillano vicino al minimo degli ultimi nove anni.
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Aspetti principali
- Scondo quanto affermato nella denuncia presentata mercoledì dalla società di investimenti Stourbridge con sede nel New Jersey, reso noto per la prima volta da Hollywood Reporter, a partire da dicembre 2020, i vertici di Disney avrebbero “ripetutamente ingannato gli investitori” sull’entità delle perdite di Disney+.
- La causa cita come imputati i precedenti e attuali ceo della società, Robert Chapek e Bob Iger, l’ex cfo Christine McCarthy e diversi altri dirigenti attuali e precedenti.
- Secondo la denuncia, “atti e omissioni illecite” dell’azienda hanno portato a una “decisa diminuzione del valore di mercato” delle azioni Disney.
- Secondo la causa, i vertici aziendali hanno “falsamente rappresentato” il futuro finanziario di Disney+ quando tre anni fa avevano previsto che il servizio sarebbe diventato redditizio e avrebbe avuto da 230 a 260 milioni di abbonati entro il 2024; al momento della denuncia, Disney+ aveva 146 milioni di abbonati alla fine di giugno, quando Disney ha riportato una perdita di 512 milioni di dollari nella sua unità di streaming.
- La denuncia accusa inoltre Disney di aver i nascosto “i veri costi della piattaforma” spostando i costi di marketing e produzione degli spettacoli da Disney+ alle reti televisive tradizionali dell’azienda, in alcuni casi lanciando gli spettacoli su canali TV lineari anche se erano pensati per essere originali di streaming.
- La società di Burbank non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento di Forbes, ma ha dichiarato a Hollywood Reporter di avere intenzione di “difendersi vigorosamente” da una causa simile avanzata a maggio da un azionista.
Da considerare
Secondo i dati di FactSet, la diminuzione del 45% delle azioni Disney da dicembre 2020 la rende attualmente la 15esima azione peggiore in termini di performance nell’S&P 500, nettamente al di sotto della perdita del 5% dell’indice nel medesimo periodo.
In cifre
3,7 miliardi di dollari. È la perdita riportata dalla società nel periodo di 12 mesi terminato il 30 giugno nel suo segmento di media “direct-to-consumer”, che comprende i servizi di streaming Disney+, ESPN+ e Hulu.
Sullo sfondo
La causa relativa a Disney+ è l’ultimo grattacapo che la dirigenza di Disney deve affrontare, avendo respinto già una questione sollevata dall’investitore attivista miliardario Nelson Peltz all’inizio di quest’anno. Tra le perplessità di Peltz c’era l’affermazione che la “fallace” strategia di streaming di Disney e la “mancanza di disciplina sui costi complessivi” avevano comportato un rendimento insufficiente per gli azionisti. Disney, che attualmente scambia ai minimi dal 2014, ha registrato un rendimento del 54,5% negli ultimi 10 anni, tenendo conto dei dividendi, rispetto a un rendimento mediano del 187% per le 468 attuali aziende dell’S&P che sono state quotate pubblicamente per l’intero decennio, secondo i dati di FactSet.
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