Ntt Data supporta i clienti nel mitigare l’impatto dell’It sull’ambiente e li aiuta a cogliere le opportunità dell’innovazione tecnologica per creare un futuro più sostenibile. Il suo impegno può essere riassunto in quattro capability: smart sustainability, il supporto alle imprese nel prendere decisioni più consapevoli e attente all’ambiente con dati e tecnologie all’avanguardia (IA, digital twin di foreste, aree urbane e altri ecosistemi per monitorare l’impronta di carbonio, soluzioni agronomiche, produzione di crediti di carbonio, etc.); sustainable It, ovvero la riduzione dell’impatto ambientale del reparto It attraverso il green computing, la progettazione e la realizzazione di prodotti It sostenibili; transparent corporate & value chain, con cui Ntt Data accompagna le organizzazioni verso la piena trasparenza su impegni e risultati esg lungo l’intera catena del valore; responsible production & circular economy, ovvero il supporto in una produzione che riduca al minimo i rifiuti e gli effetti negativi sui nostri ecosistemi.
Maria Vittoria Trussoni, head of sustainability & green tech di Ntt Data, come può la tecnologia mettersi al servizio della sostenibilità?
La tecnologia e l’innovazione sono la risposta degli essere umani a problemi sempre più complessi, come il cambiamento climatico e l’incidenza delle operazioni umane sull’ambiente e sulla società. La tecnologia e l’innovazione devono servire ad affrontare la questione, che ci coinvolge a livello individuale e aziendale. Da una recente indagine di Gartner è emerso che l’87% dei dirigenti pianifica di aumentare gli investimenti in sostenibilità nei prossimi due anni per rispondere alla domanda di clienti, investitori e regolatori. Anche Ntt Data si sta muovendo su diversi piani e si è posta un obiettivo strategico riassunto nella formula ‘Realizing a sustainable future’: una visione che lega tecnologia, clienti e partner per creare valore comune per il futuro. In Italia siamo partiti nel 2018, con una community di colleghi volontari, con cui abbiamo sperimentato applicando le nostre tecnologie alla sostenibilità. Da qui è nato l’ecosistema sustainability & green tech, per portare la sostenibilità come driver di valore per aziende e istituzioni tramite l’innovazione. Abbiamo poi costruito un modello di collaborazione in azienda, con le funzioni interne e tutte le linee di business, per allineare la strategia e declinarla nelle scelte e nei progetti. Così siamo diventati, come Italia, un’eccellenza all’interno del gruppo sul tema della sostenibilità, a cui rifarsi sia per modello operativo che per servizi al cliente. Oggi siamo riconosciuti anche dagli analisti come digital trasformation partner on sustainability consulting: un posizionamento che coniuga la sostenibilità con la trasformazione digitale, nostra e dei clienti.
Un nuovo modo di intendere la consulenza nel mondo It, quindi?
È proprio il paradigma a cambiare: non è solo l’impatto di ciò che facciamo, ma anche di come lo facciamo. Per questo è necessario un allineamento tra le funzioni aziendali e chi promuove il green business. Le due direttrici che ci guidano sono ‘It for sustainability’ e ‘sustainability of It’: la prima vede lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie per supportare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità nostri e dei clienti, nella misurazione dell’impatto e nella definizione di strategie, con un approccio data-driven; la seconda impone la decarbonizzazione delle tecnologie che sviluppiamo. Il secondo pilastro è rappresentativo del cambio: vogliamo ridisegnare radicalmente il modo di fare It, da come costruiamo e operiamo nei nostri data center a come sviluppiamo e monitoriamo i consumi del software, fino a come disegniamo una Ux o a come progettiamo un nuovo servizio. Il nostro obiettivo è, in primis, decarbonizzare il nostro pezzetto di supply e value chain, per dare valore alla catena erogando ai clienti servizi che siano sustainable by design, nei contenuti e nelle modalità di esecuzione.
Quindi non dobbiamo rallentare l’innovazione, ma essere consapevoli dell’impatto che l’It ha sull’ambiente e usare le risorse in modo responsabile?
Mi ha colpito una ricerca della University of Colorado Riverside and Texas, che ha stimato che una conversazione standard con ChatGPT consuma, in media, l’equivalente di una bottiglietta d’acqua. Questa consapevolezza ci ha portati a studiare e definire modelli di green computing e carbon aware AI, processi che nello sviluppo delle soluzioni tecnologiche tengono in considerazione le risorse necessarie, ottimizzandone il consumo e riducendo l’impatto sull’ambiente. Secondo i dati dell’Osservatorio Karma Metrix, un solo server in media produce da una a cinque tonnellate di CO2 all’anno. Il digitale contribuisce alle emissioni mondiali di anidride carbonica per il 3,7%, contro il 2% del traffico aereo. Non possiamo però pensare di prescindere dall’IA o dal digitale. La sfida è proprio nella necessità di allineare i modelli di sviluppo con un nuovo approccio di creazione del valore, che favorisca un impatto positivo su business, persone e ambiente. Un esempio concreto: come Ntt Data abbiamo sviluppato una piattaforma per abilitare la trasparenza nella gestione dei progetti che catturano o evitano le emissioni di CO2. L’obiettivo è quello di utilizzare tecnologie innovative, come IA, analisi di immagini satellitari e lidar, per stimare l’assorbimento di CO2 da parte di aree forestali, per consentire la generazione e la vendita di carbon credit, affinché i nostri partner e clienti possano investire in questi strumenti finanziari in forma di contribuzione climatica. Questo si traduce nella possibilità di partecipare a progetti per assorbire o evitare emissioni, realizzando ulteriori impatti ambientali e sociali positivi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. Questo modello ci consente di rendere profittevole lo sviluppo della nostra piattaforma e agevolare l’investimento in progetti a contribuzione climatica positiva, consentendo alle aziende di avvicinarsi alla carbon neutrality mentre trasformano le loro operazioni.
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