
X, l’ex Twitter, vale circa un terzo dei 44 miliardi di dollari spesi da Elon Musk per acquistarla un anno fa, secondo un’istituzione finanziaria. Un crollo frutto di 12 mesi di ristrutturazione massiccia del marchio e delle funzionalità, di un consistente calo delle entrate pubblicitarie e di cambi di dirigenza.
L’amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, il mese scorso alla Code Conference di Vox Media ha affermato che la maggior parte dei principali inserzionisti era tornata sulla piattaforma, dopo essersene andata in seguito all’acquisizione da parte di Musk. Yaccarino, che è diventata ad a giugno, ha aggiunto che la società era “sul punto di raggiungere il pareggio di bilancio” e sembra poter generare un utile all’inizio del 2024.
L’ad ha dichiarato che X ha 200-250 milioni di utenti attivi giornalieri “o qualcosa del genere”, ma non ha garantito l’attendibilità delle cifre. X, che continua a cercare nuove fonti di entrate, ha eliminato il divieto di spot a tema politico in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Il divieto era stato introdotto dall’ex amministratore delegato, Jack Dorsey, nel 2019.
Un gruppo di social alternativi a X è nato per rispondere ai cambiamenti dell’ex Twitter, a volte caotici. Tra questi ci sono Bluesky, Mastodon e Threads di Meta. Bluesky è stato creato da Dorsey per creare una versione decentralizzata di Twitter. La piattaforma è diventata accessibile al pubblico, in versione beta, a febbraio. L’app rimane però su invito e ad aprile aveva ammesso circa 20mila utenti appena.
Mastodon, una piattaforma di blogging decentralizzata, ha visto il numero degli utenti attivi mensili raggiungere i 2,1 milioni a luglio, ma ha ricevuto lamentele per la sua confusione rispetto a X.
Il concorrente più atteso era Threads, lanciato a luglio. La piattaforma ha avuto la più rapida crescita nella storia delle app, assicurandosi 100 milioni di utenti in appena cinque giorni. Tuttavia, dopo quella partenza eccezionale, in breve è arrivato un calo. Gli utenti sono diminuiti quasi del 70% nel giro di pochi giorni dopo il picco del 7 luglio.
Nonostante i suoi controversi cambiamenti, X ha ancora una base di utenti più attiva di quelle delle app di social media che speravano di detronizzarla. Insider Intelligence calcola che Threads avrà 23,7 milioni di utenti attivi mensili negli Stati Uniti entro la fine del 2023, contro i 56,1 milioni di X.
Musk, che a luglio ha ammesso la perdita del 50% delle entrate di X, di recente ha confermato che la piattaforma lancerà presto due livelli di abbonamento premium. X ha già un piano che costa 8 dollari al mese e assicura agli utenti la spunta blu, la possibilità di modificare i tweet e altre funzionalità.
Forbes stima il patrimonio di Elon Musk in 220,8 miliardi di dollari. La cifra lo rende la persona più ricca del mondo ed è dovuta soprattutto alle quote di Tesla e SpaceX.
Musk ha comprato Twitter dopo mesi di dispute legali con l’azienda, che aveva accettato la sua offerta di 44 miliardi e gli aveva poi fatto causa quando aveva cercato di tirarsi indietro. Musk avrebbe finanziato l’acquisto tramite liquidità, prestiti e investitori esterni. Il cambio di nome di Twitter è stato il più clamoroso tra i tanti cambiamenti della piattaforma, tra cui anche la rimozione del logo dell’uccellino.
L’introduzione dell’abbonamento premium ha obbligato a pagare per alcune funzionalità, tra cui la modifica dei messaggi, la spunta blu di verifica e una posizione privilegiata tra i risultati di ricerca. La svolta sulla verifica ha scatenato proteste da parte degli utenti, che hanno segnalato come impostori e account parodia avrebbero potuto ingannare più facilmente gli utenti pagando per la spunta blu. In precedenza, per la spunta si richiedeva che utenti come testate giornalistiche, agenzie governative e personaggi pubblici rispettassero alcuni requisiti e possedessero account “autentici, rilevanti e attivi”.
In estate Musk ha annunciato che X non avrebbe più permesso di bloccare utenti. A suo giudizio, la funzionalità “non aveva alcun senso” ed era sufficiente continuare a permettere di silenziare gli account e bloccare gli utenti nei messaggi diretti.
X, per diventare quella che Musk ha definito “l’app per tutto”, ha lanciato anche funzioni video e audio.
Altri cambiamenti significativi hanno riguardato il personale. Il miliardario ha dichiarato alla Bbc di avere licenziato più di seimila dipendenti, cioè circa l’80% della forza lavoro. Tra i tagli ci sono stati quelli agli addetti alla moderazione dei contenuti e alle relazioni con i media e quelli al team che dovrebbe assicurare la correttezza nei processi elettorali.






