Avanzamento tecnologico, investimenti produttivi, una nuova identità e progetti per le nuove generazioni. Johnson & Johnson punta sull’Italia a 360 gradi con l’obiettivo di migliorare la vita dei pazienti con un approccio sempre più innovativo.
A parlarci di questo grande impegno verso il nostro paese e di tutte le attività volte ad aumentare la sua attrattività è Mario Sturion, managing director di Johnson & Johnson Innovative Medicine.
In un contesto sfidante come quello attuale, caratterizzato da un futuro in cui l’innovazione sarà la chiave per un’evoluzione del sistema sanitario, come si posiziona Johnson & Johnson Innovative Medicine?
L’innovazione è la leva del cambiamento. Stiamo portando avanti progetti e attività per aprire le porte alla medicina del futuro concentrandoci su diversi ambiti come la medicina di precisione, le terapie geniche e l’AI, chiave della trasformazione della nostra realtà e del settore in generale. A fine 2023 abbiamo dato il via a una nuova era con il lancio di una nuova brand identity che ha previsto un cambiamento di nome, da Janssen a Johnson & Johnson Innovative Medicine, e un rinnovamento della visual identity che esprime il nostro approccio pionieristico all’innovazione nella salute. Inoltre, abbiamo anche una nuova casa, nel cuore del quartiere Bicocca a Milano, per aprirci ancora di più alle connessioni con i nostri interlocutori e raggiungere nuovi obiettivi grazie a un nuovo modello di lavoro, costruito sulle esigenze delle persone, sempre più orientato alla flessibilità.
Tante le attività e gli interessi verso l’Italia. Come si contestualizza l’impegno di Johnson & Johnson Innovative Medicine verso il nostro paese e il suo sistema salute?
L’Italia per noi è un mercato centrale in cui ci impegniamo quotidianamente per offrire ai pazienti soluzioni sempre più all’avanguardia, raggiungendo ogni anno oltre 2 milioni di persone e collaborando con tutti gli interlocutori dell’ecosistema salute con l’obiettivo di rappresentare un partner responsabile e di valore. Negli ultimi 3 anni abbiamo investito 83mln di euro nel paese, di cui 27,5 dedicati alla R&S. Supportiamo la produzione di eccellenza nel nostro sito di Borgo San Michele (LA), dove nel 2023 abbiamo prodotto circa 4 miliardi di compresse, con un’esportazione in oltre 100 paesi del 90% dei farmaci. Inoltre, sono attualmente attivi sul territorio 97 studi clinici che, nelle varie fasi, permettono a circa 3.600 pazienti un accesso precoce alle terapie.
Parlando di impegno verso i giovani, Fattore J è arrivato alla sua quarta edizione. Cosa rappresenta per voi questo progetto e quali sono le novità di quest’anno?
Fattore J è un vero e proprio ecosistema formativo dedicato alla salute e al benessere dei più giovani di cui andiamo profondamente fieri e che fino a oggi ha coinvolto 300.000 ragazzi. Insieme a Fondazione Mondo Digitale vogliamo, anche in questa quarta edizione, diffondere fra le nuove generazioni una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute e della prevenzione, sul valore dell’innovazione terapeutica, con particolar riferimento all’AI, e di una maggiore equità di accesso alle cure, concentrandoci su delle aree in cui proprio la prevenzione gioca un ruolo centrale come l’oncologia, l’HIV e la salute mentale. Quest’anno vogliamo arrivare a formare 5.000 ragazzi confermando così il nostro impegno per farli diventare cittadini più consapevoli che possano essere veri attori del cambiamento, grazie anche alla collaborazione con gli interlocutori che sono al nostro fianco in questo progetto.
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