Qualche settimana fa siamo andati alla ricerca delle trattorie tipiche giapponesi dove poter gustare del buon Tonkotsu ramen o un ottimo Kaisendon direttamente a Milano. Oggi, vi proponiamo, invece, un piccolo tour gastronomico alla scoperta di cinque ristoranti celebri in Giappone dove l’autenticità e l’armoniosità delle materie prime impiegate hanno creato una vera e propria stazione di culto in cui fermarsi.
Di giorno, le strade del Giappone si mischiano con il vivace e quasi assordante via vai di turisti, impiegati e giovani studenti che ogni giorno ne percorrono i brevi e lunghi tratti stradali per raggiungere case, scuole o uffici. A dimostrazione di una cultura definibile quasi eterea imperfezione del quotidiano; sempre alla ricerca di un ordine sensoriale.
Ma la notte, quando la luce naturale fa posto alle abbaglianti teche pubblicitarie affisse sugli incroci delle metropoli, il Giappone si trasforma in un mondo culinario che si muove a stretto contatto tra la delicatezza, l’equilibrio e la ricchezza dei sapori nipponici, traslando i momenti di convivialità in attimi di evasione, al sicuro nella sfera della tradizione.
Ecco, i 5 indirizzi da non perdere per il vostro prossimo viaggio in Giappone.
Sukiyabashi Jiro, Tokyo
Sukiyabashi Jiro è uno dei ristoranti di sushi più importanti e conosciuti al mondo, gestito dal leggendario sushi master Jiro Ono. Il ristorante, il primo a ricevere le ambitissime tre stelle della Guida Michelin, si trova a Roppongi Hills, nel quartiere di Minato. Con soli dieci posti a sedere, qui è possibile gustare uno dei sushi più buoni e autentici attraverso un menu degustazione stagionale.
Izakaya Toyo, Osaka
Gli abitanti di Osaka credono che la vera cucina giapponese si trovi a Osaka. Un imperativo che li conduce da ben 400 anni a vivere la propria vita in relazione al consumo e alla scelta di ingredienti locali di primissima qualità. Dagli udon preparati a mano ai celebri okonomiyaki, gli abitanti di Osaka hanno inglobato gli antichi chioschi nel proprio panorama contemporaneo. Ne è un esempio l’Izakaya di Toyo che da più di 26 anni propone alla propria clientela piatti a base di pesce fresco di svariate varietà.
Honke Owariya Main Branch, Kyoto
A metà tra un ristorante, una bottega e una pasticceria, Owariya si trova nella prefettura di Kyoto, incastonato in un edificio in legno costruito intorno all’inizio del periodo Meiji. Qui, dopo aver varcato l’ingresso tradizionale giapponese di benvenuto, è possibile immergersi in un’atmosfera rilassata dove poter gustare i soba, le celebri tagliatelle giapponesi realizzate con farina di grano saraceno, accompagnati da pesce, vegetali o carne. La particolarità dei soba Owariya sta nell’impiego dell’acqua che ne esalta appieno il gusto. Il ristorante pompa, infatti, l’acqua sotterranea dal sistema idrico del monte Hiei, per impiegarla ogni giorno nella preparazione delle tagliatelle e del brodo.
Kibunesou, Kyoto
Sempre all’interno della suggestiva cornice di Kyoto, durante il periodo estivo ci si può accomodare letteralmente sospesi sulle rocce d’acqua naturali per gustare un buon pasto kaiseki a base di verdure, riso e pesce alla griglia. Tutto questo grazie allo straordinario lavoro architettonico del ristorante Kibunesou che, grazie alla presenza di una grande cascata su due livelli, vi darà la possibilità di rigenerare corpo e mente attraverso i sapori, i profumi e i rumori dell’ambiente che lo circonda. Il ristorante offre, inoltre, la possibilità di indossare lo yukata, un abito tradizionale giapponese, per un’esperienza local veramente unica.
Asahikawa Ramen Village
Non potevamo non concludere questo meraviglioso tour gastronomico se non con uno dei piatti simbolo della cultura gastronomica giapponese nel mondo: il ramen. Nelle sue svariate declinazioni dettate dalle zone e dalle materie prime locali, il ramen di Asahikawa si differenzia dal 1947 per il suo brodo a base di strutto e salsa di soia, i noodles sottili e ondulati, e i condimenti generalmente a base di scalogno, carne di maiale, verdure, uova e germogli di bambù. E perché non gustarlo all’interno di un piccolo villaggio interamente dedicato a questa pietanza?
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