Le tensioni macro-economiche e geopolitiche non fermano gli affari. Anzi, continuano a viaggiare spediti. Tant’è che secondo quanto studio Value Creators 2024 di Boston Consulting Group, il 2023 è stato globalmente un anno positivo per il mercato dei capitali. Al punto da aver registrato nel quinquennio 2019-2023 un rendimento medio annuo di circa il 12%, in crescita rispetto al 7% fatto segnare nei cinque anni precedenti.
Grande protagonista in questa direzione è l’innovazione apportata dalle principali aziende tecnologiche e dall’implementazione di strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale generativa, come spiega Fabrizio Pessina, managing director e senior partner di Boston Consulting Group. “Il successo straordinario del settore tecnologico riflette l’accelerazione e l’adozione di tecnologie emergenti come la GenAI, evidenziando un trend che va oltre il semplice recupero post-recessione e determina una trasformazione radicale nella base stessa del nostro tessuto industriale e commerciale. Guardando al futuro, le aziende dovranno concentrarsi proprio sulla propria capacità di innovare, oltre che sull’efficienza dei costi, per mantenere la fiducia degli investitori e sostenere la crescita del proprio TSR in un mercato che mostra aspettative sempre più elevate”, ha aggiunto Pessina.
Le aziende che creano valore a livello globale: vince il tech
Partendo dal presupposto che il rapporto, giunto alla 26esima edizione, analizza il total shareholder return di quasi 2.500 aziende in tutto il mondo in 35 settori per stilare la classifica di aziende e settori che registrano performance forti e sostenibili, dai dati emerge che a essersi distinte sono soprattutto le realtà produttrici di hardware, con un TSR mediano del 27% annuo dal 2019 al 2023.
Tra i primi posti in classifica troviamo i giganti del digitale, come Nvidia e Apple (che alla fine del 2023 ha toccato i 3mila miliardi di dollari), i produttori di software, come ServiceNow e Shopify, i giganti dell’auto elettrica, come Tesla e BYD, e i colossi del commercio elettronico come PDD e Mercado Libre.
Domina la zona dell’Asia-Pacifico
Guardando alle specifiche geografie, la classifica è dominata dalle aziende dell’Asia-Pacifico, che detengono 51 posizioni tra i primi 100 Value Creator nel mondo e coprono le prime 10 posizioni nei vari settori analizzati per il 39% dei casi. L’elevato numero di aziende leader nel settore tecnologico e in altri settori altamente classificati, nonché le condizioni macroeconomiche più favorevoli, hanno permesso poi alle aziende nordamericane di espandere la propria presenza in classifica. Occupano infatti 38 posizioni tra i primi 100 Value Creator, rispetto alle 27 del 2023. Inoltre, sono fortemente presenti nelle singole top ten dei vari settori analizzati (detengono il 41% delle prime posizioni. Nel 2023 la percentuale era del 38%).
Le aziende europee, al contrario, rimangono sottorappresentate: nonostante valgano il 20% del campione complessivo, sono presenti solo in 9 posti tra le prime 100 aziende che creano valore a livello globale e sono poco presenti nelle top ten dei diversi settori (13%).
E l’Italia?
Nelle top ten specifiche per industry si trovano anche delle eccellenze italiane: Ferrari è tra le prime 10 aziende che creano a livello globale nel comparto automotive; Brunello Cucinelli tra le prime 10 del settore del fashion & lusso; UniCredit tra le prime 10 del banking, e Inwit nella top ten delle telco.
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