Under 30

Questa under 30 romana promuove la parità di genere attraverso l’arte

Articolo tratto dal numero di maggio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Coloratissima, irriverente, accessibile: negli ultimi anni l’arte urbana si è fatta portavoce di importanti messaggi sociali. A comprenderne la portata e sfruttarne le potenzialità per promuovere l’empowerment femminile è stata, tre anni fa, la romana Livia Fabiani.

L’arte come strumento di inclusione

Nel 2021 ha fondato, grazie alla vincita di un bando regionale, l’associazione VenUs Urban Art, di cui è presidente: “La nostra missione è creare nuove opportunità lavorative per giovani artiste, facilitando la comunicazione tra talenti femminili e mondo del lavoro nell’ambito artistico. Inoltre, diffondiamo contenuti e svolgiamo attività per ridurre il divario di genere e a contrastare gli stereotipi attraverso l’arte”, spiega Livia.

Workshop, conferenze, tour e murales sono solo alcune delle attività offerte dall’associazione, e finora Livia ha collaborato attivamente con istituzioni municipali, l’Ordine degli Psicologi, le università Sapienza e Roma Tre e diversi centri antiviolenza. “L’arte assume un ruolo fondamentale nell’educazione all’inclusione. Innanzitutto, agisce come potente mezzo di espressione che supera le barriere linguistiche ed emotive. E poi facilita il dialogo tra generazioni e culture diverse, perché l’arte urbana è accessibile a tutti, indipendentemente dalla condizione sociale o economica”.

Il percorso di Livia Fabiani

La passione di Livia per la street art è maturata nel febbraio 2012, durante quella che i giornali chiamarono ‘la grande nevicata’. “Ero fuori casa con la macchina fotografica in mano, pronta a fotografare quello scenario magico. È stato in quei giorni di 12 anni fa che, passeggiando, ho scoperto una nuova bellezza: sui muri c’erano dei disegni colorati e alcune scritte. Una di queste diceva: ‘Svegliarsi è un lungo viaggio’. Da allora ho iniziato a esplorare la mia città alla ricerca di altre opere”.

Laurea in architettura e borsista alla 24ore Business School per il master in economia e management per l’arte e la cultura, a gennaio 2024 Livia ha completato il murale sulla facciata del liceo artistico Caravaggio di Roma, in collaborazione con l’artista argentina Agus Rucula. Finora, la curatrice romana ha ottenuto il finanziamento di sei bandi per promuovere il femminismo e la street art.

“Ogni bando riguardava la promozione della cultura in varie forme e per diversi target. Solo uno di questi promuoveva nello specifico la street art, mentre un altro mirava a favorire la parità di genere attraverso l’arte. Un ulteriore finanziamento sul tema dell’inclusione, infine, ci ha consentito di realizzare un festival di due giorni con diversi talk, oltre a laboratori ed esibizioni musicali”.

Progetti futuri

Ma Roma non è stata l’unica città a ospitare le idee di Livia. Nel 2019, infatti, lei ha viaggiato in Brasile. “Ho ottenuto una borsa di studio che mi ha permesso di vivere per alcuni mesi a San Paolo. In questo periodo ho lavorato in una galleria di street art e ho avuto l’opportunità di intervistare artiste locali riconosciute a livello nazionale. Volevo promuovere l’arte femminile tra il Brasile e l’Italia”.

Attualmente sta sviluppando un hub artistico al FanfullArt, guest house nel quartiere del Pigneto, per aprire questo spazio alla comunità attraverso mostre, laboratori e talk. “Stiamo inoltre organizzando la proiezione del documentario Graffiti per la fine della violenza di genere, realizzato dalla Rede Nami, ong brasiliana riconosciuta per il suo lavoro nel campo dell’uguaglianza di genere. Infine, maggio sarà un mese ricco di eventi e viaggi, tra cui la partecipazione al WeWorld Festival Base Milano”.

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