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Cristiano Boscato - Dinova
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L’umanesimo tecnologico di Dinova al servizio dell’innovazione integrata

Articolo tratto dal numero di maggio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Persone, organizzazioni e tecnologie possono creare un ecosistema dove al centro siano integrati i concetti di progresso e di miglioramento. È l’umanesimo tecnologico di Dinova, nuova realtà tech del gruppo Maggioli, ispirato e promosso da Cristiano Boscato, già executive vice president di Injenia e ora amministratore delegato della nuova controllata del gruppo, Dinova, frutto dell’unione tra Injenia, Hibo, eLogic, DeppCyber. Dinova soddisfa un bisogno delle aziende: poter contare su un partner per processi di innovazione integrati.

Boscato è un manager e imprenditore sui generis, interessato agli aspetti umani della tecnologia e da sempre portavoce di un cambiamento culturale, ancora prima che tecnologico, nel modo di fare business e lavorare. È fondatore e amministratore di numerose aziende che si occupano di tecnologia e innovazione, oggi diventate società di rilievo a livello nazionale. È inoltre membro del board direttivo di Enchora, adjunct professor alla Bologna business school e autore di In una notte d’estate ho visto il futuro (FrancoAngeli, 2022).

Boscato sta guidando l’integrazione di quattro realtà che andranno a creare Dinova, composta da 300 persone, la cui mission è quella di creare un ecosistema dove, secondo Boscato, “il miglioramento delle persone stimola il progresso incessante delle organizzazioni”.

Boscato, quali sono stati i passi verso la creazione di Dinova?
Injenia ha continuato a crescere da 30 a 60 milioni di fatturato, le quote erano state vendute al gruppo Maggioli. Il gruppo ha investito nel settore privato, investendo in Injenia e altre realtà, valorizzando anche le opportunità offerte dal Pnrr. La richiesta del gruppo è stata quella di unire quattro società tra loro complementari, Injenia, Hibo, eLogic e DeepCyber, per formare un’azienda nuova, Dinova, con ambizioni importanti di crescita sia su chiave organica, sia su chiave non organica, quindi anche con un piano di acquisizioni per creare un nuovo attore per la digital innovation.

Quale sarà lo spirito culturale di questo nuovo progetto?
La vision di Dinova mira a creare un ecosistema naturale delle persone con business consapevole, dove l’innovazione è ragionata e c’è attenzione maniacale a tutto ciò che ci circonda, dal punto di vista della comunità, non solo legato all’ambiente. Crediamo sia un momento storico di grande responsabilità per chi fa innovazione. Siamo competenti sul tema IA da tanti anni e crediamo di essere in mezzo a un cambiamento importante, che rivoluzionerà la società, ma anche il modo in cui faremo innovazione e informatica. Dinova sarà abbastanza piccola da essere flessibile, ma abbastanza grande da poter affrontare sfide importanti. Il mio compito, da ad, sarà quello di assecondare e far crescere questo progetto anche grazie alla ricerca e sviluppo.

Quali sfide dovranno affrontare le grandi aziende nel prossimo futuro?
Per tanti anni si è parlato di tecniche per innovare in azienda, ma si è sempre fatto in maniera abbastanza ‘tattica’ e per opportunità, tralasciando alcuni aspetti fondamentali, come l’organizzazione, il lavoro sulla comunicazione aziendale. Si è sempre lavorato sul singolo obiettivo, ad esempio nel caso dell’industria 4.0, dove è stata promossa l’automazione, ma senza la parte di IA o di gestione del dato. Con lo sviluppo di IA di tipo generativo, fare ricerca e sviluppo cambierà completamente, sarà possibile innovare con un altro tipo di velocità e di complessità. Pensiamo al settore It, nel momento in cui il coding verrà supportato anche da macchine. Nel giro di qualche anno sarà possibile replicare prodotti velocemente. Siamo tutti a rischio di estinzione del mercato di riferimento. A quel punto l’innovazione dovrà essere completamente diversa. Alcune aziende non sono pronte, ed è compito nostro accompagnarle verso questo cambiamento. Poi c’è la sfida della cybersecurity. Più crescono le complessità, più crescono le vulnerabilità. Bisogna iniziare a pensare a una sicurezza by design. Dinova è un system integrator che ha questo ruolo.

Quale ruolo hanno le persone in questo scenario?
Attraverso Interacta, prodotto di Injenia dedicato alla comunicazione aziendale, stiamo lavorando molto con le persone e siamo ancora più consapevoli dell’importanza del fattore umano. Oggi i maggiori investimenti sono in ricerca e sviluppo e su modalità per far collaborare meglio le persone all’interno dell’azienda. L’asset vero, anche nel caso di Dinova, sono le persone. D’altronde è un momento di tale cambiamento che è indispensabile ‘fermarsi’ con le persone e ragionare insieme sul futuro.

C’è qualche prospettiva rivolta ai mercati esteri?
Dinova nasce con prospettiva internazionale. Stiamo rafforzando la nostra presenza in Spagna dove, grazie al gruppo, stiamo portando Interacta e cybersecurity. Dinova ha una prospettiva internazionale prevista nel suo piano triennale di espansione e crescita. A fare la differenza, anche nel caso dell’internazionalizzazione, saranno le persone. Aver unito quattro aziende significa aver integrato diverse teste pensanti, con la capacità di aumentare velocità e qualità dei processi.

 

Identikit

Cristiano Boscato è amministratore delegato di Dinova, frutto dell’unione tra Injenia, Hibo, eLogic, DeppCyber. Precedentemente è stato executive vice president di Injenia. È, inoltre membro, del board direttivo di Enchora, adjunct professor alla Bologna business school e autore di In una notte d’estate ho visto il futuro (FrancoAngeli, 2022).

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