“All’età di 22 anni sarai il primo italiano di sempre a diventare numero uno al mondo”. Con questo parole, l’ex tennista francese Fabrice Santoro ha comunicato a Jannik Sinner di essere diventato il nuovo re del tennis. Lunedì 10 giugno, al termine del torneo parigino, la classifica verrà aggiornata e l’altoatesino comparirà al primo posto del ranking Atp.
Il ritiro di Novak Djokovic, che sarà costretto a cedere la prima posizione dopo 39 settimane trascorse al comando, ha ufficializzato una notizia che era nell’aria già da parecchio tempo. A 22 anni, Sinner sarà il 29° giocatore differente nella storia del tennis a occupare il vertice del ranking maschile.
L’ultimo di un elenco che inizia con Ilie Nastase nel 1973 (anno della prima classifica elettronica prodotto da un computer dell’Atp) e termina con Carlos Alcaraz, l’ultima new entry prima di Sinner. In mezzo campioni del calibro di Federer, Nadal, Djokovic, Borg, Edberg, Sampras, solo per citarne alcuni.
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Dal Challenger di Bergamo all’Australian Open
Il traguardo raggiunto dal tennista azzurro è frutto di un lungo lavoro fatto di programmazione, attenzione ai dettagli, voglia di migliorarsi ogni giorno e imparare dalle sconfitte più amare. Gli addetti ai lavori parlavano di un talento pronto a esplodere già con la vittoria al Challenger di Bergamo nel 2019 a soli 17 anni, il più giovane italiano di sempre a vincere un torneo di quel livello.
La vittoria arrivò in finale contro Roberto Marcora (6-3 6-1) davanti a 2.500 spettatori, consapevoli quel giorno di trovarsi di fronte a un tennista diverso da tutti gli altri. Dopo il successo, Sinner decise di festeggiare con alcuni appassionati altoatesini all’esterno del bar del Palazzetto dello sport di Bergamo, per poi concedersi una cena in un ristorante della città insieme al coach e al preparatore atletico, ma senza fare troppo tardi. Alle 5 c’era un treno da prendere per andare a giocare a Trento un torneo Futures. Dimostrazione di una maturità fuori dal comune già allora.
Lo stesso anno ottenne la prima vittoria a livello Atp agli Internazionali d’Italia in rimonta contro lo statunitense Steve Johnson, tre mesi dopo l’ingresso in top 100 grazie al successo nel torneo Challenger di Lexington e alla prima partita giocata in un main draw (Us Open) contro Stan Wawrinka. L’anno magico si concluse con le vittorie alle Next Gen Atp Finals, in finale contro l’australiano De Minaur, e al Challenger di Ortisei.
Nell’ottobre 2020 l’ingresso in top 50 (n.46) con l’arrivo fino ai quarti al Roland Garros, dove perse contro Nadal. A fine anno, il primo titolo Atp a Sofia, sconfiggendo Pospisil e diventando il più giovane tennista italiano a conquistare un titolo nell’era Open.
All’inizio del 2021 è arrivata la prima finale a livello Masters 1000, persa contro il polacco Hurkacz a Miami, e l’ingresso nella top 30. Lo stesso anno, le vittorie nei tornei Atp di Washington, Sofia e Anversa, lo hanno proiettato alla posizione n.9 del ranking. A fine 2021 l’esordio alle Atp Finals, subentrando da riserva a Matteo Berrettini.
A ottobre 2023 l’ingresso nella top five del ranking (n.4) grazie alle vittorie nell’Atp 500 di Pechino e nel Master 1000 di Toronto. Un mese dopo, un percorso praticamente perfetto lo ha portato all’ultimo atto delle Atp Finals, sconfitto in finale da Djokovic (che aveva battuto nella fase ai gironi).
A fine anno, la conquista della seconda Coppa Davis a Malaga (a 47 anni di distanza dal successo in Cile di Panatta e compagni), in cui Sinner è assoluto protagonista con le vittorie in singolare proprio contro Djokovic (vendicando la sconfitta all’ultimo atto delle Atp Finals) e nel doppio decisivo in coppia con Lorenzo Sonego.
A gennaio di quest’anno, la vittoria contro il numero 3 del mondo Daniil Medvedev gli ha permesso di diventare il primo tennista italiano a conquistare gli Australian Open riportando un titolo Major nel nostro Paese 48 anni dopo Adriano Panatta. Al trionfo in Australia seguiranno le vittorie dell’Atp 500 di Rotterdam, che gli garantirà la terza posizione nel ranking, e il secondo Masters 1000 in carriera, a Miami. Il resto è storia.
Quanto ha guadagnato finora Sinner
Con le ultime vittorie ottenute sul campo, Sinner è entrato tra i top player del tennis non solo dal punto di vista sportivo ma anche economico. Con il successo in Australia, l’altoatesino ha messo le mani su un assegno da 1,91 milioni di euro.
Nel 2023, Sinner ha vinto quasi 13 milioni e mezzo di euro di premi totali. Come rivela l’Association of Tennis Professionals (Atp), l’azzurro ha guadagnato 7,58 milioni di euro. Cifra che, sommata con la quota della Coppa Davis (3,6 milioni di euro divisi fra Sinner, Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli) arriva a un montepremi di 8,3 milioni di euro solo l’anno scorso.
Ai guadagni sul campo si aggiungono le numerose sponsorizzazioni. Oltre al contratto decennale con Nike da 150 milioni di dollari (15 milioni all’anno), ci sono gli accordi con Gucci, Rolex, Alfa Romeo, Lavazza, Fastweb, Intesa Sanpaolo, solo per citarne alcuni. Per queste aziende si stima un accordo commerciale pari a 5 milioni di dollari complessivi.
Con gli ultimi trionfi, l’altoatesino è ora nelle condizioni di rinegoziare gli accordi commerciali, chiedendo un fisso non inferiore ai 2 milioni per ciascuno degli sponsor e raddoppiando così i proventi. Un’operazione che potrebbe portare il suo fatturato a 40 milioni di dollari.
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