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La transizione energetica passa anche dalle reti: l’intervista ad Alessandro Masi, head of grid software di Siemens in Italia

Articolo tratto dal numero di giugno 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

La transizione energetica passa anche e soprattutto dalle reti, con una capacità che dovrà aumentare di molto per far fronte alle esigenze dei territori e delle industrie. Per comprendere sfide e opportunità di questo settore, Forbes ha intervistato Alessandro Masi, head of grid software di Siemens in Italia. Siemens, presente su tutto il territorio nazionale, sviluppa centri di competenza focalizzati su temi quali l’energia sostenibile, il software industriale e gli smart building.

Quali sono i trend che impattano sulla rete elettrica, e quale l’effetto sulle infrastrutture?

Gli eventi meteo estremi, sempre più frequenti e correlati al cambiamento climatico, l’elettrificazione dei consumi e la crescita esponenziale degli impianti di generazione distribuita, come quelli per le rinnovabili, stanno mettendo a dura prova la resistenza delle reti elettriche in Italia e nel mondo. In meno di dieci anni la rete elettrica dovrà essere in grado di raddoppiare la sua capacità. Se pensiamo che ha impiegato 100 anni a diventare come è oggi, le sfide e le opportunità per il settore sono enormi.

Quale percorso reputa più adeguato per far fronte a queste sfide?

Le strategie tradizionali non sono più sufficienti, perché la rete elettrica non deve solo ampliarsi, ma anche diventare più flessibile e autonoma. Per farlo, credo che un approccio digitale ibrido sia in grado di generare un mondo virtuale nel quale sarà possibile simulare, modificare e misurare tutto ciò che la rete fa e farà. Un ‘digital twin’ come strumento base per accelerare l’automazione dell’intera infrastruttura.

Quale ruolo ricopre Siemens in questa fase e quali obiettivi vi state ponendo?

Grandi sfide significano nuove opportunità di innovazione e di business. Per questo abbiamo progettato Gridscale X, prodotti software che consentono agli operatori di gestire la complessità legata al crescente numero di impianti di generazione distribuita, operare in modo affidabile la rete, limitare le inefficienze, pianificare con maggiore precisione gli investimenti in infrastruttura e, non ultimo, sviluppare innovativi modelli di business, ad esempio rendendo possibile l’attivazione di nuovi mercati dell’energia, in grado di rendere la rete più stabile e resiliente.

L’intelligenza artificiale sarà alleata della transizione ecologica?

L’intelligenza artificiale è strumento chiave per incrementare il livello di autonomia delle reti elettriche. Gestire un mondo interconnesso, costituito da milioni di dispositivi IoT, sarà possibile solo facendo leva sulla potenza di calcolo consentita dalla trasformazione digitale. Grazie anche all’IA, i sistemi saranno in grado di gestire autonomamente le reti. Supervisionata dagli esperti, la rete sarà così in grado di affrontare le sfide del nostro tempo, riconfigurandosi in modo automatico tempestivamente, in modo sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale.

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