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That’s Amore Capri: Francesco Cicchella racconta a Forbes l’edizione di quest’anno

Nel mondo dello spettacolo ci sono persone che riescono a far brillare ogni evento con la loro creatività. Francesco Cicchella, intrattenitore poliedrico che ha calcato numerosi palchi facendo ridere ed emozionare ogni volta il pubblico, ha deciso di mettere il suo talento a fianco di chi lavora dietro le quinte, collaborando assieme a Valerio Pagano alla direzione artistica della rassegna That’s Amore Capri. In questa intervista ci racconta cosa rappresenta per lui lavorare a questo progetto.

Com’è avvenuto l’incontro con la rassegna That’s Amore Capri?

Due anni fa sono stato contattato dal direttore artistico Valerio Pagano, che mi ha voluto nel cast assieme ai The Kolors e Maurizio Casagrande. Quella fu la mia prima partecipazione. L’anno seguente, dopo l’ottimo riscontro del pubblico che aveva avuto quella serata, Valerio ha pensato di fare il bis chiamandomi di nuovo sul palco di That’s Amore. E’ così che mi sono affezionato a questa rassegna, all’attività della Fondazione Soleterre e a tutto ciò che c’è dietro. Anche se quest’anno non salirò sul palco, sono orgoglioso di essere a fianco della manifestazione, come dire, in veste di “padrino”.

Puoi parlarci più approfonditamente delle tue precedenti esperienze da performer sul palco di That’s Amore?

E’ stata un’esperienza per me davvero interessante e coinvolgente. La kermesse ha la particolarità di unire vari artisti sul palco, e a me piace molto collaborare, cercare contaminazioni. Da queste sinergie sono nati siparietti molto divertenti, come quelli con Maurizio Casagrande. Ho un ricordo molto piacevole sia per la grande professionalità dimostrata nell’organizzazione, sia per il clima di amicizia: mi sono sentito calato in un contesto familiare e credo che questo sia fondamentale per mettere un artista in condizione di lavorare al meglio.

Cosa ti ha spinto ad accettare di essere il chairman di questa edizione? Cosa rappresenta per te questo incarico?

Per me rappresenta il fatto di aver sposato appieno la causa di questo evento: sostenere la Fondazione Soleterre, promuovere le loro iniziative e sensibilizzare le persone su questi importanti argomenti. Ho lanciato al direttore artistico Valerio Pagano varie idee, che sono state tutte accolte con entusiasmo; stiamo gettando le basi per un progetto a medio-lungo termine, con l’obiettivo di far crescere la rassegna e portarla a livelli ancora più alti.

Che differenza c’è tra stare sul palco come protagonista e lavorare dietro le quinte?

Sono due cose ovviamente molto diverse, ma hanno un aspetto in comune: il desiderio di far sì che tutto, nello spettacolo, vada per il meglio. Certo la sensazione è diversa, perché non vivi direttamente le reazioni del pubblico, né hai quella scarica di adrenalina dello stare sul palco; ma, ogni volta che mi cimento nell’ambito della regia o come autore, prevale questo sentimento di amore per quello che si va a creare, l’eccitazione di vedere la propria creatura prendere vita e crescere. E il riscontro positivo del pubblico è, anche in questo caso, l’apprezzamento più grande.

Qual è il tuo rapporto con Capri?

Capri rappresenta per tutti un ideale di isola magica, un luogo che fa sognare e dove tutti vorrebbero vivere in pianta stabile. Non sta certo a me commentare la proverbiale bellezza dell’isola che ci invidiano da tutto il mondo, verso cui ho un rapporto di assoluta ammirazione e che purtroppo non riesco a vivere quanto vorrei. Quando però il lavoro si unisce alla possibilità di stare in un posto così fantastico, credo sia davvero un’opportunità incredibile! A Capri inoltre ho trovato anche molta umanità, che credo sia un lato un po’ da scoprire, vista l’immagine molto patinata e glamour dell’isola che in genere traspare sui media. Scoprirla da questo diverso punto di vista, più umano, ha reso questo luogo ancora più magico ai miei occhi.

Cosa dovremo aspettarci dal programma di quest’anno?

Quest’anno la rassegna proporrà il concerto di Loredana Bertè e lo spettacolo del mattatore comico Nino Frassica; ma ci saranno anche altri ospiti i cui nomi per ora non possiamo rivelare. Credo che quest’anno dalle scelte del cast sia chiaro il segnale che abbiamo voluto dare, cioè quello di perseguire la strada della qualità, scegliendo personaggi che non rappresentano la scena contemporanea, ma artisti affermati, che non hanno bisogno di grandi presentazioni. Credo che questo sia un ulteriore tassello aggiunto alla crescita della kermesse che testimonia la volontà di tracciare un percorso all’insegna della qualità, e che questa scelta sia da encomiare.

Quale valore aggiunto porta il fine benefico alla rassegna?

Io in realtà credo che sia il contrario, e cioè che sia tutto quello che c’è intorno a portare valore aggiunto al vero motore della rassegna, che è appunto il suo fine benefico. Il fatto che ci siano artisti che sposano l’idea di questo progetto, per una semplice data o, come nel mio caso, in maniera più continuativa, è il valore aggiunto; tutto ciò che concerne invece la solidarietà e quello che riesce ad innescare intorno a sé, rappresenta il cuore di quello che facciamo.

Quali sono i tuoi prossimi progetti nel mondo dello spettacolo e cosa possiamo aspettarci da te in futuro?

Sto già programmando il prossimo tour per il 2025, dopo il successo di Bis!, questo spettacolo che mi ha dato grandissimi soddisfazioni e che ha visto circa 200 repliche in tutta Italia ottenendo tantissimi sold out. Sulla scia dell’entusiasmo di questa esperienza, abbiamo ideato il nuovo tour che partirà dal prossimo febbraio. Ho anche in cantiere dei progetti televisivi, di cui però non posso ancora fare parola; quello che posso dirvi, però, è che mi vedrete tanto anche in tv nella prossima stagione.

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