Non bastano gli ottimi utili a Microsoft per soddisfare la fame di Wall Street, soprattutto in un contesto in cui gli investitori delle grandi aziende tech stanno evidenziando diverse preoccupazioni. Nel caso specifico, non hanno convinto i risultati nell’ambito dell’intelligenza artificiale e così le azioni Microsoft sono crollate.
Fatti principali
- Microsoft ha superato le previsioni sui ricavi e sugli utili netti nell’ultimo trimestre conclusosi il 30 giugno. Nel dettaglio, la società ha riportato utili diluiti per azione pari a 2,95 dollari, in aumento del 10% su base annua e appena al di sopra delle previsioni degli analisti di 2,94 dollari. Contestualmente, le vendite si sono attestate a 64,7 miliardi di dollari, in aumento del 15% su base annua e oltre le stime di 64,4 miliardi di dollari.
- In seguito alla pubblicazione dei conti della trimestrale, le azioni Microsoft sono crollate di circa il 7%, registrando già un calo di oltre l’8% nelle ultime tre settimane.
- Il calo è avvenuto soprattutto a causa delle prestazioni (non in linea con le previsioni) fatte registrare da Microsoft nel settore dell’intelligenza artificiale. Infatti anche se la sua unit dedicata al cloud computing ha fatto registrare una crescita del 29%, tuttavia non ha soddisfatto le attese che erano del 31%. Inoltre, le vendite nella divisione AI-heavy intelligent cloud sono state di 28,5 miliardi di dollari, al di sotto delle stime di 28,7 miliardi di dollari.
- Nell’after hours, il prezzo delle azioni Microsoft, pari a 400 dollari, rappresenterebbe il livello intraday più basso dal 2 maggio, mentre il calo del 7% rappresenterebbe la peggior seduta azionaria da ottobre 2022. Bisogna comunque evidenziare che le negoziazioni after hours tendono a comportare una maggiore volatilità.
I record di Microsoft
In questo trimestre, Microsoft ha fatto registrare un nuovo record in termini di ricavi, al punto da infrangere il precedente di 62,02 miliardi di dollari (stabilito nel trimestre conclusosi lo scorso dicembre), dato che aveva permesso alla società di chiudere l’anno fiscale con il botto. E non è l’unico record. L’utile netto, volato a 88,1 miliardi di dollari (11,80 dollari di utili per azione) – nell’anno fiscale che va da luglio 2023 a giugno 2024 – ha infranto il precedente record dello scorso anno di 72,4 miliardi di dollari.
Inoltre, i 245,1 miliardi di dollari di fatturato hanno surclassato il record del 2023 di 211,9 miliardi di dollari. La reazione dei mercati alla crescita dei guadagni complessivi di Microsoft è simile a quella registrata in seguito alla pubblicazione dei conti della società madre di Google, Alphabet, la scorsa settimana, quando le sue azioni sono scese del 5%.
Aspetto sorprendente
Secondo i dati di World Bank Group sul Pil, i ricavi di Microsoft nell’anno fiscale 2024 sono pressoché in linea con il Pil dello scorso anno di Grecia e Nuova Zelanda. Un risultato notevole per un’azienda che trae le sue origini da un club di informatica nato in una scuola superiore degli anni ’60.
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Contesto
Leader in tutto ciò che riguarda la tecnologia da decenni ormai, Microsoft, negli ultimi due anni, è andata incontro a un’ulteriore e importante crescita in virtù di quanto dichiarato dagli analisti: ossia che sarebbe stata la vincitrice nella folle corsa dettata dell’intelligenza artificiale. L’immediato aumento degli utili di Microsoft dalle sue offerte di cloud computing (gli utili operativi nella sua unità cloud basata sull’intelligenza artificiale sono aumentati di circa il 40% dal trimestre conclusosi a giugno 2022 rispetto al trimestre precedente) e un posizionamento più ampio grazie al suo investimento azionario nella startup di intelligenza artificiale generativa OpenAI hanno contribuito a far salire alle stelle le sue azioni.
Le azioni della società con sede a Washington sono aumentate di oltre il 50% negli ultimi due anni, superando il guadagno di circa il 30% fatto registrare dall’S&P 500, portando Microsoft a una capitalizzazione di mercato record di oltre 3mila miliardi di dollari. Sia i profitti che le vendite di Microsoft sono pressoché raddoppiati tra gli anni fiscali 2019 e 2024, poiché è riuscita a cavalcare con forza l’ondata dell’intelligenza artificiale. Difatti, la crescita è stata guidata dalla sua divisione AI-heavy intelligent cloud che ha aumentato i profitti operativi da 13,9 a circa 50 miliardi di dollari nell’arco di cinque anni.
Da tenere d’occhio
Microsoft non è l’unica big tech a pubblicare i conti della trimestrale questa settimana. Mercoledì pomeriggio è il turno di Meta, giovedì quello di Amazon e Apple.
A margine
Microsoft si sta avvicinando sensibilmente ad Apple e potrebbe diventare l’azienda più redditizia degli Stati Uniti. Rivali già dai tempi della fondazione, quando i loro co-fondatori, Steve Jobs (per Apple) e Bill Gates (per Microsoft) erano anche alla guida delle rispettive aziende come amministratori delegati, i profitti di Microsoft sono ancora inferiori a quelli di Apple: 90 contro i 102 miliardi di dollari previsti. Tuttavia, gli analisti prevedono che Apple e Microsoft saranno più o meno sullo stesso livello entro il 2026, prevedendo un utile netto di 118 miliardi per Apple e 116 miliardi per Microsoft, secondo le stime di Factset. L’ultima volta che Microsoft è stata più redditizia di Apple era il 2010.
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