Articolo tratto dal numero di luglio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Oggi il mercato internazionale della salute offre molte più opportunità rispetto a quello italiano. È così che eXinvest ed eXinvest of Emirates, società con base in Liechtenstein e negli Emirati Arabi Uniti, hanno internazionalizzato l’esperienza e le competenze di Paolo Balossi, fondatore e direttore di eXinvest of Emirates, terza generazione di imprenditori nel medicale e farmaceutico e vincitore dell’Orthopedic Awards 2016.
Forbes Italia ha intervistato Balossi, che ha raccontato lo sviluppo di eXinvest e il rapporto tra il mercato farmaceutico e quello della sanità, dando una sua visione del mercato mondiale nei prossimi anni.
Come è nato il progetto eXinvest e qual è l’idea di business che ha portato alla sua fondazione?
eXinvest è nato nel 2019, dopo i primi successi nell’export conseguiti dalle nostre aziende italiane, forti di una storia di oltre 40 anni, che non riuscivano, con il modello storico di impresa impostato da mio padre, a essere competitive sotto il profilo dell’offerta e delle procedure. Dopo un piccolo primo spin-off, relativo ad attività in ortopedia tecnica sul territorio svizzero, in Libia e in Iraq, ho potuto subito realizzare come la redditività e la qualità generale dei business sviluppati all’estero ‘su progetto’ non fossero minimamente comparabili con il livello italiano. A quel punto ho iniziato a lavorare intensamente a un modello di azienda che alzasse il più possibile il livello degli interlocutori.
Come vede oggi il rapporto tra il mercato farmaceutico e della sanità italiano e il resto d’Europa?
eXinvest, attraverso le due sedi, opera nel farmaceutico con il riconoscimento di diversi regolatori: Swiss Medic e Dubai Health Authority. Comparare due regolatori di eccellenza e due mercati di due zone del mondo distanti ci ha permesso di acquisire competenze e avere una visione globale del mercato. Il farmaceutico italiano risulta ancora indietro rispetto alla media europea, anche se negli ultimi anni è tornato a crescere. Il tema più sensibile è quello dei farmaci provenienti dai mercati paralleli. Questa è la nostra specializzazione e il nostro punto di forza, sebbene la cultura generale in Italia sia ancora improntata alla diffidenza. In realtà, il farmaco di importazione parallela è un’opportunità di risparmio per il sistema sanitario nazionale, nonché una risposta alle carenze del sistema e al fabbisogno delle persone. Nel 2021 abbiamo fatto un grande lavoro in Italia, fornendo i vaccini antinfluenzali dal parallelo con il 100% di risultato positivo sulle ispezioni Aifa e Nas. Diverso è il livello delle strutture ospedaliere: eXinvest è attiva anche nell’ingegnerizzazione e nella progettazione ‘chiavi in mano’ di strutture sanitarie o ospedaliere. Ci siamo evoluti e abbiamo intensificato le nostre relazioni con partner mondiali, lavorando al loro fianco su progetti che non avremmo mai immaginato di poter sviluppare. In Italia ci sono molti poli privati e convenzionati col sistema sanitario nazionale che stanno crescendo sia in tecnologia che in capacità di accoglienza. Se guardiamo questo fenomeno sotto il profilo del rapporto popolazione/età media/numero di strutture, valuterei l’Italia come un territorio di sicuro interesse per i nostri investimenti.
Quali sono state le esperienze più significative per lei?
Ho iniziato a lavorare in azienda con mio papà molto presto, appena iniziati gli studi in università. Operiamo in un settore sensibile, in cui le attività da svolgere spesso ti portano a confrontarti con territori politicamente instabili e con realtà che possono essere molto toccanti. Tra le mie esperienze più forti ci sono stati senz’altro i viaggi a Baghdad per un progetto sulla fornitura di protesi ortopediche su misura al ministero della Difesa e alle assicurazioni sanitarie. Lo sviluppo di quel progetto mi ha portato diverse volte in Iraq e in seguito abbiamo ospitato una delegazione del ministero e alcuni tecnici in Svizzera, dove abbiamo mostrato loro eccellenze con cui collaboriamo, quali lo Zach Institue di Nottwil. È stata indimenticabile anche l’esperienza in Libia nel 2019, in piena guerra civile. Sono arrivato per valutare dei lavori una settimana prima che la delegazione dell’allora ministro Di Maio arrivasse in visita diplomatica. A Bengasi erano ancora in emergenza militare, anche se gli avamposti dell’Isis erano stati spinti dietro il confine. Dovevo stare pochi giorni per motivi di sicurezza e alla fine sono rientrato con un volo speciale su Tunisi la mattina di Natale, dopo 14 giorni di lavoro. L’episodio più toccante è stato la visita al Children’s Hospital di Bengasi, gestito dalle suore crocerossine e da un padre cattolico che vivevano rifugiati nell’ospedale per paura di rappresaglie da parte degli estremisti. Oggi consegniamo ancora periodicamente farmaci rari in Libia. Il Libano, che trattiamo come cliente privato attraverso le maggiori società appaltatrici, è invece una terra dal potenziale infinito e ricca di gioventù e nuove imprese. Anche se la guerra civile, fino al 1990, ne ha cambiato la realtà e i trend finanziari, rimane una nazione ricca di opportunità e affascinante. Lì sviluppiamo e consegniamo cliniche mobili e ospedali da campo.
Con che filosofia aziendale operate e qual è la sua visione del mercato mondiale per il futuro?
eXinvest lavora solo per progetti: i nostri clienti principali sono catene ospedaliere, gruppi d’acquisto, regioni, governatorati, ministeri o enti pubblici in generale. La licenza svizzera e il posizionamento in Liechtenstein sono un risultato di grande valore e il fatto stesso di essere stati accettati dal Principato dimostra le nostre capacità imprenditoriali e programmatiche. Possiamo operare anche nella consulenza farmaceutica e nello sviluppo di piani di logistica per ogni tipo di farmaco e api. Il modello di eXinvest è invece basato sul ruolo fondamentale che i sistemi sanitari mondiali svolgono nell’essere sempre più vicini alla salute della popolazione, anche mentre si allunga la vita media. Pertanto, sia le strutture che la tecnologia e i farmaci devono essere oggetto di investimenti continui. In questo mercato intendiamo posizionarci come partner dei nostri clienti per rapporti di lunga durata e non come un fornitore generico ed estemporaneo.
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