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La rinascita dell’Etna Valley, il polo dei semiconduttori di Catania

Articolo tratto dal numero di agosto 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Sicily Valley, Etna Valley. Slogan, calembour nel segno di Sicily-silicio-Silicon, pioggia di proclami in quel laboratorio di politica che è sempre stata l’isola. Sogni:  infranti, ma che pare si stiano ricomponendo. Ma qual è lo stato di salute del polo dell’innovazione di Catania e dintorni, dell’ex Etna Valley? Che cosa succede nell’area nota per la fabbricazione dei pezzi più contesi al mondo, vale a dire i microchip? Dopo un percorso tortuoso, fatto di picchi e cadute, sembra che la selva oscura sia alle spalle e che sia stata ritrovata la retta via.

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Perché alle pendici dell’Etna è tornata a ruggire STMicroelectronics, colosso italo-francese che nella Sicilia degli anni Novanta innescò un circolo virtuoso che vide università, centri di ricerca e aziende operare sinergicamente nel comparto high-tech. Il timoniere fu Pasquale Pistorio, l’ingegnere che dopo una carriera all’estero rientrò in Italia per guidare il gruppo Sgs, società di microelettronica che fuse con il ramo semiconduttori della francese Thomson. Nasceva così la STMicroelectronics, con un polo anche a Catania. Il tracollo arrivò all’alba del nuovo millennio. Non quello di STMicroelectronics, sempre in vetta, ma dell’ecosistema fiorito attorno. 

Le ultime novità

La rinascita è favorita dall’European Chips Act, messo a punto per alimentare lo sviluppo dell’industria europea dei semiconduttori. Forte di un investimento di 5 miliardi di euro, di cui 2 miliardi dallo Stato italiano, STMicroelectronics sta per costruire a Catania un Silicon Carbide Campus, che integrerà, in un unico sito, gli impianti manifatturieri per la produzione su larga scala di dispositivi in SiC,  rispondendo alla domanda per applicazioni automotive, industriali e di infrastruttura cloud da parte dei clienti che passano all’elettrificazione e cercano maggiore efficienza. Si investe su un’eccellenza che è leader mondiale nel carburo di silicio e proprio a Catania, che già oggi ospita il più grande centro di ricerca e sviluppo e produzione per il SiC di St. 

Questa è un’area che emerge dalla lava che la sommerse all’inizio del nuovo millennio, quando vennero spazzate vie le realtà qui calamitate proprio da STMicroelectronics, e tante nacquero per gemmazione. Per non disperdere tanto patrimonio, nel 2008 è stato lanciato il Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nanosistemi, società consortile che raccoglie intorno a sé gli atenei di Catania, Messina e Palermo, le principali strutture di ricerca ed è partecipata (per il 46,32%) da imprese come StMicroelectronics, Sifi, Italtel, Engineering, Ismett. Si opera nella microelettronica, nel settore dei materiali innovativi nano-strutturati, farmaceutica e Ict. E se il secondo decennio profumava di ripresa, quello in corso vede ricomporsi l’ecosistema.  

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I protagonisti della rinascita

Risale al 2016 la fondazione di Antech Space, attiva nel settore delle telecomunicazioni satellitari, con soluzioni per antenne di terra fisse e mobili fino alla banda Ka. Si occupa della progettazione, realizzazione, installazione e test del sistema completo. Collabora con Leonardo, il ministero della Difesa, l’Esa e altri player internazionali del settore. 

Sul Catanese tornano a scommettere anche le multinazionali. È il caso di Technoprobe, che fa testing dei microchip. Nel 2022 ha posizionato qui la sua quarta sede italiana, la prima fuori dalla Lombardia, un nuovo design center per potenziare le attività dei team che progettano le soluzioni tecnologiche dell’azienda. Nel novembre 2023 Technoprobe ha inoltre firmato con Teradyne, società di progettazione e produzione di sistemi di testing automatizzati, un accordo per un’operazione congiunta (acquisti reciproci di rami aziendali). La stessa Teradyne ha una sede a Catania.

Eda Industries, azienda internazionale che offre soluzioni e servizi di burn-in, affidabilità e test per l’industria dei semiconduttori, sta realizzando qui una nuova e più ampia sede, in consegna nei primi mesi del 2025, a un soffio dalla STMicroelectronics. Il primo piano ospiterà il laboratorio elettronico, mentre nel secondo saranno collocati gli uffici di progettazione e le sale riunioni. Fondata nel 1993, Eda Industries ha il quartier generale a Rieti, più diramazioni in Italia, Singapore, Filippine, Malesia, Cina e Marocco. A oggi ha installato oltre 600 sistemi in più di 25 paesi, investendo nella realizzazione di prodotti per testare sia dispositivi assemblati, sia sotto forma di wafer.

Nel 2022 anche Nxp Semiconductors ha inaugurato il nuovo centro di ricerca e sviluppo a Catania, focalizzato sulle tecnologie analogiche. 

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