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Ivan Glasenberg acquista Technogym
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Chi è Ivan Glasenberg, il miliardario minerario che ha acquisito il 5% di Technogym

Continua la scalata nel mondo dello sport italiano di Ivan Glasenberg. Il miliardario sudafricano, ex ceo della società mineraria Glencore, ha acquisito il 5% di Technogym, la società che produce e vende prodotti fitness guidata da Nerio Alessandri.

Ivan Glasenberg, tra Technogym e Pinarello

  • Il miliardario sudafricano Ivan Glasenberg ha acquisito il 5% di Technogym, la società che produce e vende prodotti fitness guidata da Nerio Alessandri.
  • Nel dettaglio, secondo quanto si evince dal sito ufficiale di Technogym, Glasenberg risulta titolare di un 3% a titolo personale e del 2% attraverso il veicolo Spac Sa. Secondo gli analisti di Equita, agli attuali prezzi di mercato la posizione avrebbe un valore di “circa 90 milioni”.
  • Come riportato da Milano Finanza, lo scorso anno Glasenberg ha comprato dal fondo L. Catterton del gruppo Lvmh la quota di maggioranza (circa l’80%) di Pinarello, società trevigiana della storica casa di biciclette famosa in tutto il mondo. Anche se la cifra non è mai stata divulgata, tuttavia le indiscrezioni la stimano intorno ai 200 milioni di euro. Glasenberg ha lasciato al comando della società delle bici Fausto Pinarello, che ha mantenuto la carica di presidente e al quale è rimasta una quota di minoranza di poco superiore al 19% delle quote.

Chi è Glasenberg

Nato il 7 gennaio 1957 in Sud Africa da una famiglia ebrea, Ivan Glasenberg ha iniziato a farsi conoscere in tutto il mondo non per le sue doti imprenditoriali, ma per quelle sportive. A 20 anni è stato campione nazionale juniores di marcia e ha sfiorato la qualificazione alle Olimpiadi del 1984. Da qui l’inizio di una nuova strada: quella verso il settore minerario e degli investimenti. Una marcia iniziata prima con una laurea in commercio e contabilità presso l’Università di Witwatersrand (Sud Africa), e poi con cinque anni di lavoro presso lo studio di commercialisti (è infatti anche commercialista) Nexia Levitt Kirson e un Mba presso l’Università della California nel 1983.

Step che lo lancia definitivamente, portandolo nel mondo Glencore, dove entra nel 1984 inizialmente lavorando nel dipartimento del carbone in Sud Africa e in Australia, per poi assumere la direzione degli uffici di Hong Kong e Pechino (dal 1989 al 1990) e il ruolo di responsabile del dipartimento del carbone dell’azienda nel 1991. Il salto definitivo arriva però nel 2002, quando viene nominato ceo dell’azienda, carica che lascia dopo quasi 20 anni, nel 2021.

L’acquisizione di Xstrata

Oltre a essere stato direttore non esecutivo di Minara Resources Ltd (dal 2000); di Rusal Plc (dal 2007); e di Century Aluminum Co. (tra il 2010 e il 2011), Glasenberg ha avuto un ruolo chiave nell’acquisizione (avvenuta nel 2012) della società anglo-svizzera Xstrata, che diete vita a una delle più grandi fusioni di società minerarie della storia, creando una società da 88 miliardi di dollari. A causa infatti dall’esclusione del principale azionista di Xstrata, Qatar Holding, la società fu acquisita con uno scambio di azioni Glencore 3,05 a 1 Xstrata per creare la nuova entità e Glasenberg divenne ceo.

Peraltro il miliardario sudafricano era amico di infanzia dell’allora ceo di Xstrata Mick Davis, che lasciò l’azienda subito dopo. “La fusione definitiva o l’acquisizione di Xstrata da parte di Glencore è stata il punto più basso della mia carriera”, ha dichiarato anni fa lo stesso Davis. “Tutto ciò che avevo costruito mi è stato sostanzialmente strappato via ed è stata una cosa dura da gestire”, ha detto.

La controversia

Come evidenziato da Forbes, il fondatore di Glencore, Marc Rich, è fuggito dagli Stati Uniti nel 1983 dopo essere stato incriminato per molteplici reati, tra cui evasione fiscale e accordi illegali con l’Iran. È stato poi graziato dall’allora presidente Usa Bill Clinton nel 2001.

Il patrimonio di Glasenberg

Nel settembre 2011, utilizzando i propri dividendi, Glasenberg iniziò ad acquistare diverse quote di Glencore, arrivando ad avere, nell’aprile del 2012, più del 15% delle azioni della società. Oggi è ancora il maggior azionista con una quota molta vicina al 10% (9,9%) e vanta, secondo Forbes, un patrimonio di 10,6 miliardi di dollari.

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