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Tecnologie green, biotecnologie e fintech: quali opportunità per il venture capital in Italia

Il settore del venture capital in Italia ha registrato un’evoluzione significativa negli ultimi anni, mostrando un incremento degli investimenti, seppur con alcune limitazioni rispetto agli altri mercati europei. I dati del 2023 mostrano come gli investimenti nel venture capital italiano hanno continuato a crescere, sebbene non abbiano ancora raggiunto i livelli dei principali paesi europei come Francia e Germania. Ad esempio, nel primo trimestre del 2023, sono stati raccolti circa 443 milioni di euro, un dato in linea con la tendenza positiva degli anni precedenti, ma che rappresenta ancora solo una frazione degli oltre 12 miliardi di euro raccolti a livello europeo. Questo dimostra che, pur essendo in crescita, il mercato italiano ha ancora margini di sviluppo considerevoli.

Venture capital in Italia: quali opportunità

Le opportunità di crescita per il venture capital in Italia sono ampie, con alcune aree specifiche che offrono un potenziale significativo. In particolare, le tecnologie green stanno emergendo come un settore di grande interesse, alimentato dalla crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e dalla necessità di innovare in chiave ecologica.

Anche le biotecnologie rappresentano un campo fertile per gli investitori, con un focus sempre maggiore su soluzioni innovative per la salute e il benessere. Inoltre, il fintech continua a essere un’area di forte attrattiva, con numerose startup italiane che stanno sviluppando soluzioni finanziarie all’avanguardia, pronte a competere su scala globale. Questi settori non solo rispondono a esigenze attuali, ma sono anche in grado di attrarre capitali internazionali, contribuendo così a rafforzare l’ecosistema del venture capital in Italia.

Nonostante le prospettive positive, il settore del venture capital in Italia deve ancora affrontare alcune sfide importanti per poter crescere in maniera sostenibile. Una delle principali difficoltà è la limitata disponibilità di capitali rispetto ad altri mercati europei, il che rende più difficile per le startup italiane ottenere il finanziamento necessario per scalare le proprie attività. Un’altra sfida cruciale è la necessità di sviluppare un ecosistema più robusto di supporto per le startup, che includa non solo investimenti, ma anche mentorship, competenze e accesso ai mercati internazionali. Per superare queste sfide, sarà fondamentale promuovere una maggiore integrazione con i mercati globali e adottare modelli di successo già sperimentati in altri paesi, adattandoli alle specificità del contesto italiano.

Il rientro dei talenti

Negli ultimi anni, si è osservato un fenomeno sempre più rilevante nel contesto imprenditoriale italiano: il rientro di imprenditori e manager che, dopo aver maturato esperienze significative all’estero, scelgono di tornare in Italia. Questi professionisti portano con sé competenze avanzate, una visione globale e una mentalità innovativa, elementi che possono fungere da catalizzatori per una profonda trasformazione del panorama imprenditoriale del paese.

L’esperienza acquisita in mercati competitivi come quelli degli Stati Uniti, dell’Asia o di altre nazioni europee, permette a questi talenti di introdurre nuovi approcci manageriali e strategie di business che sono stati testati con successo su scala globale. Questo rientro di competenze rappresenta un valore aggiunto non solo per le singole imprese, ma per l’intero ecosistema imprenditoriale italiano, che può beneficiare di pratiche più innovative, efficienti e orientate alla crescita internazionale.

Questi imprenditori e manager, spesso reduci da esperienze in aziende tecnologiche di punta o in startup di successo, portano con sé anche una rete di contatti internazionale che può facilitare l’accesso a nuovi mercati, a capitali stranieri e a partnership strategiche. La loro capacità di coniugare le peculiarità del mercato italiano con le dinamiche globali rende queste figure particolarmente preziose in un contesto come quello attuale, dove la competitività si gioca sempre più su scala globale.

Il rientro dei talenti può quindi rivoluzionare il panorama imprenditoriale italiano, introducendo una cultura più aperta all’innovazione, maggiormente orientata al rischio e più pronta a cogliere le opportunità offerte dai mercati globali. Questa tendenza, se adeguatamente supportata da politiche pubbliche e investimenti mirati, potrebbe rappresentare una svolta significativa per l’economia italiana, accelerando il processo di modernizzazione del suo tessuto produttivo e favorendo la crescita di nuove eccellenze nel campo dell’innovazione e della tecnologia.

Rialto Ventures, fondo italiano con approccio americano

Rialto Ventures si distingue nel panorama del venture capital europeo come un esempio di fondo che coniuga l’approccio “hands-on” tipico dei fondi americani con una profonda conoscenza del contesto imprenditoriale italiano ed europeo. Fondata nel 2022 da Stefano Quintarelli e Simone Brunozzi, con l’ingresso del noto banchiere Alessandro Profumo nel 2023, Rialto Ventures ha rapidamente guadagnato attenzione per il suo metodo innovativo di supporto alle startup tecnologiche.

Il modello di Rialto Ventures si basa su un’interazione attiva con le aziende in cui investe, andando oltre il semplice apporto di capitali. Il fondo adotta un approccio operativo e strategico, coinvolgendo i propri manager e advisor nelle attività quotidiane delle startup. Questo tipo di coinvolgimento, tipico dei migliori fondi di venture capital americani, si traduce in un supporto continuo, che include mentorship, assistenza strategica e operativa e l’accesso a una rete di contatti globali. In questo contesto, a partire dall’inizio del 2024, Rialto Ventures ha aperto un’unità con personale stabile in California, dedicata a curare i rapporti delle portfolio companies con fondi, clienti e partner USA.

Il supporto alle startup

Una delle caratteristiche distintive di Rialto Ventures è il suo impegno nel “de-risking” delle startup. Il fondo non si limita a valutare il potenziale innovativo dei prodotti, ma testa attivamente la capacità del mercato di assorbirli, presentando i fondatori a potenziali clienti e raccogliendo feedback in tempo reale. Questo processo consente a Rialto di identificare tempestivamente le aree di miglioramento e di intervenire per ottimizzare le strategie delle startup, aumentando le probabilità di successo sul mercato.

L’approccio di Rialto Ventures riflette una visione più ampia del venture capital, che non vede l’investimento come un semplice rapporto finanziario, ma come una partnership strategica a lungo termine. Questo modello è particolarmente rilevante in Europa, dove solo una piccola percentuale dei fondi di venture capital è gestita da ex imprenditori, a differenza degli Stati Uniti, dove l’esperienza imprenditoriale diretta è molto più comune tra i venture capitalist.

Inoltre, Rialto Ventures si focalizza sul talento italiano, sia locale che della diaspora, riconoscendo il valore delle competenze globali acquisite dai professionisti italiani all’estero. Il fondo si impegna a creare un ponte tra l’Italia e il resto del mondo, aiutando le startup a capitalizzare sulle opportunità globali senza perdere il contatto con le loro radici italiane.

Grazie a questo approccio, Rialto Ventures non solo supporta la crescita delle startup, ma contribuisce anche a creare un ecosistema di innovazione più forte e connesso in Italia e in Europa. La filosofia di Rialto dimostra che un fondo di venture capital può essere molto più di un semplice finanziatore: può diventare un partner strategico che guida le startup verso il successo globale.

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