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“Un ambiente di lavoro sano parte dal benessere individuale”: il progetto wellbeing per i dipendenti di bureau Plattner

“Un ambiente di lavoro sano parte dal benessere individuale”. Queste le parole di Massimo Petrucci, partner di bureau Plattner, studio di dottori commercialisti, revisori contabili e avvocati, con circa 200 collaboratori e uffici in tutta Italia. Su questa base lo studio ha lanciato nel 2024 un progetto dedicato al benessere dei dipendenti, per sensibilizzare le persone sull’importanza di adottare uno stile di vita sano. Ne abbiamo parlato con Massimo Petrucci e Peter Plattner, partner dello studio. 

Com’è strutturato il progetto Wellbeing?
MP – Il progetto si articola in due parti principali: una componente teorica e una pratica. Nella parte teorica vengono proposti e approfonditi diversi approcci scientifici su temi che spaziano dall’alimentazione all’attività fisica, dai benefici di alcune bevande alle proprietà rigenerative del sonno. Questi argomenti sono presentati attraverso la condivisione di studi, articoli e paper elaborati da autorevoli esponenti del mondo accademico, offrendo una solida base di conoscenza e riflessione. Accanto a questa componente teorica si sviluppa la parte pratica, che prevede l’implementazione di iniziative concrete, suddivise per tematica. Queste attività hanno lo scopo di accrescere la consapevolezza su stili di vita sani e di permettere ai partecipanti di sperimentare in prima persona l’efficacia di semplici azioni quotidiane. Il tema del mese e le relative attività vengono presentati mensilmente.

Quali tematiche avete affrontato fino ad ora?
PP – Fino a oggi ci siamo concentrati sull’importanza del movimento e sulla cura dell’alimentazione, con particolare attenzione all’inserimento di alimenti vegetali nella dieta. Tra le iniziative realizzate nella prima parte dell’anno, abbiamo lanciato una sfida interna che prevedeva un premio per il collaboratore che avesse fatto più passi nell’arco di un mese. Abbiamo inoltre incentivato la partecipazione ad eventi sportivi cittadini (StraMilano, Firmenlauf a Egna/Bolzano e la corsa annuale di Genova). Abbiamo esplorato il mondo degli alimenti vegetali attraverso esperienze sensoriali, come la degustazione del cacao nella sua forma grezza e l’approfondimento dei benefici di ingredienti come l’avena e il tè verde. Abbiamo invitato Michael Herschel Greger, medico e divulgatore scientifico statunitense, per approfondire temi legati alla nutrizione e al benessere del corpo umano. Nei mesi finali dell’anno, ci concentreremo su due nuovi temi fondamentali: l’importanza del sonno e delle relazioni sociali. 

Avete sottolineato l’importanza di focalizzarsi sui quattro pilastri che sostengono il benessere delle persone: alimentazione, movimento, qualità del sonno e rapporti sociali. C’è qualche progetto in particolare?
MP – Tra le iniziative più apprezzate ci sono i corsi di crossfit e pilates a Bolzano e le lezioni di yoga a Milano. Queste attività non solo permettono di prendersi cura del proprio corpo, ma contribuiscono anche a rafforzare lo spirito di squadra e a creare un ambiente lavorativo più coeso e sereno. Oltre alle attività sportive, lo studio pone grande attenzione anche all’aspetto sociale e relazionale, offrendo numerose occasioni di aggregazione per coltivare legami e condividere momenti di convivialità. La gita annuale di studio è un appuntamento immancabile, rappresenta un ulteriore momento di condivisione e svago.

Come mai avete scelto di portare avanti questa iniziativa?
PP – Vogliamo mettere al centro le persone, non solo come risorse professionali, ma come individui con esigenze e potenzialità uniche. L’ambiente di lavoro è pensato per essere non solo produttivo, ma anche armonioso e inclusivo, dove la diversità viene abbracciata come una ricchezza e ogni individuo può sentirsi parte integrante di una comunità professionale più grande, dinamica e in continua evoluzione. L’obiettivo non è solo quello di raggiungere obiettivi aziendali, ma di farlo in un contesto che valorizzi l’umanità delle persone, incoraggiando ciascuno a dare il meglio di sé, sentendosi riconosciuto e apprezzato per il proprio contributo.

Quali riscontri avete avuto dai vostri dipendenti e collaboratori?
PP – I nostri collaboratori hanno accolto il progetto con curiosità e ottimismo, apprezzandone gli aspetti concreti e i risvolti pratici. Troppo spesso, infatti, iniziative di questo tipo tendono a rimanere eccessivamente teoriche, risultando poco efficaci nel generare un impatto tangibile sulla quotidianità lavorativa di ciascuno. Questo, in passato, ha generato talvolta scetticismo o disinteresse, poiché non sempre si percepisce un reale beneficio per l’operatività o lo sviluppo professionale. In questo caso, invece, la possibilità di mettere in pratica subito i concetti proposti, di sperimentare attivamente soluzioni e metodologie, ha rappresentato un punto di svolta. 

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