Vitali-Alkemy
Innovation

Così Alkemy individua i talenti in grado di guidare le aziende verso una trasformazione sostenibile

Articolo tratto dal numero di ottobre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

I greci dicevano kalos kai agatos, ossia ‘bello e buono’, per parlare di un eroe. Per gli antichi la perfezione fisica e morale di un individuo dovevano necessariamente coesistere. Migliaia di anni dopo l’idea di perfezione, fortunatamente, è cambiata, così come quella di bellezza, che è solo negli occhi di chi la guarda.

Ma nell’era della trasformazione digitale Alkemy, azienda nata nel 2012 dalla visione del ceo Duccio Vitali, ci ricorda il passato glorioso della più grande civiltà mai esistita. Sin dalla fondazione, in Alkemy vive la convinzione che non basta essere persone competenti e ultra-specializzate per diventare dei talenti.

Oggi servono soprattutto gentilezza, empatia e coraggio. In poche parole, ‘persone brave, brave persone’. A parlare non è un sociologo, ma l’amministratore delegato di una realtà diventata punto di riferimento nel campo della trasformazione digitale in Italia.

“Ora Alkemy è nella sua fase di adolescenza, energica”, dice Vitali, che di recente ha voluto al suo fianco Paolo Cederle nel ruolo di direttore generale. “La nostra sfida è dimostrare che si può essere competitivi, mirare alla crescita e ai profitti, rimanendo persone brave. Rispettando, cioè, quei valori etici che rendono unico ciò che facciamo”.

Il progetto Digital ready for board program

In questo modo, quanto di bene c’è nel mondo fisico aiuta a migliorare anche la dimensione digitale, che ancora incute timore. “Non bisogna temere la trasformazione digitale. È un cambiamento profondo che va oltre la tecnologia: richiede una visione strategica a lungo termine”, afferma il ceo.

Questo perché solo “le aziende che sapranno sfruttare al meglio le potenzialità del digitale saranno in grado di migliorare l’efficienza operativa, sviluppare nuovi prodotti e servizi e creare nuovi modelli di business”. In questo contesto si colloca il progetto Digital ready for board program, realizzato in collaborazione con Chaberton Partners e lanciato a luglio del 2024.

“L’obiettivo è colmare il gap digitale nei cda e identificare i futuri digital board member, figure che siano in grado di guidare le aziende verso una trasformazione radicale e sostenibile”, afferma Vitali. Ma non solo. Un altro aspetto centrale dell’iniziativa è la promozione della rappresentanza femminile nel settore Stem, che Alkemy considera cruciale per il successo della trasformazione digitale.

Le opportunità di crescita con l’AI

Ora l’azienda è solida, ma le sfide iniziali sono state impegnative: da un lato convincere le imprese, spesso scettiche, del valore della digitalizzazione come opportunità per innovare e rimanere competitive; dall’altro fornire loro le competenze e gli strumenti necessari per affrontare la transizione.

Una delle più grandi fatiche era ed è dimostrare che investire in tecnologia significa investire nel futuro. “Abbiamo lavorato sodo per diffondere una nuova cultura digitale, creando un’offerta completa che coprisse tutte le fasi della trasformazione digitale, dalla strategia all’implementazione”.

In questo senso l’intelligenza artificiale ha un ruolo decisivo. Vitali sottolinea come l’IA sia molto più di una semplice tecnologia. “L’intelligenza artificiale è un veicolo di trasformazione: consente ora di andare oltre, ottimizzando e automatizzando molte di queste attività, creando nuove opportunità di crescita e innovazione”.

L’AI come parte integrante del business

In particolare, attraverso un approccio end-to-end, Alkemy non si limita a implementare tecnologie avanzate, ma accompagna i clienti in tutte le fasi della trasformazione: dall’analisi iniziale per identificare le aree di maggiore impatto all’integrazione dell’IA nei processi operativi e strategici.

Lo scopo è creare un ecosistema in cui l’IA diventi parte integrante del business e possa evolversi in sintonia con le necessità aziendali e di mercato. Ma l’avanzata del digitale non si ferma qui. Il ceo prevede un ruolo sempre più rilevante di tecnologie come il metaverso e il quantum computing, che potrebbero rivoluzionare ulteriormente il panorama competitivo.

“Le aziende dovranno essere agili e flessibili per rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle nuove opportunità”, afferma. “La sicurezza dei dati e la privacy saranno prioritarie, con le aziende che investono in soluzioni robuste per guadagnarsi la fiducia dei clienti”.

Parlando di mondo del lavoro, Vitali è consapevole che l’automazione, l’intelligenza artificiale e altre tecnologie emergenti ridefiniranno il modo in cui svolgiamo le nostre mansioni. Non immagina però un futuro in cui la tecnologia sostituirà le persone, ma piuttosto “uno in cui le supporterà, automatizzando le attività più ripetitive e liberando il capitale umano per concentrarsi su compiti di maggiore valore aggiunto, come quelle creative e la gestione strategica”.

Il ruolo sociale di Alkemy

Il futuro ci attende con sfide complesse, ma nulla, nemmeno una rivoluzione, riuscirà a cambiare una costante: il ruolo sociale dell’azienda. Il mantra del giving back si riflette nel purpose di Alkemy We create value with values, che incarna non solo la volontà di generare valore economico, ma di farlo in modo etico e sostenibile.

“Creare valore non significa solo generare profitti, ma farlo in modo responsabile e sostenibile, rispettando valori etici”. Così è nata è la partnership con Auticon, azienda che impiega persone nello spettro autistico, per sviluppare soluzioni digitali accessibili:

“Questa collaborazione favorisce l’inclusione sociale, dimostrando come il digitale possa essere un motore di cambiamento positivo, capace di migliorare la società nel suo complesso”.

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