“Un addio amichevole”, arrivato in scia ad alcuni “disaccordi sulla strategia”. Così Carlos Tavares, in un’intervista rilasciata al settimanale portoghese Expresso, ha commentato le sue dimissioni da ceo di Stellantis. Una separazione che era nell’aria, ma che è arrivata prima di quanto ipotizzato, ossia prima della scadenza naturale del suo mandato.
Carlos Tavares e l’addio a Stellantis
- In un’intervista rilasciata al settimanale portoghese Expresso, la prima dopo il suo addio a Stellantis, Tavares si è soffermato sui motivi che l’hanno portato a lasciare in anticipo la guida della società.
- È stata decisione frutto di alcuni “disaccordi sulla strategia con il consiglio di amministrazione”, ha spiega Tavares, aggiungendo che si è trattato di un “addio amichevole”.
- Inoltre l’ormai ex ceo di Stellantis, ha tenuto a precisare che la decisione è stata presa in maniera congiunta con il presidente John Elkann. “Un’azienda che ha 250mila dipendenti, un fatturato di 190 miliardi di euro, 15 brand che vendono in tutto il mondo, non è un’azienda che può essere gestita senza un allineamento, perché ciò ha un impatto immediato sulla gestione strategica”, ha aggiunto Tavares.
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Tavares, inoltre, ha descritto l’attuale momento dell’industria automobilistica come l’inizio di un periodo “darwiniano”. “Quando affronti una tempesta, devi governare la barca in base alle onde. Non puoi discutere sul modo migliore per affrontarle”, ha dichiarato.
Il dietro le quinte
Secondo Reuters, invece, la decisione sarebbe stata presa in virtù degli obiettivi fissati da Tavares, ritenuti irrealistici o distruttivi da alcuni membri del consiglio di amministrazione.
Tap nel suo futuro?
Nel corso dell’intervista Tavares ha anche ammesso di essere interessato alla privatizzazione della compagnia di bandiera Tap (privatizzata dallo Stato durante la pandemia), non escludendo la possibilità di acquistare delle quote. Dopo l’addio a Stellantis “diversi amici mi hanno chiesto se volessi essere coinvolto in questo progetto… Con l’analisi che ho fatto finora, penso che abbia senso che ci siano sinergie con un’altra compagnia di trasporto aereo, il che non deve necessariamente finire con un trasferimento del controllo a un concorrente straniero”, ha spiegato Tavares, che comunque esclude la possibilità di ricoprire una posizione di rilievo all’interno di Tap. “Non ho più la voglia, né la competenza nel campo del trasporto aereo”. Un ruolo “potrebbe essere al livello di consiglio di amministrazione, a livello di investitore, ma probabilmente non esecutivo”.
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