“Il Consorzio Doc delle Venezie rappresenta oggi il più grande modello di integrazione interregionale, unendo sotto un’unica denominazione d’origine i territori di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento” ha commentato Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie. “La denominazione oggi conta una superficie vitata potenziale di circa 27mila ettari e una produzione annua di 230 milioni di bottiglie tracciate e dotate del Contrassegno di Stato, pari a circa il 70% della produzione totale di Pinot Grigio del Triveneto. Con questi numeri, il Consorzio trova in Ismea un partner strategico che gli permette di trasformare l’analisi dei dati in un vantaggio competitivo nei mercati. L’obiettivo di questa partnership è monitorare la funzionalità e l’efficienza della nostra filiera a livello produttivo e commerciale, attraverso ricerche e studi approfonditi della congiuntura, della struttura e delle strategie del comparto vitivinicolo territoriale. Questo modello innovativo e – come ci auguriamo – replicabile da altri consorzi e aziende, è pensato per ridurre i rischi e anticipare le tendenze in un mercato sempre più incerto e imprevedibile”.
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