Da non perdere |Food & Beverage
18 settembre 2025
L'azienda prosegue nel suo cammino lungo il solco della continuità, rinnovandosi senza perdere identità
Articolo tratto dal numero di settembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati
Una realtà vinicola la cui storia è lunga sei generazioni, da tempo impegnate a coltivare vigneti a Barolo, nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato nicese, lì dove alla fine del Settecento il vino era ancora dolce e frizzante, per dare struttura ed equilibrio a bottiglie di pregio. Marchesi di Barolo, azienda che ha saputo diventare un riferimento nel panorama vinicolo nazionale e internazionale, prosegue nel suo cammino lungo il solco della continuità, rinnovandosi senza perdere identità. Accoglienza e sostenibilità sono, oggi più che mai, i cardini di una filosofia che trova piena armonia nell’interrelazione generazionale tra Valentina e Davide Abbona e i loro genitori.
“Nostra madre è stata la prima, negli anni ‘90, a decidere di aprire la cantina ai visitatori per far degustare i nostri vini”, spiega Valentina. “Il passaparola ci ha permesso di acquisire quella credibilità che negli ultimi 15 anni ha accresciuto questa attività. Ristorante e cantina sono complementari e contribuiscono a creare un’ulteriore fidelizzazione dei clienti, che si sentono accolti come a casa”.
Il metodo
Uno stile di accoglienza personale nei modi e nei contenuti, rappresentato da un team di professionisti, permette agli ospiti di scoprire e degustare i vini, apprezzare gli abbinamenti con i piatti e farsi coinvolgere dall’imprescindibile componente emozionale. “In questo modo le nostre cantine non si limitano a essere luogo di lavoro, ma diventano un posto affascinante per avventori e addetti ai lavori, che scoprono la storia del Barolo in un contesto molto suggestivo e scenografico”, aggiunge Valentina. Il racconto delle Langhe e dei loro vini ha saputo adeguarsi ai cambiamenti, anche nella bottiglia: “Il nostro territorio sta affrontando i mutamenti climatici come opportunità di crescita dell’area. Con le tecniche, le conoscenze e le tecnologie che utilizziamo in cantina abbiamo saputo affrontare questa delicata fase”.
Il cambiamento
Davide aggiunge che la famiglia si è mossa “per preservare la freschezza che ci portiamo dal vigneto. Il cambiamento è affrontato bene da chi si mette in discussione e riesce a innovare, vendemmia dopo vendemmia, grazie all’elasticità mentale. Il 2024 porterà freschezza e profumi come non si sentivano da tempo. Barolo, Barbaresco e Nebbiolo potranno accompagnare il trend della ricerca di vini più leggeri. Il segreto risiede anche nella sostenibilità rappresentata dalla certificazione Sqnpi, dal progetto sulle api, dalla biodiversità che contribuisce a creare un ecosistema che dona salute ai nostri vigneti”.
L’arrivo in azienda di Davide ha segnato un’evoluzione, con tecniche, conoscenze e tecnologie, usate nei vigneti e in cantina, che permettono un’attenzione ancora più mirata alla valorizzazione delle peculiarità di ciascuna parcella. I vini, già autentici, sono così diventati ancora più rappresentativi del territorio, in sintonia con la filosofia di Marchesi di Barolo.