Investiti 15 milioni in otto mesi per rinnovare l’impianto: l'obiettivo è triplicare la produzione entro il 2028
È stato inaugurato a Fiuggi il nuovo stabilimento di Acqua e Terme di Fiuggi, completato in soli otto mesi grazie a un investimento iniziale di 15 milioni di euro. L’impianto segna l’inizio di un nuovo ciclo industriale e commerciale per l’azienda, con il lancio del Piano Strategico e Industriale 2025–2028, che prevede investimenti complessivi per oltre 40 milioni di euro. L’obiettivo: rilanciare uno dei marchi storici dell’acqua minerale italiana, rafforzandone la presenza sui mercati nazionali e internazionali.
Grazie alle nuove linee produttive e all’ottimizzazione dei processi, l’azienda punta a triplicare i volumi di produzione, passando dagli attuali 22 milioni di litri a circa 70 milioni entro il 2028. Sul fronte economico, il piano prevede di raggiungere ricavi per circa 38 milioni di euro, rispetto ai 13 milioni del 2024.
Il progetto è guidato da Lmdv Capital, il family office di Leonardo Maria Del Vecchio, azionista di riferimento della società. Il Comune di Fiuggi detiene una quota del 5%, a conferma del legame tra l’azienda e il territorio.
All’inaugurazione hanno partecipato esponenti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, oltre ai vertici aziendali. Tra questi, Gabriele Benedetto, amministratore delegato di Acqua e Terme di Fiuggi, che ha illustrato il significato dell’operazione e gli sviluppi previsti per il futuro.
L’intervista a Gabriele Benedetto
Qual è il significato strategico di questo stabilimento per il futuro dell’azienda?
Con il rinnovamento dello stabilimento produttivo – spiega Benedetto – abbiamo voluto offrire ai nostri collaboratori non solo un ambiente di lavoro moderno e funzionale, ma anche un luogo in cui rafforzare la nostra identità aziendale. Questo impianto rappresenta il primo passo concreto del nuovo Piano Strategico e Industriale 2025–2028: un progetto ambizioso che guarda al futuro con oltre 40 milioni di euro di investimenti già pianificati.
In che modo questo stabilimento contribuisce allo sviluppo economico e occupazionale della zona di Fiuggi?
Il piano prevede un incremento dell’organico del 20%, con un’attenzione particolare ai giovani e all’inserimento di competenze innovative. Vogliamo creare valore per l’azienda, ma anche per il territorio, rafforzando il legame con la comunità e contribuendo in modo concreto allo sviluppo locale.
Quali tecnologie innovative sono state adottate nella struttura per garantire sostenibilità ed efficienza?
Abbiamo scelto soluzioni tecnologiche che rispondono a criteri di efficienza e sostenibilità. Una delle principali innovazioni è l’impiego di Pet con R-Pet, un materiale riciclato che riduce l’impatto ambientale. I 15 milioni investiti finora sono stati destinati anche alla modernizzazione dei processi produttivi, allineandoli agli standard ambientali internazionali.
Come si inserisce questo stabilimento nel contesto del mercato nazionale e internazionale?
Il nostro obiettivo è fare di Acqua Fiuggi un marchio italiano riconosciuto a livello globale. Il mercato offre ampi margini di crescita: in Italia si imbottigliano ogni anno circa 17 miliardi di litri per un giro d’affari superiore ai 3 miliardi di euro. L’Italia è il secondo esportatore mondiale di acqua minerale, dietro solo alla Francia, e l’acqua è il secondo prodotto alimentare italiano più esportato dopo il vino. Vogliamo posizionarci in modo competitivo, valorizzando qualità e identità.
Quali sono i prossimi passi e i progetti futuri per Fiuggi?
Il nostro obiettivo è triplicare la produzione entro il 2028 e raggiungere ricavi per 38 milioni di euro, con un tasso di crescita del 31% annuo. Ma non ci fermiamo qui: stiamo lavorando a una rete di partnership strategiche internazionali, che partiranno già dal prossimo anno. È un percorso ambizioso, ma necessario per riportare Acqua Fiuggi dove merita di essere.