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13 ottobre 2025
La nuova 'Iniziativa per la sicurezza e la resilienza' è volta a investire in settori vitali per la sicurezza nazionale degli Usa
Le azioni delle società attive nell’estrazione e lavorazione delle terre rare hanno registrato un’impennata lunedì, in seguito all’annuncio di JPMorgan riguardo una nuova iniziativa decennale da 1500 miliardi di dollari, denominata “Security and Resilience Initiative”. Il piano prevede ingenti investimenti in settori strategici come l’intelligenza artificiale, la manifattura avanzata e i minerali critici. Un’iniziativa che sembra anche strizzare l’occhio al presidente Trump, il quale ha più volte sollecitato le grandi aziende a sostenere la sua agenda economica “America First”.
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Fatti chiave
- JP Morgan ha annunciato una nuova “Iniziativa per la sicurezza e la resilienza” volta a investire in settori che ritiene vitali per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, compreso l’acquisto di partecipazioni dirette per 10 miliardi di dollari in società selezionate.
- L’azienda afferma che l’iniziativa si concentrerà su quattro settori chiave: catena di approvvigionamento e produzione avanzata, difesa e aerospaziale, indipendenza energetica e resilienza, tecnologie di frontiera e strategiche, che sono poi ulteriormente suddivisi in 27 sottosettori.
- Le azioni delle società produttrici di terre rare hanno registrato un’impennata dopo l’annuncio: Usa Rare Earth ha registrato un aumento del 32%, MP Materials Corp. del 24% e Lithium Americas Corp dell’11%.
- L’annuncio aggiunge altri 500 milioni di dollari ai mille miliardi di dollari che JPMorgan ha dichiarato di aver già stanziato per sostenere i clienti in settori quali l’aerospaziale, l’energia e la difesa.
- L’amministrazione Trump ha intensificato i propri sforzi per rafforzare la propria partecipazione in settori come quello dei minerali critici, mentre continua a scontrarsi con la Cina nei negoziati commerciali.
- “È diventato dolorosamente chiaro che gli Stati Uniti hanno permesso a se stessi di diventare troppo dipendenti da fonti inaffidabili di minerali, prodotti e manufatti fondamentali, tutti elementi essenziali per la nostra sicurezza nazionale”, ha affermato Jamie Dimon, presidente e amministratore delegato di JP MorganChase.
Contesto
L’impegno di JP Morgan è in linea con l’agenda “America First” della Casa Bianca, che mira a garantire l’indipendenza degli Stati Uniti nei settori delle tecnologie emergenti, dell’energia e delle infrastrutture critiche. I minerali delle terre rare utilizzati per realizzare tecnologie cruciali sono un settore chiave che conferisce alla Cina un vantaggio sugli Stati Uniti nelle discussioni commerciali.
Proprio la scorsa settimana, la Cina ha implementato controlli sulle esportazioni di minerali delle terre rare come tattica negoziale, spingendo l’amministrazione Trump a imporre dazi aggiuntivi del 100% sulle merci provenienti dalla Cina e destinate agli Stati Uniti. La Cina domina il mercato delle terre rare, producendo circa il 70% dell’offerta mondiale.
A marzo, il presidente ha firmato un ordine esecutivo per espandere la produzione americana di minerali critici e terre rare, invocando i poteri di emergenza in tempo di guerra. Per combattere la dipendenza dall’approvvigionamento estero di questi minerali, negli ultimi mesi il governo degli Stati Uniti ha iniziato ad acquisire partecipazioni azionarie in società come il produttore di terre rare MP Materials, la società mineraria Trilogy Metals e il gigante dei semiconduttori Intel.
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Banche e aziende si impegnano a sostenere l’America First di Trump
Il programma America First dell’amministrazione Trump, che ha ordinato una revisione completa della politica commerciale degli Stati Uniti, ha spinto molti giganti di Wall Street a impegnarsi a investire nella produzione interna statunitense. Masayoshi Son di SoftBank ha annunciato un impegno di investimento di 100 miliardi di dollari per potenziare lo sviluppo interno degli Stati Uniti nell’intelligenza artificiale e in altri progetti infrastrutturali critici. Anche Apple e Nvidia hanno annunciato piani simili per aumentare la loro produzione manifatturiera negli Stati Uniti.
Come afferma il DealBook del New York Times, “i critici di tali piani hanno messo in dubbio che molte di queste mega-promesse aziendali saranno mantenute e hanno affermato che sembrano in parte studiate su misura per guadagnare punti con Trump”.