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20 ottobre 2025

Intesa Sanpaolo punta sugli Stati Uniti: 50 miliardi di operazioni e una piattaforma per guidare la next economy

La banca accelera con project finance e infrastrutture, rafforzando la presenza a New York e sostenendo la nuova stagione di investimenti.
Intesa Sanpaolo punta sugli Stati Uniti: 50 miliardi di operazioni e una piattaforma per guidare la next economy

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Intesa Sanpaolo rafforza la propria presenza negli Stati Uniti e consolida un ruolo che, negli ultimi tre anni, l’ha vista protagonista di alcune tra le più rilevanti operazioni finanziarie del mercato americano. Attraverso la divisione Imi corporate & investment banking, il gruppo guidato da Carlo Messina ha infatti supportato transazioni per un controvalore complessivo di circa 50 miliardi di dollari, posizionandosi come uno dei principali player europei attivi oltreoceano.

Nel cuore della nuova corsa americana tra infrastrutture, energia e digitale

Una traiettoria accelerata che si inserisce in un contesto strategico: quello della nuova ondata di investimenti infrastrutturali, energetici e tecnologici sostenuta dall’amministrazione statunitense e alimentata dal reshoring industriale, dalla transizione energetica e dalla crescita esponenziale della digital economy. In questi giorni, la delegazione della banca – guidata dal chief della divisione Imi Cib, Mauro Micillo – è presente a Washington per partecipare agli incontri del Fondo monetario internazionale, a conferma del protagonismo istituzionale e finanziario del gruppo nel dialogo globale sui temi dello sviluppo e della trasformazione dei sistemi economici.

Le prospettive americane continuano a rappresentare uno dei baricentri dell’economia mondiale, e Intesa Sanpaolo si muove in questa cornice con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di capitali per progetti ad alta intensità infrastrutturale e tecnologica, soprattutto nei settori energia, rinnovabili, trasporti, telecomunicazioni e data center.

“Le operazioni più recenti confermano la solidità della nostra presenza negli Stati Uniti e la capacità di mobilitare capitali strutturati in uno dei contesti più competitivi al mondo”, ha spiegato Micillo, sottolineando come l’ecosistema Usa offra oggi nuove direttrici di sviluppo grazie alle iniziative legate a infrastrutture, innovazione e intelligenza artificiale. L’impegno della divisione, ha aggiunto, è orientato a una crescita di lungo periodo, con la volontà di rafforzare ulteriormente il posizionamento sul mercato e consolidare rapporti con investitori globali e corporate di primario livello.

Numeri in accelerazione e una presenza sempre più centrale nel project finance Usa

Il quadro dei numeri racconta un trend evidente. Nei primi otto mesi del 2025 i volumi globali di project finance hanno superato i 200 miliardi di euro. Di questi, oltre 30 miliardi hanno visto il coinvolgimento della divisione Imi Cib, pari a circa il 15% del mercato mondiale. Gli Stati Uniti rappresentano la frontiera più dinamica di questa crescita: tra il 2018 e il 2024 il volume del project finance nel paese è aumentato in media del 20% annuo, spinto dalla necessità di modernizzare asset strategici e dalla grande corsa all’energia pulita. Nello stesso orizzonte temporale, l’attività di Imi Cib negli Usa è cresciuta a un ritmo ancora più sostenuto, vicino al 34% annuo. Dati che testimoniano la capacità della banca non solo di intercettare il ciclo, ma di anticiparlo, posizionandosi come partner strutturale nella nuova stagione di investimenti americani.

Per accompagnare questo percorso, la banca ha rafforzato il team di structured finance negli Stati Uniti, potenziando competenze, organico e presidio settoriale, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la relazione con la clientela e migliorare la penetrazione commerciale in un mercato che resta altamente competitivo e dominato dai grandi istituti globali. La strategia si fonda su una piattaforma integrata che combina project finance, capital markets e advisory, consentendo alla divisione Imi Cib di porsi come interlocutore unico per grandi corporate e istituzioni finanziarie attive negli Stati Uniti.

Negli ultimi anni, la banca ha sostenuto progetti considerati emblematici della transizione infrastrutturale ed energetica americana. Dalla realizzazione del nuovo terminal One dell’aeroporto Jfk di New York al maxi‐progetto green SunZia, destinato a diventare la più grande infrastruttura energetica eolica degli Stati Uniti, fino al boom dei data center legati alla nuova economia dell’intelligenza artificiale, Intesa Sanpaolo ha contribuito a finanziare e strutturare operazioni che stanno ridisegnando il panorama industriale e tecnologico del Paese. A queste si affiancano interventi nel campo delle telecomunicazioni, come l’emissione obbligazionaria di AT&T, e nelle rinnovabili, tra cui i progetti solar su larga scala che stanno trasformando un settore diventato centrale anche dopo l’Inflation reduction act.

La rete americana di Intesa Sanpaolo, nuovo ponte tra capitali globali e grandi trasformazioni economiche

Tale presenza si innesta su fondamenta solide. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato della Divisione Imi Cib al di fuori dell’Italia. La piattaforma americana poggia sulla filiale di New York, hub operativo situato nello storico edificio di One William Street, dove operano oltre 200 professionisti, sotto la supervisione della Federal Reserve e del New York state department of financial services. A essa si affiancano Intesa Sanpaolo Imi Securities, broker‐dealer registrato presso Sec, Finra e Nyse, e l’ufficio di Washington, dedicato alle relazioni con le organizzazioni multilaterali. L’America Latina completa la piattaforma con la presenza a San Paolo, in Brasile.

Complessivamente, la banca supporta più di 150 gruppi corporate globali, circa 50 istituzioni finanziarie e oltre 600 realtà americane collegate a gruppi italiani attivi negli Stati Uniti, confermandosi ponte tra capitali, economie e filiere industriali presenti sui due lati dell’Atlantico.

L’obiettivo dichiarato è accompagnare i grandi investimenti che definiranno le infrastrutture critiche della prossima decade: dalla sicurezza energetica alla mobilità sostenibile, fino alla capacità di calcolo necessaria alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale. In questa cornice, la strategia americana della divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo rafforza il ruolo del gruppo nel panorama finanziario internazionale, confermando l’ambizione di essere un attore di riferimento non solo nella mobilitazione di capitali, ma nella trasformazione dei sistemi economici. Una traiettoria che guarda al lungo periodo e che, alla prova dei numeri, sembra appena all’inizio.

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