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31 ottobre 2025

Da un laboratorio a un gruppo globale dall'anima siciliana: la storia di Mancuso Group

Oggi l'azienda si divide tra prodotti ittici, gelati retail, sia con marchio proprio che con quelli di terzi, e dessert freschi
Da un laboratorio a un gruppo globale dall'anima siciliana: la storia di Mancuso Group

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Di Silvia Pace

Mancuso Group da diversi decenni è punto di riferimento della gdo, della gd e dell’horeca, sia in Italia che all’estero. Opera con tre distinti rami d’azienda: uno si occupa della lavorazione di prodotti ittici, un altro di gelati retail che distribuisce sia con marchio proprio che con quello di terzi (private label) e il terzo di dessert freschi.

La Mancuso Vincenzo & C è l’azienda storica della famiglia, rinomata per la produzione di gelati, dessert e pasticceria con metodi di lavorazione della tradizione siciliana. Con il settore ricerca e sviluppo ha creato prodotti nuovi, come il Gelato zero senza zuccheri aggiunti, i sorbetti e i dessert freschi. È operativa anche con una serie di gelaterie a Milano e Firenze e con un piano di espansione che prevede l’apertura di nuovi store in Italia e all’estero. 

La Sicily Food è invece azienda leader in Italia nella lavorazione di prodotti ittici come salmone, tonno e pesce spada, affumicato e non, prodotti con i brand Artic Blu, Fish & Fine e Best Fish, ma anche con altri marchi (private label). È una delle quattro aziende fondatrici del primo consorzio nazionale creato per preservare e valorizzare la produzione di salmone affumicato in Italia (Consorzio affumicatori maestri italiani, Cami).

Le radici siciliane

Il Gruppo Mancuso ha voluto mantenere la base in Sicilia nell’area industriale di Agrigento, dove opera con quattro moderni stabilimenti ecosostenibili e tecnologie 4.0. A questi vanno aggiunti un grande polo logistico, un’azienda di consulenza (Sar) e due sedi direzionali: una nella zona industriale di Agrigento e una a Milano. Impiega oltre 200 persone direttamente e molte altre nell’indotto, ed è anche per questo che ha voluto mantenere il cuore delle sue attività nella propria terra di origine, nonostante sia un territorio disagiato dal punto di vista sia economico che occupazionale.

Anche i costi di produzione subiscono le conseguenze della marginalità geografica e della mancanza di adeguati servizi dedicati alle imprese. Razionalmente si sarebbe dovuto spostare la produzione nel più attrezzato Nord. Ma la famiglia Mancuso sa quanto è importante, per un territorio, avere un’opportunità di lavoro e non essere costretti a emigrare. Di restare dove ci sono le proprie cose e i propri affetti e assicurare anche un’economia locale. Per capire il perché di questa scelta bisogna conoscere la lunga storia imprenditoriale e personale della famiglia Mancuso, certamente ricca di grandi successi, ma che ha avuto anche momenti tristi e difficili. 

La storia di Mancuso Group

Cominciò nel 1920 con nonno Salvatore che emigrò negli Stati Uniti d’America, dove la notte lavorava in fabbrica e di giorno produceva e vendeva gelato. Guadagnava abbastanza per far vivere bene la sua famiglia a Grotte, un paesino a pochi chilometri da Agrigento. Ma la nostalgia di casa e della famiglia era tanta e per questo decise di ritornare in Sicilia. Alcuni anni dopo la sua morte, anche i suoi figli emigrarono in Inghilterra. Andarono a lavorare in una miniera.

Vincenzo tornò a Grotte per sposare Pietra La Rocca e con lei mise su famiglia a Liverpool. Con i primi soldi guadagnati aprì un piccolo bar e cominciò a produrre e vendere gelato con la ricetta di famiglia. Anche in questo caso fu un grande successo. Lì vendeva nel suo bar-gelateria e con alcune decine di furgoni che giravano in città. Nel 1958 creò la prima fabbrica di gelato della città. Uno stabilimento ancora esistente e che è fra i più conosciuti della Gran Bretagna e dell’Europa. La sua famiglia cresceva. A Liverpool nascevano e crescevano i suoi quattro figli: Salvatore, Antonio, Stefania e Rosario. Ma, come il padre, Vincenzo aveva nostalgia di casa, della famiglia e degli amici. Così nel 1979 rinunciò a questo benessere, vendette tutto per ritornare a Grotte. Voleva dare un segnale dove era nato.

Ricominciò a produrre il suo apprezzato gelato. Anche a Grotte il lavoro andò bene. Ma un tragico incidente strappò Vincenzo, ancora molto giovane, alla sua famiglia. Fu un periodo difficilissimo. La moglie Pietra, dopo un momento di sbandamento, si rese conto della gravità della situazione. Richiamò tutti i figli e riavviò l’attività del marito: la produzione del gelato. Tutti insieme cominciarono a venderlo in provincia con dei furgoncini. La notte si produceva e di giorno si vendeva. Il fratello più grande, Salvatore, con la mamma Pietra controllava la gestione economica dell’azienda e i rapporti con le banche. Antonio, il secondogenito, estroverso e abile comunicatore, conquistava i clienti e i mercati. La sorella Stefania seguiva le pratiche d’ufficio, mentre Rosario, ‘l’inventore’, creava nuovi gelati. Furono giorni intensi e difficili, ma ancora una volta la famiglia Mancuso ce la fece. La produzione venne ampliata e si creò un primo stabilimento ad Agrigento.

Antonio, con la sua determinazione e intraprendenza, cominciò a girare il mondo riuscendo a vendere i prodotti Mancuso in 60 paesi. La sua padronanza della lingua inglese e la sua affabilità lo aiutarono negli affari. Sotto la supervisione di mamma Pietra nel 2002 nacque la Sicily Food, un nuovo ramo d’azienda nato come trade, ma che si trasformò presto nella produzione di pesce al naturale e affumicato. Venivano lavorati salmone, tonno, pesce spada e polpo. E anche in questo caso fu un successo. I prodotti, che uscivano a marchio Artic Blu e Fish & Fine, furono subito conosciuti e apprezzati, soprattutto nella grande distribuzione. Questo ha spinto i fratelli Mancuso a potenziare la produzione. Oggi Mancuso Group ha una produzione annua di oltre seimila tonnellate e grandi prospettive di crescita per i prossimi anni. Alla presidenza c’è Antonio, classe 1966, e in azienda sta arrivando la quarta generazione della famiglia, mentre la capostipite Pietra La Rocca, da casa, continua a seguire l’attività dei figli e dei nipoti.