
Contenuto tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Trasformare un’azienda di famiglia in un business internazionale, scalabile e digitale. È la sfida raccolta (e vinta) da Filippo e Federico Battaglia, fratelli alla guida di Fleequid, marketplace europeo specializzato nella vendita e nell’acquisto di autobus. Una realtà nata dall’esperienza quarantennale della Basco, l’azienda di famiglia attiva dal 1983 nel commercio tradizionale di mezzi e oggi proiettata a connettere venditori e acquirenti in tutto il mondo grazie a un modello completamente digitalizzato. “La digitalizzazione? È il modo che permette sia a noi che al cliente di accedere a una scala completamente diversa”, sottolineano. “Deteniamo la più grande flotta di mezzi ispezionati mai esistita sul mercato”.
Quella dei fratelli Battaglia è una lunga storia iniziata nell’azienda di famiglia. “Siamo entrati in Basco nel 2013”, racconta Filippo. “Io avevo 22 anni e Federico 18”. Il loro ingresso permise all’impresa di raggiungere, in poco tempo, numeri importanti: “Siamo passati da 3 milioni a 17 milioni di euro di fatturato l’anno”.
Un salto che, però, si scontrò con una metodologia di approccio da rivedere e ripensare: “Il metodo tradizionale di acquisto degli autobus non ci permetteva di scalare come volevamo”, continuano. “Inoltre, il nostro mercato soffriva di una forte asimmetria informativa: tra chi vende e chi compra raramente si riesce a comunicare in maniera trasparente, non esiste un listino ufficiale e le inefficienze rallentano gli scambi, rendendo il sistema improduttivo. Così abbiamo capito che, attraverso una rivoluzione digitale, si può passare a un livello successivo”.
E il cambio di rotta è arrivato, dopo un periodo di studio, con la creazione di una piattaforma digitale dedicata, capace di gestire ogni fase della transazione: dall’ispezione fisica dei mezzi al marketing, fino alla vendita e alla gestione burocratica e documentale. “Abbiamo voluto fare le cose in grande, un salto di qualità, non per una crescita marginale, ma per diventare un player globale”. Sul piano tecnologico, il team ha iniziato ad arricchirsi di figure con esperienze in realtà come BlaBlaCar e Noicompriamoauto.it: “Abbiamo assunto l’ex cto di Eataly, mentre le operation sono state affidate all’ex coo di Auto1. Il progetto è partito a gennaio 2024 e il 27 agosto dello stesso anno la piattaforma è andata online. A settembre sono partite le prime aste”.
Il mercato è impazzito: “Ha reagito subito ed è stato inaspettato”, commentano. Tanto che oggi Fleequid ospita oltre il 10% delle aziende europee del settore, con veicoli caricati da Austria, Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Bulgaria e vendite concluse in tutta Europa, in Nord Africa e in alcune aree dell’Africa centrale e meridionale.
A sette mesi dall’avvio la piattaforma ha attirato investimenti da tre fondi internazionali: uno olandese, uno inglese specializzato in tecnologia e l’americano Fj Labs: “Si tratta del più grande investitore mondiale in marketplace e siamo la prima azienda italiana nel suo portfolio”. I numeri di Fleequid sono in crescita: “Abbiamo 70 dipendenti, con una piattaforma presente in dieci paesi europei. Gli autobus venduti fino a oggi sono stati oltre 800. Ogni settimana si registrano tra le 50 e le 60 nuove aziende e tutti i mezzi presenti sono ispezionati da noi”.
Proprio l’ispezione è uno dei punti chiave per Fleequid: “Ogni autobus viene analizzato su 150 parametri, con un report dettagliato di 80 foto e video. Il tutto è messo a disposizione della platea di potenziali compratori. Il venditore riceve solo offerte validate, perché chi fa un’offerta deve registrarsi e fornire una cauzione. Una volta aggiudicato il veicolo, il pagamento avviene entro tre giorni e solo allora il ritiro è autorizzato. Questo riduce rischi e inefficienze”.
I fratelli sottolineano anche che “non c’è nessun operatore in Europa e negli Stati Uniti che fa quello che facciamo noi nel settore di acquisto e vendita di autobus. Il cliente che vuole vendere si affida a Fleequid e noi ispezioniamo il veicolo, ci occupiamo del marketing, della creazione dell’asta e di tutta l’attività commerciale. Poi, quando il veicolo è venduto, sia il venditore che l’acquirente utilizzano la sola piattaforma come interlocutore. Ricevono la fattura da noi e ci inseriamo in tutta la parte documentale. Non siamo un sito che fa pubblicità, ma un partner che gestisce”.
Ora l’azienda guarda avanti: “L’idea è quella di crescere in tutto il continente, standardizzare la raccolta dei dati e offrire un punto di riferimento unico per chi compra o vende autobus. Se prima il mercato era fisico, lento e frammentato, oggi basta un clic per acquistare un mezzo dall’Italia all’Iraq, o dalla Germania al Portogallo. Il nostro obiettivo è eliminare ogni frizione nel processo di acquisto e vendita. Con Fleequid vogliamo portare digitalizzazione e fiducia in un mercato ancora troppo analogico. E questa è solo la prima parte del nostro viaggio”.
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