Il governo valuta di vincolare il regime agevolato per i nuovi residenti ad alto patrimonio a investimenti obbligatori nell’economia italiana
Tra i diversi emendamenti alla Legge di Bilancio 2026 presentati dalla maggioranza, ci sono anche delle richieste di modifica al regime fiscale di cui godono da diversi anni le persone con un reddito elevato che hanno deciso di spostare la propria residenza nel nostro Paese. La Manovra aveva già introdotto un aumento della flat tax che i “paperoni” devono versare, da 200mila a 300mila euro. La Lega però chiede che le agevolazioni siano subordinate a un contributo all’economia del nostro Paese.
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Fatti principali
- La Legge di Bilancio 2026 ha innalzato la flat tax dedicata ai nuovi residenti ad alto patrimonio da 200mila a 300mila euro l’anno.
- Il regime fiscale speciale, introdotto nel 2017, prevede una tassa fissa sui redditi esteri e può durare fino a 15 anni
- La Lega propone ora di vincolare l’accesso all’agevolazione a investimenti obbligatori in strumenti finanziari o attività produttive, dai titoli di Stato alle start-up innovative, fino alle donazioni al Terzo settore
- Tra le modifiche in discussione c’è anche l’ipotesi di raddoppiare l’imposta per i familiari che aderiscono, da 25mila a 50mila euro.
- Negli anni la misura ha attratto numerosi grandi patrimoni, tra cui Bernard Arnault, Richard Gnodde, Nassef Sawiris e Cristiano Ronaldo, il cui arrivo alla Juventus nel 2018 ha portato molti a ribattezzarla “norma CR7”.
Il contesto attuale
Il contesto fiscale italiano per i grandi patrimoni è oggi considerato tra i più favorevoli in Europa. Introdotto con la Legge di Bilancio 2017, prevede un’imposta sostitutiva sui redditi generati all’estero, pensata per attrarre persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia.
La norma applica una tassa fissa sui redditi esteri, ad esempio su diritti d’immagine, sponsorizzazioni, dividendi o plusvalenze realizzate fuori dal Paese, mentre per i redditi maturati in Italia restano valide le aliquote ordinarie. L’agevolazione è accessibile solo a chi non è stato residente fiscale in Italia per almeno nove dei dieci anni precedenti e può essere mantenuta per un massimo di quindici anni.
Originariamente fissata a 100 mila euro annui, l’imposta è stata raddoppiata ad agosto 2024, raggiungendo i 200 mila euro. Per chi si era trasferito prima di tale data, continuava però a valere la soglia precedente. L’agevolazione può inoltre essere estesa ai familiari idonei, con un’imposta aggiuntiva ridotta pari a 25 mila euro ciascuno. A partire dal prossimo anno, la tassa forfettaria salirà a 300 mila euro all’anno, mantenendo invariata l’impostazione di fondo.
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La proposta
Al netto dell’aumento dell’imposta, la Lega ha presentato una serie di emendamenti che mirano a subordinare i benefici del regime fiscale al contributo dei “paperoni” all’economia reale. Tra le ipotesi avanzate c’è la possibilità di richiedere un investimento minimo in strumenti finanziari o attività produttive italiane.
Le proposte includono, ad esempio, l’acquisto di due milioni in BoT o titoli di Stato con scadenza almeno decennale, oppure il conferimento di 500mila euro in una società non quotata o in un fondo di venture capital operante in Italia. Si parla anche di investimenti da 250mila euro in una startup innovativa, 500mila euro in piani di risparmio a lungo termine (Pir), in azioni quotate sull’Egm o in Oicr, oppure di una donazione fino a un milione di euro a un ente del Terzo Settore già esistente o di nuova costituzione.
Nelle stesse proposte compare anche l’ipotesi di un aumento della tassazione per i familiari che accedono al regime agevolato, con un possibile raddoppio da 25 mila a 50 mila euro.
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Chi ha beneficiato finora
Negli ultimi anni, i vantaggi fiscali hanno attirato in Italia molti individui ad altissimo patrimonio, alcuni dei quali in fuga da sistemi fiscali meno favorevoli, ad esempio quello britannico dopo l’abolizione dello status dei “non-dom”. I flussi riguardano in particolare Milano, oggi una delle città più attrattive per i milionari secondo Henley & Partners, con 115 mila persone ad alto patrimonio e 17 miliardari residenti.
Tra i nomi più rilevanti che hanno scelto l’Italia figurano Bernard Arnault, ceo di LVMH, che ha acquistato la storica Casa degli Atellani attraverso la holding familiare; Richard Gnodde, vicepresidente di Goldman Sachs International, e Nassef Sawiris, proprietario dell’Aston Villa. A questi si aggiunge Cristiano Ronaldo, tra i primi a beneficiare della flat tax sui redditi esteri: il suo trasferimento nel 2018 per giocare alla Juventus ha reso così noto il meccanismo da essere ribattezzato da molti “norma CR7”.