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21 novembre 2025

Juventus, aumento di capitale da quasi 100 milioni. Il titolo crolla in borsa

Exor e Tether consolidano la loro presenza e sostengono il piano di rilancio, ma il mercato reagisce male
Juventus, aumento di capitale da quasi 100 milioni. Il titolo crolla in borsa

Eleonora Fraschini
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Eleonora Fraschini

La Juventus ha completato un aumento di capitale da 97,8 milioni di euro tramite il collocamento istituzionale di 37,912,181 nuove azioni (pari a circa il 9,1% del capitale post-operazione), al prezzo di 2,58 euro per azione, con Exor (65,4% del capitale) e Tether (11,5%) che hanno sottoscritto pro quota. I fondi serviranno a sostenere il Piano Strategico 2024/25-2026/27 con particolare focus su rafforzamento patrimoniale, riduzione dell’indebitamento e sviluppo internazionale. Le borse non hanno accolto bene la notizia e oggi il titolo Juventus è in rosso.

Fatti chiave

  • L’aumento di capitale è stato chiuso tramite un “accelerated bookbuild” riservato a investitori istituzionali.
  • Con l’emissione di circa 38 milioni di nuove azioni, il capitale sociale della Juventus salirà a circa 16,73 milioni di euro.
  • Exor e Tether hanno mantenuto le loro quote di controllo, partecipando pro quota all’operazione: ciò segnala fiducia dei maggiori azionisti nel progetto societario.
  • In seguito all’annuncio dell’operazione, il titolo Juventus ha registrato una flessione a Piazza Affari, segnalando una reazione poco favorevole del mercato.

Il ruolo di Exor e Tether

Le 37,9 milioni di nuove azioni emesse a 2,58 euro saranno ammesse a quotazione su Euronext Milan alla data di emissione, portando il capitale sociale del club a 16,731 milioni di euro per un totale di 417.033.996 azioni ordinarie. Exor e Tether hanno sottoscritto pro quota le nuove azioni, confermando il loro ruolo centrale nella governance bianconera: la holding della famiglia Agnelli mantiene così il suo controllo, mentre Tether, che ha superato l’11,5% del capitale, con circa il 7% dei diritti di voto, consolida la sua posizione come secondo azionista. La notizia dell’operazione non è stata accolta bene dal mercato: le azioni Juventus hanno perso il 7% già nei primi minuti di scambi della Borsa di Milano, scendendo fino a 2,448 euro, ai minimi dal febbraio scorso.

Il retroscena

Negli ultimi anni, la Juventus ha varato tre ricapitalizzazioni: 300 milioni nel 2019, 400 milioni nel 2021 e 200 milioni nel 2022. Si tratta interventi pensati per sostenere una struttura di costi divenuta sempre più pesante, tra ingaggi, investimenti sportivi e nuovi progetti commerciali. L’impatto della pandemia ha amplificato le fragilità: gli stadi chiusi, la contrazione dei ricavi da match-day e le difficoltà dell’intera industria hanno accelerato la necessità di nuova liquidità.

A questo quadro si è aggiunta la stagione delle indagini del 2022-2023 che ha portato alla penalizzazione in campionato, alla conseguente esclusione dalle coppe europee e, sul piano istituzionale, alle dimissioni di Andrea Agnelli e di buona parte del CdA. L’assenza dalle competizioni Uefa ha privato il club di una delle sue principali fonti di ricavo, rendendo indispensabile un’ulteriore operazione di stabilizzazione finanziaria.

È in questa fase che Exor ha iniziato a preparare il terreno per un nuovo intervento, annunciando nel marzo 2025 un primo supporto da 15 milioni di euro. È in questo contesta che è entrato in scena un nuovo attore: Tether Investments, la società legata al mondo delle criptovalute guidata da Paolo Ardoino. Inizialmente acquisita come quota di minoranza, la partecipazione è stata poi aumentata, fino a ottenere una presenza significativa nel club.