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26 novembre 2025

Prevenzione maschile: come si comportano gli uomini italiani secondo la ricerca di Viatris

Novembre è il mese della prevenzione maschile, un’occasione dedicata alla sensibilizzazione sulla salute dell’uomo, dai controlli della prostata al benessere sessuale
Prevenzione maschile: come si comportano gli uomini italiani secondo la ricerca di Viatris

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Novembre è il mese della prevenzione maschile, un’occasione dedicata alla sensibilizzazione sulla salute dell’uomo, dai controlli della prostata al benessere sessuale, con campagne in tutta Italia per incentivare visite e diagnosi precoci. In questo contesto, Viatris ha lanciato la nuova formulazione orodispersibile (ODF) della pillola blu, un film sottile che si scioglie rapidamente in bocca, semplice da assumere, pensato per favorire un accesso più immediato alla terapia.

Per capire meglio come gli uomini italiani vivono oggi la propria salute sessuale, Viatris ha condotto, insieme a IQVIA, un’indagine tra luglio e settembre 2025 su 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni. Il risultato è una fotografia sfaccettata di un Paese diviso tra consapevolezza crescente e difficoltà nel chiedere aiuto.

Gli uomini italiani si comportano in modo molto diverso a seconda della generazione. La Gen Z (18-25 anni) è la più aperta al dialogo sulla sessualità e si attiva subito in presenza di un problema. Tuttavia, prima di rivolgersi al medico, cerca il confronto con amici o familiari, un comportamento che riflette una tendenza alla gestione autonoma dei problemi. I Millennials (26-41 anni) sono più attendisti: non intervengono ai primi sintomi e rimandano il confronto con il medico, cercando spesso soluzioni online o parlandone con il partner o gli amici. La Gen X (42-57 anni) e i Boomer (58-70 anni), infine, mostrano una minore attenzione alla prevenzione, ma quando il problema persiste si rivolgono più direttamente al medico di base o a uno specialista. Il medico di medicina generale è il primo punto di riferimento per il 52% degli intervistati, soprattutto nelle regioni del Centro e del Nord, mentre lo specialista è scelto dal 35%, con prevalenza al Sud.

Nonostante un uomo su due dichiari di impegnarsi a mantenersi in buona salute attraverso stili di vita equilibrati, la sfera sessuale resta ancora un terreno delicato. Sei uomini su dieci riconoscono che la sessualità è fondamentale per la vita di coppia e per l’autostima, ma quasi la metà non si sente soddisfatta del proprio benessere sessuale. Il dialogo sui problemi sessuali è ostacolato da diverse barriere culturali e psicologiche. Quattro uomini su cinque dichiarano di non sentirsi a proprio agio a parlare con qualcuno delle proprie difficoltà intime.Fabio Torriglia

Tra le cause principali emergono l’imbarazzo e la vergogna (33%), la paura del giudizio (24%) e la difficoltà a trovare le parole giuste (12%). Quest’ultima, insieme al timore di apparire deboli o fragili, è più frequente nei giovani, mentre negli uomini più maturi pesa la scarsa abitudine a rivolgersi a un medico per problemi intimi (23%). Interessante è anche la scelta del professionista: mentre le generazioni più mature prediligono urologi o andrologi (1 su 2), circa un terzo dei giovani sceglierebbe uno psicologo, confermando la maggiore apertura delle nuove generazioni verso il benessere mentale.

La disfunzione erettile è una condizione comune in Italia, che riguarda circa 3 milioni di uomini, con una prevalenza del 13% nella popolazione generale: dal 2% tra i 18 e i 34 anni fino al 48% oltre i 70. Spesso viene sottovalutata, ma può essere un indicatore precoce di patologie cardiovascolari, come infarto o ictus. Come sottolinea il prof. Emmanuele Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata: “Nella mia esperienza clinica vedo ogni giorno come il dialogo tra medico e paziente sia fondamentale per affrontare queste problematiche e arrivare a soluzioni efficaci. Gli uomini che riescono a chiedere aiuto per le loro difficoltà sessuali sono ancora troppo pochi: molti restano legati a retaggi del passato, temendo che ammettere un problema intimo sia segno di debolezza o poca virilità. Il nostro compito oggi è aiutare i pazienti a usare le parole giuste, così da abbattere lo stigma e trovare la soluzione più adatta a ciascuno”.

In questo scenario, il mese della prevenzione maschile assume un ruolo concreto: controlli, visite e campagne informative possono favorire diagnosi precoci e interventi tempestivi. Fabio Torriglia, Country Manager di Viatris in Italia, commenta: “È fondamentale abbattere lo stigma e favorire un confronto aperto sulla sessualità, così da incoraggiare un numero crescente di uomini a rivolgersi al medico per ricevere una diagnosi precoce, il supporto necessario e la terapia più adatta”. L’indagine di Viatris mostra un’Italia divisa: uomini consapevoli dell’importanza della salute sessuale, ma spesso frenati dall’imbarazzo e dalla paura del giudizio. In un Paese dove ancora prevale il silenzio, ogni passo verso la diagnosi precoce, la terapia tempestiva e la consapevolezza può fare una differenza reale nella qualità della vita degli uomini italiani.