Una premessa: fino a un anno fa, accostare il nome di Amazon alla parola lusso sarebbe stato impensabile. Negli ultimi mesi, però, il colosso di Jeff Bezos aveva annunciato l’apertura del primo luxury store online, in collaborazione con il marchio Oscar de la Renta. Qualsiasi dubbio, allora, era stato allora spazzato via, perché non c’è progetto che l’uomo più ricco del mondo (secondo gli ultimi calcoli di Forbes il suo patrimonio è di oltre 200 miliardi di dollari) non porti avanti fino alla fine. Quella iniziativa, però, era accessibile ai clienti Prime statunitensi solo su invito e non riguardava la clientela europea.
La novità è che per il debutto nel Vecchio continente bisognerà aspettare solo fino a novembre, quando, secondo WWD, il primo marchio che si unirà al lancio di Amazon Luxury Stores sarà Dundas, già online sul sito americano. Al momento, nel portafoglio digitale della piattaforma ci sono, oltre a Oscar de la Renta, marchi quali Mark Cross, La Perla, Christopher Kane, Deveaux, Mira Mikati e Boglioli. E anche qualche nome beauty: Clé de Peau Beauté e RéVive Skincare.
Amazon sfida Zalando e Farfetch
La vera domanda è: riuscirà Amazon a fare concorrenza a piattaforme già presenti sul mercato europeo come Farfetch, Zalando, Mytheresa, Net-a-porter, Matchesfashion e 24 Sèvres (quest’ultimo di proprietà di Lvmh)? A luglio, con la campagna Smile! It’s Summer, Amazon aveva cercato di accendere i riflettori sulla piattaforma chiamando a raccolta star come i modelli Paloma Elsesser, Georgia May Jagger e Luka Sabbat.
Ma guardiamo in casa nostra. Zalando, e-commerce di moda che copre circa 4.500 marchi internazionali, tra cui Victoria Beckham, Christopher Kane, Paul Smith, Bally e Moschino, offre un servizio di rivendita in 23 paesi. Nemmeno il Covid ha messo alla prova il suo business: il gruppo tedesco ha riportato nei primi sei mesi del suo anno fiscale ricavi per 4,97 miliardi di euro, in aumento del 39,7% anche grazie al segmento beauty (risale a giugno la partnership con Sephora). E questo dopo vendite per 8 miliardi di euro nel 2020.
Farfetch e la partnership con Jack Ma
Poi c’è Farfetch. Fondata nel 2007 da José Neves e lanciata nel 2008, la piattaforma è nata come marketplace di e-commerce per boutique di lusso di tutto il mondo. Oggi collega i clienti di oltre 190 paesi con articoli provenienti da più di 50 paesi e oltre 1.300 marchi, boutique e grandi magazzini. A novembre 2020, la società aveva siglato una partnership strategica con Alibaba, Richemont e Artemis (holding della famiglia Pinault che controlla Kering) con l’obiettivo di fornire ai marchi del lusso un migliore accesso al mercato cinese e accelerare a livello globale la digitalizzazione del settore.
Qualche numero: l’e-commerce di Neves ha lanciato canali di shopping di lusso sulle piattaforme di Alibaba, Tmall Luxury Pavilion e Luxury Soho, la principale destinazione cinese di outlet di lusso di Tmall. La portata della piattaforma di Farfetch si è quindi estesa ai 757 milioni di consumatori di Alibaba. L’investimento è stato di 1,15 miliardi di dollari.
Amazon Fashion
Amazon Fashion, la divisione di vendita al dettaglio di moda di Amazon, comprende oggi abbigliamento, scarpe, accessori, gioielli, orologi, borse e valigie di una vasta gamma di marchi di design, contemporanei ed emergenti.
La sezione accoglie inoltre programmi esclusivi come Prime Wardrobe, che consente di provare prima di acquistare, e Personal Shopper di Prime Wardrobe, un servizio che fornisce ispirazione di stile e consigli ad hoc. Ed è recente l’introduzione di The Drop, un’esperienza di acquisto innovativa che offre ai clienti l’accesso a collezioni in edizione limitata progettate da influencer della moda di tutto il mondo.
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