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Small Giants

Intesa Sanpaolo approva un piano da 5 miliardi per le pmi. Via le commissioni sui Pos per i micropagamenti

Cinque miliardi per sostenere le piccole e piccolissime imprese. Questo il piano di Intesa Sanpaolo per sostenere le pmi dei settori commercio, artigianato e piccoli alberghi – circa 500mila, quelle clienti del gruppo con fatturato fino a 2,5 milioni di euro. Si tratta della fascia più numerosa dell’imprenditoria italiana, oltre che della più esposta ai rincari dell’energia e delle materie prime e agli effetti della crisi internazionale. Il rischio per questo segmento di aziende, costituito in prevalenza dalle attività di settore terziario, è la drastica riduzione di ricavi a fronte dell’impennata dei costi. L’intervento si aggiunge ai 30 miliardi già stanziati dalla banca in favore di pmi e famiglie dall’inizio dell’anno per contrastare il caro energia, parte degli oltre 400 miliardi a supporto del Pnrr.

Che cosa prevede il piano di Intesa Sanpaolo

Il piano prevede interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite Pos in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei Pos e delle carte di credito commercial, agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali per contenere i costi operativi. L’obiettivo è quello di accompagnare le piccole imprese fuori dalla crisi e aiutarle nel rilancio attraverso progetti di digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo dell’attività commerciale.

“Il piano che presentiamo oggi aggiunge un nuovo pilastro agli interventi che Intesa Sanpaolo ha attivato a sostegno dell’economia e della popolazione italiana: 35 miliardi complessivi in favore di famiglie, imprese, commercianti, albergatori ed artigiani”, afferma Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. “Le recenti conferme sulla tenuta del nostro sistema produttivo non nascondono le difficoltà di buona parte del tessuto socio-economico”.

Il ruolo delle pmi nell’economia italiana

L’iniziativa, denominata CresciBusiness, è stata illustrata a Milano da Intesa Sanpaolo e condivisa con le principali associazioni di categoria dei settori artigianato, commercio, servizi e turismo, con le quali è stato firmato un protocollo d’intesa. Nel 2020 le imprese con meno di dieci addetti hanno registrato un fatturato pari a 658 miliardi di euro (23,5% del totale) e un valore aggiunto che ha sfiorato i 200 miliardi (26,8%). Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano e di un fattore competitivo cruciale per le filiere attive in Italia.

Il ruolo di queste imprese è rilevante in tutti i settori economici, con punte dell’80% nei servizi alla persona (sul totale degli addetti nel settore), del 62% nel turismo e del 55% nel commercio. “Siamo consapevoli che, in questa situazione di incertezza, la fiducia e la coesione sociale sono essenziali per rispondere alla crisi e per garantire la crescita sostenibile che il Paese sta perseguendo”, prosegue Barrese. “Proprio per fornire il massimo supporto alle 500mila piccole aziende nostre clienti abbiamo adottato misure immediate come l’azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti elettronici fino a 15 euro. Il nostro gruppo non ha mai perso di vista l’importanza della tenuta sociale ed economica del paese, che dal 2020 a oggi abbiamo sostenuto con oltre 11 miliardi di euro di erogazioni ai settori del turismo, del commercio e dell’artigianato”.

La risposta delle piccole imprese al caro energia

È buona la capacità delle micro imprese italiane di creare valore, grazie a un ottimo posizionamento in termini di qualità e flessibilità: per queste aziende, la quota di valore aggiunto in percentuale del fatturato è pari al 30%. Si scende al 23,9% tra le medie imprese italiane (50-249 addetti). La loro propensione a investire è però bassa e pari alla metà della percentuale osservata tra le imprese con almeno 250 addetti (2% del fatturato contro il 4,1%), con ricadute negative sull’attività di innovazione e di digitalizzazione.

Da un’indagine interna al gruppo Intesa Sanpaolo emergono le risposte delle imprese più piccole alla crisi energetica: è alta l’attenzione all’efficienza produttiva, ma è ancora basso il ricorso alle rinnovabili. In prospettiva, resteranno prioritari gli interventi su digitale, innovazione e transizione green. Solo così, l’economia italiana e le micro imprese in particolare, superate le criticità attuali, potranno tornare a crescere.

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