Space Economy

Monitoraggio meteorologico o spia? Il caso (non ancora chiuso) dei palloni cinesi

Un pallone stratosferico che brilla al Sole e si sposta trascinato dal vento in quota ha monopolizzato l’attenzione dei curiosi, dei militari, dei politici e dei media americani nei primi giorni di febbraio. È stato visto giovedì 2 sopra la città di Billings, in Montana, dove la popolazione si è chiesta cosa fosse la macchia bianca nel cielo. I jet militari partiti per controllare hanno confermato si trattasse di un pallone con attaccata una “gondola”, dove viene alloggiata la strumentazione da portare in quota, grande come tre autobus e munita di pannelli solari.
Venerdì era sopra il Kansas e, seguendo i venti, i meteorologi di tutte le stazioni televisive hanno predetto avrebbe sorvolato la South Carolina per poi andare sull’Oceano Atlantico sabato pomeriggio.

La versione di Pechino

I militari americani non hanno avuto dubbi circa la provenienza del pallone e l’hanno etichettato come una missione spia cinese. Contravvenendo all’abitudine di negare sempre tutto, Pechino ha confermato si trattasse di un pallone stratosferico, dedicato principalmente a studi meteorologici. Il governo cinese si è anche detto dispiaciuto che, a causa del forte vento, il pallone avesse deviato (non di poco) dalla rotta prevista e fosse entrato nello spazio aereo statunitense.

Nonostante il Pentagono abbia rassicurato la popolazione circa la non pericolosità del pallone, tutti quelli che hanno visto la macchia bianca nel cielo hanno rivissuto, in chiave contemporanea, la sensazione di insicurezza diffusasi in America per il lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale messo in orbita dall’allora Unione Sovietica nel 1957.  Allora come oggi, i cittadini, abituati all’idea di essere protetti dai due oceani che fanno da confine agli Stati Uniti, si sono resi conto che una potenza straniera può passare sopra le loro teste. “Avrebbero dovuto abbatterlo” dicevano gli intervistati, senza considerare che fare precipitare una struttura grossa quanto tre autobus avrebbe avuto non poche conseguenze.

L’abbattimento

Alla Nasa è stato chiesto di valutare l’area dove sarebbero potuti cadere i rottami e, pur trattandosi di zone poco abitate, il Pentagono ha deciso che il rischio di colpire qualcuno o di causare danni fosse troppo alto e ha preferito aspettare che il pallone fosse sull’Atlantico all’interno delle acque territoriali.

Non è stato un bersaglio difficile per i piloti militari, che sabato 4 febbraio hanno avuto l’ordine di abbatterlo. Non sono state necessarie manovre alla Top Gun: una volta rotto l’involucro, il carico (ben visibile nella foto) è precipitato su un fondale poco profondo, cosa che renderà il recupero più facile e veloce. Si potrà così capire quale fosse il carico, se costituito da strumenti scientifici, oppure da una strumentazione deputata a carpire segreti militari.

Visto che in Montana si trova una delle basi con i silos in cui sono alloggiati i missili Minuteman, con le testate nucleari, molti hanno pensato lo scopo della missione fosse spiarli, ma al Pentagono giudicano l’ipotesi poco probabile; perché mai i cinesi avrebbero dovuto usare un visibilissimo pallone (invero seguito già dal lunedì precedente, quando aveva sorvolato l’Alaska e il Canada prima di arrivare in Montana), quando hanno in orbita satelliti capaci di mappare accuratamente l’intero territorio degli Stati Uniti? Magari era effettivamente una missione per ascoltare le comunicazioni tra gli aerei e le navi che pattugliano il Pacifico, che avrebbe dovuto rimanere a debita distanza dal territorio americano ma è stata dirottata dal vento.

Altri hanno ipotizzato che la deviazione dalla traiettoria prevista sia stata voluta, per scompigliare le carte della diplomazia in vista della visita, in Cina, del Segretario di Stato, Antony Blinken. Visita prontamente annullata dagli Stati Uniti, che hanno denunciato “l’inammissibile e irresponsabile” aggressione alla sovranità territoriale di Washington.

Il pallone in America Latina

Dopo la versione difensiva, il Ministero degli esteri cinese ha a quel punto contrattaccato, accusando “certi politici e giornali americani” di voler cavalcare il pallone per diffamare la Repubblica popolare. Non poco influente è il fatto che subito dopo sia stato avvistato un secondo vascello volante, questa volta sull’America Latina.

La breve ma intensa saga del pallone cinese ha riportato alla ribalta un mezzo aereo solo apparentemente semplice e in realtà molto duttile. Un pallone stratosferico può essere usato sia per scopi scientifici, sia per missioni di sorveglianza. Non manca chi ne propone l’uso a scopo commerciale, per esempio per fornire internet ad aree che ne sono sprovviste.

Sfruttando i venti in quota, i palloni possono fare lunghi viaggi raccogliendo dati lungo tutto il tragitto. Gli strumenti possono registrare i dati (scaricabili quando lo strumento viene recuperato), ma anche inviarli a un satellite che faccia da ponte radio con la base, ovunque essa sia.

Nel caso di un volo di lunga durata, però, occorre preventivamente stilare un piano di volo e ottenere tutti i permessi necessari per evitare di violare lo spazio aereo di chicchessia, rischiando l’abbattimento.

Il tema dei costi

Se qualcuno si chiedesse quale sia il vantaggio offerto dai palloni rispetto ai satelliti, la risposta è semplice: il costo. I palloni hanno capacità non molto diverse da quelle delle missioni spaziali, ma un costo molto inferiore. Vale per la scienza, come per le missioni di sorveglianza militare.

Mentre gli astrofisici sfruttano i palloni per portare in quota, al di sopra della parte più densa dell’atmosfera, i loro strumenti e quindi fare astronomia “spaziale” dai costi contenuti, i militari li trovano un modo economicamente vantaggioso per monitorare vaste regioni, grazie a una serie di sensori pensati per utilizzi sia diurni che notturni. Certo, un volo in pallone, per quanto lungo, dura sempre meno di una missione spaziale. Gli strumenti sono tuttavia pensati per essere recuperati ed essere riutilizzati.

L’atterraggio della strumentazione del pallone cinese non è stato morbido, ma si tratta di strutture pensate per resistere agli urti ed è certo qualcosa si sia salvato. Chissà se ci diranno che tipo di strumentazione è finita in un basso fondale della costa atlantica americana?

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