Articolo apparso sul numero di novembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Con 174 minibond strutturati a partire dal 2017 a supporto dei piani di sviluppo e degli investimenti di 160 pmi italiane, UniCredit ha superato il traguardo del miliardo di euro mobilitato con questo strumento. La banca si conferma quindi leader in Italia nel mercato dei capitali anche nel segmento delle piccole e medie imprese, con una quota di mercato stabilmente superiore al 18% in termini di numero di minibond.
Il traguardo del miliardo raggiunto da UniCredit in pochi anni è un segnale anche dell’attenzione crescente delle pmi verso strumenti innovativi, che permettono una diversificazione delle fonti di finanziamento. Il trend è testimoniato anche dai dati Bankitalia: se a inizio 2012 quasi l’80% del debito finanziario delle imprese italiane era rappresentato dal credito bancario e l’utilizzo di obbligazioni era solo all’8%, a fine 2022 le quote erano rispettivamente del 65% e del 14%, a testimonianza di un cambiamento generale cui hanno contribuito anche minibond, basket bond e bond di filiera.
Anche i dati di sistema elaborati dal Politecnico di Milano testimoniano come i minibond piacciano sempre di più alle pmi: nel 2022 gli emittenti sono stati 254, di cui 190 esordienti, in aumento del 27% rispetto ai 200 del 2021. “Soprattutto in questa fase congiunturale è importante aggiungere alla tradizionale attività di supporto all’economia reale anche i minibond, che consentono alle pmi di approcciare il mercato dei capitali, diversificando le fonti di finanziamento”, ha spiegato Remo Taricani, deputy head di UniCredit Italia. “Sono evidenti i vantaggi che derivano dall’uso di questo strumento, che permette di ottenere finanziamenti a lungo termine e avere una maggiore stabilità del credito. Anche per questo le imprese italiane si stanno sempre più orientando verso l’utilizzo di minibond, segno di una crescente maturità finanziaria”.
A Taricani fa eco Alessandro Mallo, responsabile minibond e baket bond di UniCredit. “Anche in un contesto di tassi sensibilmente aumentati, in cui per le pmi diventa più complicato trovare fonti di approvvigionamento, il minibond si conferma strumento utile, in grado di conciliare gli interessi degli emittenti e quelli degli investitori. Un ruolo essenziale per la crescita del mercato l’hanno avuto le garanzie pubbliche (Sace, Fei/Bei, regioni), il cui prolungamento sarà fondamentale per l’ulteriore diffusione dello strumento”.
Per UniCredit, dall’inizio del 2023 sono state 16 le emissioni di minibond, per un volume che sfiora i 100 milioni di euro. L’ultima operazione si è conclusa proprio in questi giorni a favore di Tregenplast, azienda lombarda del recupero ecologico che ha emesso un minibond esg da 4 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit e con garanzia del Fondo di garanzia per le pmi, gestito da Mediocredito Centrale per conto del ministero delle Imprese e del made in Italy.
Il 21% delle 174 emissioni di minibond curate da UniCredit ha coinvolto aziende del settore food & beverage. Molto ricettivi anche i settori telecom & It, quello dei beni di consumo e il chimico farmaceutico, ma anche i servizi, l’agricoltura e il tessile. Quanto alla dislocazione geografica, le imprese del Nord hanno effettuato il 50% delle operazioni, ma si stanno mostrando molto attive anche le pmi del Mezzogiorno, che si attestano al 40% del totale delle emissioni curate da UniCredit, anche grazie al contributo della banca alla diffusione dello strumento. Secondo i dati dell’Osservatorio minibond del Politecnico di Milano, da quando esiste lo strumento del minibond, 65 dei 208 emittenti del Sud – circa un terzo – sono stati assistiti da UniCredit, con una quota particolarmente significativa in Puglia (86,8%) e in Sicilia (45,5%).
Un decisivo contributo ai risultati raggiunti da UniCredit è arrivato dai basket bond, operazioni di portafoglio che consentono di aumentare l’interesse degli investitori istituzionali per le pmi: dei 55 minibond emessi nell’ambito di queste operazioni, 30 riguardano il basket bond Puglia, con garanzia della Regione Puglia, 12 il basket bond di filiera, iniziativa promossa con Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per lo sviluppo delle principali filiere dell’economia italiana, e 13 il basket bond esg.
Il valore della sostenibilità
Il tema esg sta assumendo un’importanza crescente negli ultimi anni, anche, ma non solo, sul fronte dei minibond. Una conferma arriva dai dati di UniCredit: il 33% delle emissioni totali sottoscritte negli anni dalla banca per conto delle aziende hanno incorporato obiettivi di sostenibilità. UniCredit è passata infatti dal primo minibond esg emesso nel 2020 ai 18 del 2021 (40% del totale emissioni), fino ai 25 del 2022 (56%). Nel 2023 il tema della sostenibilità è presente nell’81,3% delle emissioni.
Un contributo importante allo sviluppo lo ha dato il basket bond esg, il primo programma di minibond portato sul mercato per sostenere gli investimenti delle aziende dei settori strategici dell’economia italiana, finanziandone i piani di sviluppo sostenibile. Con la seconda tranche di emissioni per 53,5 milioni di euro in favore di cinque pmi e mid-cap italiane, completata di recente, UniCredit e Cdp hanno superato in otto mesi il traguardo dei 100 milioni, a sostegno di 13 imprese. Una terza tranche di emissioni è prevista entro fine anno.
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