Il dibattito va ormai avanti da mesi: cosa ne sarà del mercato del lavoro con il boom dell’intelligenza artificiale? Osservando quanto accade nel mondo sicuramente qualcosa sta cambiando, e non solo in negativo. Se è vero che tante professioni risentiranno delle nuove tecnologie ci sono anche diverse opportunità che le aziende potrebbero cogliere.
Un esempio? Come racconta il New York Times, nel settembre 2023, la Mayo Clinic in Arizona ha creato un ruolo unico: il chief artificial intelligence officer. I medici della struttura avevano già sperimentato con l’IA. Ma dopo il rilascio di ChatGPT nel 2022, l’ospedale ha deciso di utilizzarla sempre di più, tanto da creare un ruolo ad hoc per coordinarne i processi. Il responsabile del nuovo incarico, Bhavik Patel, ha già testato un nuovo modello di intelligenza artificiale che potrebbe aiutare a velocizzare la diagnosi di una rara malattia cardiaca cercando dati celati negli ultrasuoni.
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Non solo healthcare
Ma questo cambiamento di paradigma riguarda numerosi settori. Anche studi legali, compagnie di assicurazioni, agenzie governative e università stanno lavorando per creare quello che è diventato il ruolo di responsabile dell’intelligenza artificiale.
Stando al NYT, anche la società di analisi dei dati creditizi Equifax, il produttore di mobili Ashley Furniture e studi legali come Eversheds Sutherland hanno già nominato dei responsabili dell’IA. Anche lo stesso New York Times, a dicembre, ha nominato un direttore editoriale delle iniziative legate all’intelligenza artificiale. In totale, secondo i dati del sito di recensioni aziendali Glassdor, negli USA nel 2023 si sono iscritte 122 persone con il titolo di chief o vice responsabile AI, rispetto alle 19 del 2022.
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Un ruolo legato all’IA tra i più ricercati
Quanto si legge sul NYT viene confermato anche dai trend di ricerca di posti di lavoro su LinkedIn. La società americana infatti ha stilato la classifica delle 15 occupazioni in più rapida ascesa negli ultimi cinque anni in Italia. L’ingegnere dell’IA si classifica al terzo posto. Di cosa si occupano? Gli ingegneri dell’intelligenza artificiale utilizzano l’AI e modelli di apprendimento automatico per sviluppare soluzioni che possono aiutare le aziende ad aumentare la propria efficienza.
L’allarme del Fmi
Ma attenzione: il cambiamento potrebbe anche influire negativamente sul mercato del lavoro. Come segnalato da un report del FMI lanciato in occasione del World Economic Forum di Davos, l’intelligenza artificiale – se non si prendono contromisure – rischia di avere un impatto negativo su buona parte dei posti di lavoro in tutto il mondo. Si parla del 40% dei posti di lavoro nelle economie emergenti, del 26% nei Paesi a basso reddito, e del 60% nelle economie più avanzate, dall’Europa agli Stati Uniti. Un rischio che riguarda anche le disuguaglianze economiche: l’IA potrebbe aumentare il gap tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
La soluzione? Per evitare tutto ciò, segnala il FMI, è fondamentale mettere la questione al centro dell’agenda politica globale e agire per evitare che decine di figure professionali possano scomparire per sempre.
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