Con una sempre più ampia diffusione dell‘intelligenza artificiale (IA), il ruolo del comunicatore aziendale riveste un’importanza senza precedenti. L’IA, con le sue potenzialità rivoluzionarie, ha permeato ogni settore dell’industria, trasformando le dinamiche comunicative e aprendo nuove prospettive e sfide.
L’Hiroshima Artificial Intelligence Process, tenutosi nell’ottobre del 2023, è stato un momento fondamentale nel dibattito sull’adozione sicura dei sistemi di IA a livello globale, in cui i leader del G7 hanno elaborato 11 principi fondamentali. Durante l’evento, il filo conduttore è stato la consapevolezza della necessità di affrontare le sfide etiche, legali e sociali poste dall’IA, soprattutto nel contesto della loro potenzialità di influire sulla comunicazione verso le masse. Trasparenza, etica e responsabilità sono diventate le parole chiave per i comunicatori aziendali che devono navigare in questo nuovo panorama digitale.
Tra gli 11 principi, in particolare il settimo ha assunto particolare rilevanza, richiedendo lo sviluppo e la distribuzione di meccanismi affidabili di autenticazione e provenienza dei contenuti generati dall’IA, un punto cruciale per l’adozione dei processi di IA generativa in contesto aziendale e una sfida per i comunicatori aziendali.
Abbiamo chiesto un’opinione a Lorenza Pigozzi, group strategic communication executive vice president di Fincantieri, su questo scenario, in un contesto in cui il comunicatore aziendale comunicare le politiche e le iniziative legate all’IA, ma bisogna educare e sensibilizzare i dipendenti sull’utilizzo etico delle IA generative.
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La trasparenza della comunicazione con l’IA
“In un contesto in cui l’IA gioca un ruolo sempre più strategico,” afferma Pigozzi, “è fondamentale per le aziende sviluppare politiche di autenticazione e dichiarazione della provenienza dei contenuti”, sottolineando l’importanza di garantire la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni diffuse, nonché la necessità di instaurare un rapporto di fiducia reciproca con gli utenti e le parti interessate. La trasparenza è la chiave per instaurare un rapporto di fiducia, e dobbiamo comunicare chiaramente le nostre politiche e i meccanismi che l’azienda adotta per garantire qualità e attendibilità dei contenuti generati dall’IA”.
Altro punto cruciale: la collaborazione e il coinvolgimento delle parti interessate nella definizione delle politiche aziendali legate all’IA. “È fondamentale coinvolgere tutti gli attori coinvolti – dai dipendenti ai clienti, dai fornitori alle istituzioni – nel processo decisionale e nella definizione delle linee guida per l’utilizzo responsabile dell’IA”, continua Pigozzi. “Una visione condivisa dai molti che si interrogano su come gli avanzamenti tecnologici dell’IA possano stravolgere equilibri sottili, arrivando a un concetto di iper-persuasione, la definizione adottata dal filosofo Luciano Floridi nel recente saggio Hypersuasion. Che va contrastata con una visione incentrata sull’idea che la trasparenza, l’etica e la responsabilità siano fondamentali per costruire un futuro sostenibile nell’era dell’IA”.
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Fincantieri e l’IA
Fincantieri è all’avanguardia nell’adozione e nell’applicazione dell’IA per migliorare processi e prodotti: grazie a una forte visione della leadership e all’impegno per una comunicazione trasparente e responsabile, l’azienda si posiziona come un esempio di eccellenza nell’integrazione dell’IA nel contesto aziendale.
Sotto la guida di Pigozzi, l’azienda ha adottato politiche rigorose per garantire l’autenticità e la provenienza dei contenuti generati dall’IA, contribuendo a promuovere una cultura della fiducia e della responsabilità nell’industria. L’azienda non solo investe nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni basate sull’IA per migliorare l’efficienza e l’innovazione nei processi produttivi, ma si impegna anche a educare e sensibilizzare i dipendenti sull’importanza e sugli impatti dell’IA nel settore navale e oltre.
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