Dove mangiano gli chef? Se avete voglia di mangiare fuori casa e siete alla ricerca di un buon ristorante, i consigli degli chef potrebbero aiutarvi. The Fork, l’app che permette agli utenti di prenotare i ristoranti, ha chiesto ai migliori cuochi italiani quali sono i ristoranti da provare che hanno aperto da poco e hanno già saputo distinguersi.
Il progetto, concepito con Identità Golose, Congresso Internazionale di Cucina d’Autore, ha coinvolto una prestigiosa giuria composta da 71 Top Chef invitati a segnalare le migliori nuove aperture (o nuove gestioni) degli ultimi 12 mesi. Il risultato è una selezione di 64 insegne da non perdere fra cui emergono i 10 ristoranti più votati dagli utenti di TheFork. 71 top chef, quali Berton, Bottura, Cannavacciuolo, Cracco, Oldani – solo per fare qualche nome – hanno selezionato le novità più interessanti dell’attuale panorama gastronomico. Gli utenti hanno poi votato le loro insegne preferite, dando vita così a una Top 10 che mette d’accordo critica, stelle della cucina e voto popolare. La Top 10 evidenzia anche i trend gastronomici dell’estate 2019 ovvero convivialità e ricerca, grande attenzione alla pizza, cucina della tradizione, ecosostenibilità, cibo come ponte tra culture e multisensorialità.
Ristoranti da provare: la Top 10
L’Alchimia (Milano): è stato il locale più votato del 2019. Voluto da Alberto Tasinato, ex restaurant manager del Seta presso il Mandarin Oriental Hotel di Milano, L’Alchimia prevede due locali distinti e un unico ingresso: a sinistra il Lounge Bar, dove degustare cocktail e piccoli piatti, e a destra il ristorante vero e proprio. La cucina è affidata allo chef Davide Puleio e propone piatti comprensibili a tutti, ma al tempo stesso siano moderni e intriganti. L’Alchimia è stato proposto dagli Chef Andrea Berton e Antonino Cannavacciuolo.
Luciano, Cucina Italiana (Roma): consigliato dallo chef Antonello Colonna, Luciano – Cucina Italiana è un ristorante-pastificio nel centro di Roma situato a Campo de’ Fiori. Lo chef Luciano Monosilio, considerato il Re della Carbonara e conosciuto per la sua cucina al prestigioso ristorante Pipero, propone stavolta dei piatti semplici e tradizionali: i primi classici romani, ma anche supplì, polpette di bollito, l’insalata di carciofi, il baccalà e il babà con crema. Prima di essere un ristorante Luciano – Cucina Italiana è un’azienda: 200 dipendenti e un format pronto a essere esportato in città italiane ed estere.
Seu Pizza Illuminati (Roma): un locale che è l’emblema della nuova vita della pizza. Raccomandato da Gianfranco Pascucci, si trova nello storico quartiere romano di Porta Portese ed è nuovo progetto firmato da Pier Daniele Seu. Qui la pizza è alta con cornicioni gonfi e condimenti che vanno dal tradizionale all’innovativo.
Condividere (Torino): consigliato dallo chef Moreno Cedroni, Condividere esalta la dimensione umana tipica della convivialità mediterranea: mangiare insieme intorno allo stesso tavolo, nelle domeniche in famiglia. Il ristorante, che si trova nella prestigiosa sede di Lavazza, ha l’obiettivo di combinare l’eccellenza gastronomica all’allegria che caratterizza lo stare a tavola tutto italiano. Lo chef è Federico Zanasi, con la guida di Ferran Adrià, padre della cucina molecolare.
Salvo (Napoli): Pietro Leemann, primo chef di ristorante vegetariano in Europa ad aver ottenuto una stella Michelin, ha consigliato Salvo, una nuova pizzeria della Riviera di Chiaia, uno dei quartieri storici più amati di Napoli, che è riuscita a ritagliarsi uno spazio in una città dove l’offerta è già alta: la loro proposta è fatta di pizze classiche, montanare, pizze moderne, ripieni e percorsi degustazione. A fare la differenza sono la qualità degli ingredienti scelti, l’attenzione a farine e lievitazione.
Tra gli altri locali nella top 10 ci sono Badalì Osteria (Firenze), consigliato da Maria Probst e Cristian Santandrea, Rimessa Roscioli (Roma), che non è passata inosservata agli occhi di Roy Caceres (chef di Metamorfosi), Pianoalto Cucina e Terrazza (Roma), raccomando dallo chef Francesco Apreda, Zia (Roma), consigliato da Anthony Genovese (chef de “Il Pagliaccio”), e Sestogusto (Torino), segnalato da Ugo Alciati, cuoco di Villa Reale e rampollo della famiglia Alciati.
Dove mangiare bene: i ristoranti consigliati da Cracco, Bottura e gli altri top chef
Pur non essendosi piazzate tra le prime 10, nella selezione spiccano insegne consigliate da vere e proprie istituzioni della cucina. Massimo Bottura, primo classificato nel 2018 nella lista dei The World’s 50 Best Restaurants, ha consigliato il ristorante Retroscena di Porto San Giorgio, definendo lo chef Pierpaolo Ferracuti come “un ragazzo che vuole crescere, con impegno e tanta umiltà, in un ristorante che dimostra già un ottima qualità tra sala e cucina”. Carlo Cracco segnala Talea, il cocktail bar milanese di Filippo Sisti, dove “i drink vengono creati con prodotti di altissima qualità miscelati con creatività e sapienza”. I fratelli Cerea, entrambi chef del ristorante tristellato Da Vittorio, propongono I Tre Cristi di Milano, ristorante che ha da poco affidato la cucina a Franco Aliberti, cuoco che “ha già dimostrato anche in questa sua nuova casa il grande talento che lo ha fatto apprezzare nel corso degli anni”. Per finire, Isabella Potì, inserita da Forbes nei 100 Under 30 italiani e giudice del talent “Il ristorante degli chef”, raccomanda di mangiare da Gioja, un ristorante “che rispecchia la nuova cucina contemporanea pugliese”.
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