Scritto dalle donne per le donne. Donne che, in questo caso, vestono i panni di architette affermate e rappresentano la nuova creatività al femminile di Prada. Si chiama infatti “Prada Invites” ed è il secondo capitolo del progetto creato dalla maison che accende i riflettori sul legame tra moda e architettura. Protagonista, il nylon, il tessuto industriale che ha sovvertito l’idea convenzionale di lusso, diventando il simbolo di Prada.
Nella cornice della sua boutique donna di Galleria Vittorio Emanuele II, in occasione del Salone del Mobile il marchio milanese ha chiamato a raccolta alcune tra le voci femminili più stimolanti del design del ventunesimo secolo per interpretare le nuove borse della primavera-estate 2019. Voci come Cini Boeri, che ha realizzato una borsa che può espandersi o ridursi in base alla necessità, Elizabeth Diller, che ha ideato una borsa porta abiti che si trasforma in un capo di abbigliamento e infine Kazuyo Sejima con la sua borsa in versione allungata e ricurva.
Per l’occasione, Prada ha collaborato inoltre con Google offrendo agli ospiti un’esclusiva esperienza di realtà virtuale 3D: utilizzando durante l’evento Tilt Brush, applicazione di realtà virtuale sviluppata da Google per dipingere all’interno di spazi tridimensionali, l’artista Anna Zhilyaeva si è esibita dal vivo creando un paesaggio virtuale ispirato alla città di Milano e alla borsa progettata da Cini Boeri, che attraverso speciali visori 3D gli ospiti hanno potuto esplorare da diverse angolazioni e in tempo reale.
La rivoluzione estetica di Prada è iniziata infatti negli anni ’80 proprio indagando i linguaggi espressivi del nylon, oggi un assioma del suo alfabeto stilistico capace di dialogare con tessuti nobili come la pelle saffiano.
“Improvvisamente il nylon mi è sembrato più interessante di qualunque tessuto d’alta moda. Ho deciso quindi di introdurlo in collezione e in sfilata e questo ha inevitabilmente messo in discussione, quasi sovvertito, la percezione tradizionale e convenzionale del lusso. Ad oggi, il nylon, è ancora una mia ossessione” rivela Miuccia Prada, che dieci anni più tardi inizia a usare il nylon anche nelle sue collezioni prêt-à-porter uomo e donna, facendolo diventare uno dei codici più riconoscibili del marchio.
A questo proposito, nel 2018 nasce Prada Nylon Farm, progetto cinematografico incentrato sul tessuto che diventa motivo di ispirazione per una favola fantascientifica in quattro episodi dove, in un futuro surreale, l’intelligenza artificiale regna sovrana e ogni passaggio è automatizzato da macchine e cyborg. Il tutto nella cornice di un’elegante fattoria (di Prada, ovviamente) dove le pecore vantano velli sintetici, da raccogliere e tessere secondo un rigido protocollo per ottenere l’iconica fibra.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .