Stephen Winkelmann vanta una lunga carriera e molti successi nel mondo delle quattroruote blasonate. Profondo conoscitore delle auto sportive e del segmento lusso, dopo essere stato ai vertici di Lamborghini e di Audi, dal 2018 è il ceo di Bugatti, colosso francese fondato nel 1909 e dal 1998 sotto il controllo del gruppo Volkswagen. Forbes.it ha incontrato Winkelmann per avere da lui alcune anticipazioni sui progetti del brand che quest’anno spegne 110 candeline. Oltre che per comprendere in cosa si traduca il lifestyle Bugatti.
Ci anticipa qualche novità a breve termine in ambito corporate che ben esprima la filosofia o il concetto di ‘Bugatti experience’?
Stiamo lavorando duramente per il futuro e l’innovazione, questo è ciò che spinge me e il mio team ogni giorno. La nostra lunga e orgogliosa storia iniziata 110 anni fa è un enorme privilegio, ma ancor più ritengo che sia una grande responsabilità per continuare a costruire e portare avanti una tale heritage nel futuro. Mentre non posso rivelare alcun progetto di prodotto, posso dirvi che per tutto il 2019 avremo molti eventi che hanno lo scopo di invitare clienti e appassionati a celebrare il nostro 110°anniversario insieme alla grande famiglia Bugatti. L’evento più importante sarà sicuramente il nostro Grand Tour, un percorso con circa 60 auto di clienti, in diverse tappe fino alla prima settimana di settembre. Comincerà a Milano, la città natale del nostro fondatore Ettore Bugatti, toccherà Montecarlo, Lione, Parigi e si concluderà a Molsheim, con ‘the Grand Fête’ dove celebreremo tutti insieme il passato, il presente e il futuro di questa azienda unica.
Sono molte e consolidate ad esempio le partnership di Bugatti nell’home decor, nell’orologeria, nella moda e negli accessori fino alla nautica. Ciascuno di tali progetti nasce dalla condivisione del design e dei valori Bugatti?
Bugatti è l’unica casa automobilistica francese di auto di lusso sportive e la più antica ancora esistente al mondo. Fondata 110 anni fa da Ettore Bugatti, ancor oggi si fonda sulle sue caratteristiche storiche: prestazioni, facilità di guida, lusso, comfort, eleganza e design nel presente come nel futuro. Le moderne hyper sport car Bugatti costruite nell’Atelier di Molsheim dal 2005 sono posizionate ai vertici dell’industria automobilistica. Il nostro motto è “Se paragonabile, non è più Bugatti”. Il lifestyle – pur non essendo il nostro core business – è sempre stato un importante settore di business per ampliare la nostra brand awareness e ampliare l’esperienza Bugatti, per questo il marchio collabora con vari licensing partner in diversi segmenti. Abbiamo ragionato sul fatto che per molti collezionisti, automobili e orologi sono entrambe aree di grande interesse. Così ogni appassionato di un marchio ama i suoi modellini o gli accessori di design che ‘portano’ quel determinato stile. Due sono gli elementi chiave in Bugatti quando cerchiamo un partner: non deve sminuire ciò che Bugatti rappresenta, i valori e la visione, ma piuttosto deve accrescerne l’esperienza. E in secondo luogo, deve essere un ‘business case’ interessante per entrambe le parti. I prodotti lifestyle in licensing sono tutti ispirati dalle nostre auto, dalla nostra identità, dalla nostra storia. La nuova Bugatti Home Collection di Luxury Living Group, ad esempio, ha tratto ispirazione dal design, dalla tecnologia e dalle prestazioni sia della Bugatti Chiron che della Bugatti Divo. Colori, forme, materiali, qualità: tutto corrisponde alla nostra ‘brand identity’ .
In questi grandi progetti, i nostri designer sono sempre coinvolti nel primo passo per trasmettere il linguaggio e i codici del design Bugatti ai nostri partner, per guidarli verso l’ispirazione di cui hanno bisogno per progettare le proprie collezioni. Tuttavia, devo dire che il prodotto finale è sempre il risultato di un duro lavoro dei nostri team partner, come nel caso della nuova home collection – risultato eccezionale ed altamente distintivo delle linee Bugatti – appena presentata alla Milano Design Week.
Il brand ha un legame con l’Italia sin dalle sue origini, quanto è importante l’Italia e il mercato italiano per Bugatti oggi?
L’Italia ha sempre avuto un ruolo importante nella nostra storia, Ettore Bugatti è nato in Italia. Tuttavia, decise di andare prima in Germania, poi in Alsazia, per la sua carriera professionale e per fondare la sua azienda. Il grande successo arrivò grazie alle ‘French Racing Blue cars’ per cui Bugatti divenne famoso. Ha dato ai suoi figli nomi francesi, ricordo in particolare Jean Bugatti. Ettore ha persino adottato la cittadinanza francese prima di morire. Pur essendo un’azienda francese, abbiamo ancora un cognome italiano, e dal 1987 al 1995 Bugatti ha anche avuto il suo quartier generale a Campogalliano, vicino Modena, prima di cambiare proprietà e tornare a Molsheim in Francia. Attualmente non abbiamo una concessionaria italiana, ma stiamo lavorando in tal senso. E inoltre il mercato italiano è davvero speciale per noi, l’Italia e il Regno Unito sono la patria della stragrande maggioranza delle auto sportive di lusso, c’è una grande cultura, molti fan e anche una grande conoscenza diffusa in questi mercati. I tedeschi ad esempio sono veri appassionati di auto, ma gli italiani sono ‘car romantics’ hanno una vera passione per la bellezza e le auto veloci. Alla fine, però, devo dire che non guardiamo il mondo in termini di paesi o mercati, ma piuttosto di clienti. Ogni cliente è importante allo stesso modo per noi, indipendentemente da dove provenga.
Qual è l’auto dei sogni di Stephen Winkelmann?
Che vita sarebbe senza sogni? Questo è ciò che ci fa andare avanti, giusto? Lavorando nel settore automobilistico mi viene spesso chiesto quale sia la mia macchina dei miei sogni. Mi considero molto, molto fortunato per tutte le opportunità che ho avuto nella vita e nella mia carriera. Devo guidare così tante “auto da sogno”, e mi diverto ogni volta. Mai avrei immaginato di guidare una Bugatti, e ora che lo faccio in frequenti test drive di sviluppo, devo dire che queste macchine sono veramente al di sopra di tutto quello che si possa immaginare. La mia auto dei sogni personale però, non è ancora stata costruita, e forse non lo sarà mai. È sempre la prossima macchina a cui stiamo lavorando.
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