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Il Ritz di Londra potrebbe essere venduto per circa un miliardo di euro

(theritzlondon.com)

«Now, if you’re blue and you don’t know where to go to why don’t you go where fashion sits, Puttin’ on the Ritz!»

Il titolo del brano, Puttin’ on the Ritz, è una nota canzone scritta nel 1927, interpretata da Harry Richman nell’omonimo film musicale del 1930, e fa riferimento a un modo di dire, Puttin’ on the Ritz appunto, che significa “vestire elegante”. Diciamo quindi, che la notizia diffusa dal Times secondo cui i fratelli Barclays, fondatori dell’omonimo colosso bancario, hanno deciso di mettere in vendita lo storico Ritz Hotel di Londra per circa un miliardo di euro, potrebbe far storcere il naso ai più nostalgici. E non solo perché non è ancora nota l’identità dell’acquirente (secondo Charles Human, managing director della società di consulenza HVS, potrebbe trattarsi di un compratore proveniente da Asia o Medio Oriente), ma anche per il più temuto dei motivi è cioè che simile passaggio di mano possa mettere fine a quel sogno chiamato Ritz, che vive nell’immaginario di presidenti, reali e attori hollywoodiani dal 1906. Una vendita di tale importo, prosegue il Times, equivarrebbe a portare il valore di ciascune delle 136 camere a 5,8 milioni di sterline.

    (theritzlondon.com)
    The Trafalgar Suite
    The Queen Elizabeth Room
    (theritzlondon.com)
    Deluxe Suite
    The Ritz Restaurant Terrace

Quando l’iconico albergo di Piccadilly aprì per la prima volta le sue porte, non passò molto tempo prima di guadagnarsi rapidamente la reputazione di uno dei più grandi hotel del mondo (Winston Churchill, Paul Getty, Charlie Chaplin, Jackie Onassis e il futuro Edoardo VIII furono i frequentatori più assidui). Due cose, che forse non tutti sanno, sono che il Ritz di Londra fu una delle prime strutture in acciaio della city, e che l’ex primo ministro del Regno Unito, Margaret Thatcher, morì all’età di 87 anni proprio in una suite dell’hotel.

I due miliardari britannici, Sir David Barclay e Sir Frederick Barclay, acquistarono lo stabile nel 1995 per 75 milioni di sterline e fino a oggi si erano sempre rifiutati di vendere a causa di offerte giudicate economicamente insufficienti. Entrambi coltivano da sempre interessi commerciali nei media, nella vendita al dettaglio e nella proprietà. Negli anni ’70 acquistarono vecchie pensioni a Londra e iniziarono a trasformarle in hotel. Il loro interesse per il mondo dei media culminò nel 1994 e oggi possiedono il Daily Telegraph, il Sunday Telegraph e lo Spectator.

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