Articolo di Sergei Klebnikov, tratto da Forbes.com
La compagnia petrolifera statale saudita Suadi Aramco, procede verso la più grande quotazione al mondo, fissando il prezzo finale di quotazione dei titoli al massimo della forchetta indicativa con una valutazione pari a 1,7 trilioni di dollari, sorpassando colossi come Apple e Microsoft per il titolo di più grande società al mondo. Fonti lo hanno riferito giovedì alla Reuters.
– Aramco avrebbe fissato il prezzo dell’Ipo a 8,53 dollari per azione, il massimo della forchetta di prezzo del collocamento, che consentirà di raccogliere 25,6 miliardi di dollari con l’offerta pubblica più grande di sempre a livello mondiale, oscurando il precedente record da 25 miliardi della quotazione del colosso dell’e-commerce Alibaba.
– La più grande e redditizia compagnia al mondo, Aramco dovrebbe quotarsi sulla borsa locale dell’Arabia Saudita, Tawadul, a fine mese.
– Il prezzo delle azioni darebbe ad Aramco un valore di mercato pari a 1,7 trilioni di dollari, una valutazione inferiore all’obiettivo inizialmente previsto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, ma comunque più che sufficiente per sorpassare società del calibro di Apple e Microsoft, che valgono rispettivamente 1,17 e 1,14 trilioni di dollari.
– L’Arabia Saudita avrebbe venduto una quota pari all’1,5% delle azioni, facendo affidamento prevalentemente su investitori domestici e locali dopo lo scarso interesse dall’estero, alla luce del fatto che diversi grandi investitori si sarebbero dimostrati scettici relativamente alla valutazione della compagnia petrolifera.
– Fonti hanno altresì riferito alla Reuters che Aramco potrebbe esercitare l’opzione greenshoe al 15% per consentire alla società di vendere ulteriori quote ed estendere così il valore della quotazione fino a un massimo di 29,4 miliardi di dollari.
– Aramco non ha commentato ufficialmente i prezzi dell’Ipo, ma sono attese a breve dichiarazioni ufficiali, secondo quanto riferito dalla Reuters.
Key background: L’intenzione di quotare Aramco era stata annunciata una prima volta nel 2016 come parte del piano di riforme economiche denominato Vision 2030 che mira a ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio. Ma l’Ipo è stata posticipata già due volte a motivo di qualche preoccupazione circa la valutazione, l’informativa finanziaria e rischi legati alla sicurezza. Il presidente di Saudi Aramco Yasser al-Rumayyan ha detto alla CNBC che l’Ipo è una scommessa certa per gli investitori, nonostante le ulteriori preoccupazioni conseguenti l’attacco di droni e missili dello scorso 14 settembre agli impianti di Aramco, che hanno richiesto settimane affinché il governo saudita potesse riprendere la produzione.
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