dal numero di febbraio di Forbes Italia
di Camilla Conti
Expo 2020 Dubai sarà un passaggio cruciale per gli obiettivi dello sviluppo sostenibile: cinque anni dopo l’approvazione dell’Agenda 2030, nel baricentro della regione meno sostenibile del mondo – l’area Me.Na.Sa (Middle East, North Africa, South Asia) che conta 3,2 miliardi di persone, dove si prevedono per i prossimi anni la maggiore crescita demografica del pianeta, gravi rischi ecologici e ambientali, e la più seria crisi di risorse idriche – verranno messe in mostra le azioni che i 190 paesi partecipanti all’Esposizione universale intendono intraprendere per rafforzare la propria capacità di entrare in un futuro più equo e sicuro.
Lo stesso Padiglione Italia sarà un prototipo all’avanguardia in termini di progettazione integrata e utilizzo di materiali riciclati, durevoli, naturali (bucce d’arancia, fondi di caffè, funghi e plastica riciclata raccolta anche nell’oceano) così come di tecnologie per il massimo contenimento dei consumi energetici e idrici con sistemi di risparmio, raccolta e riciclo delle acque, di smaltimento dei rifiuti e di riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso. L’Italia porterà a Dubai la sostenibilità educativa (con centinaia di studenti delle scuole superiori e una grande offerta formativa di oltre 40 università), la sostenibilità culturale, la sostenibilità agro-alimentare delle nostre filiere e la sostenibilità aerospaziale insieme alle imprese che lavorano sul monitoraggio degli ecosistemi, sulla sicurezza dei mari e delle coste, sulla sperimentazione in condizioni estreme di nuovi farmaci e nuovi alimenti.
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