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10 agosto 2020

La startup italiana della didattica integrata che giocherà la sfida del ritorno a scuola

WeSchool, piattaforma italiana che durante il lockdown ha permesso a un quarto delle scuole secondarie di restare aperte, ha raccolto oltre sei milioni di euro da alcuni venture capitalist italiani.
La startup italiana della didattica integrata che giocherà la sfida del ritorno a scuola

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WeSchool, piattaforma italiana che durante il lockdown ha permesso a un quarto delle scuole secondarie di restare aperte, ha raccolto oltre sei milioni di euro da alcuni venture capitalist italiani e lancia così la sfida della didattica integrata a un mese circa da un ritorno a scuola che tutto lascia presumere avverrà in modalità mista.

La startup, che dal 2016 aiuta i docenti con una piattaforma di classe digitale e con corsi sulle metodologie didattiche innovative, può infatti contare su nuove risorse da utilizzare per lo sviluppo in una fase di esplosione della domanda per la didattica online. A sostenerla con un aumento di capitale da complessivi 6,4 milioni di euro sono stati P101, lead investor con i fondi P102 e Italia 500 – Azimut, TIM Ventures, CDP Venture Capital Sgr, Club Digitale e Club Italia Investimenti 2.

WeSchool ha oggi 1,7 milioni di utenti registrati e permette ai docenti di condividere materiali e video, fare esercizi, discutere con gli studenti e innovare la didattica in aula con lavori di gruppo, test istantanei e con metodologie come la classe capovolta o il teach-to-learn, in cui sono gli studenti – supportati dai docenti – ad essere al centro del processo di apprendimento.
Durante il lockdown la piattaforma – unica italiana tra le tre indicate sul sito del ministero dell’Istruzione – è stata utilizzata per la didattica a distanza, permettendo a più di 1 milione di utenti attivi ogni giorno da smartphone o da computer di non interrompere la continuità didattica.

“La didattica a distanza del lockdown, talvolta inefficace per mancanza di strumenti adeguati o perché ripeteva la dinamica frontale delle aule, ha avuto lo straordinario effetto di aumentare le competenze digitali di tutta la scuola italiana” – racconta Marco De Rossi, fondatore e a.d. di WeSchool – “Questo ci permetterà con il back to school di diffondere sempre di più il modello di didattica integrata in cui crediamo, in cui la tecnologia è usata sia in aula sia a casa ed è al servizio del docente per fare una didattica sempre più coinvolgente e cooperativa”.

Ad esito dell’operazione di aumento di capitale, il nuovo cda di WeSchool è composto da Marco De Rossi (a.d.), Andrea Laudadio (presidente) per TIM, Andrea Di Camillo (P101), Anna Paola Concia e Salvo Mizzi.