Questo articolo di Jonathan Ponciano è apparso su Forbes.com.
Malgrado il mercato azionario abbia raggiunti livelli record quest’anno, ExxonMobil e Wells Fargo – rispettivamente la più grande azienda statunitense nel settore dell’energia e la terza banca del Paese – hanno registrato perdite enormi. Le due società hanno prodotto i due più grandi crolli del 2020, in un momento in cui i loro settori faticano a riprendersi dalla vertiginosa caduta dovuta alla pandemia.
Cosa c’è da sapere
- Le azioni di ExxonMobil e Wells Fargo hanno registrato quest’anno crolli spaventosi, rispettivamente del 40 e del 45 percento. Il valore di mercato delle due aziende è così diminuito di 120 e 100 miliardi di dollari: secondo i dati di Bloomberg, nessun’altra società statunitense ha perso così tanto nel 2020.
- Entrambe le aziende rientrano nei settori che, secondo i rendimenti dell’indice S&P 500, hanno fatto registrare le peggiori performance dell’anno. Quello dell’energia è crollato del 37%, mentre quello finanziario è sceso del 6%, a fronte di una crescita complessiva dell’indice del 15% scarso.
- Il tracollo di ExxonMobil nel 2020 è il peggiore di sempre su un singolo anno. A provocarlo è stata la guerra totale tra l’Arabia Saudita e la Russia sui prezzi del petrolio, che in aprile sono arrivati in territorio negativo per la prima volta nella storia.
- I prezzi del petrolio ancora bassi e la domanda incerta hanno obbligato ExxonMobil, leggendaria discendente della Standard Oil di John D. Rockefeller, a svalutare di circa 20 miliardi di dollari in un trimestre le sue proprietà in Nord e Sud America nel settore del gas naturale. Analisti come Pavel Molchanov di Raymond James temono che l’azienda non sarà in grado di continuare a pagare dividendi agli investitori senza vendere asset o contrarre debiti.
- Il 2020 di Wells Fargo è stato altrettanto negativo. La società è stata colpita da scandali ancora in corso legati alla regolamentazione e da un’ordinanza della Federal Reserve, da poco revocato, che impediva alle banche di riacquistare azioni durante la pandemia. Il crollo del titolo è il peggiore registrato quest’anno tra le società con un valore di mercato superiore ai 100 miliardi di dollari.
- L’amministratore delegato, Charlie Scharf, ha dichiarato a luglio che puntava a tagliare di 10 miliardi di dollari i costi annuali. Il mese successivo, Wells Fargo è diventata una delle prime banche a ricominciare i tagli ai posti di lavoro, dopo l’interruzione dovuta al Covid-19. Alcuni giornali hanno scritto che l’azienda potrebbe tagliare fino a 63mila posti entro il 2024.
Il numero
525 miliardi di dollari. È stata questa la capitalizzazione di mercato più alta registrata da Exxon, nel 2007. Oggi la cifra è scesa a circa 175 miliardi. Wells Fargo è invece calata dai 320 miliardi di dollari di inizio 2018 agli attuali 123 miliardi circa.
Background
Il 2020 è stato un anno orribile per settori ciclici come quello energetico e quello finanziario, che tendono a fare meglio degli altri durante i periodi di prosperità economica, ma anche a crollare durante le recessioni. Molti esperti, tuttavia, ritengono che un’inversione di tendenza sia imminente, ora che le vaccinazioni di massa sembrano più vicine a diventare realtà. In una nota inviata ai clienti nel dicembre 2020, gli analisti di Bank of America hanno definito il settore finanziario e quello energetico come i primi due su cui puntare in questo momento. Li hanno descritti come “invariabilmente ciclici” e “destinati alla crescita”.
Che cosa aspettarsi
Alcune società di Wall Street, tuttavia, non usano toni così entusiastici per parlare dei settori che hanno offerto le peggiori prestazioni dell’anno. “Mentre i rischi di un nuovo ribasso restano, sotto forma di una seconda o addirittura di una terza ondata di contagi e di nuovi lockdown”, hanno scritto in una nota del 15 dicembre gli analisti di Fitch Ratings, “l’ottimismo che circonda i vaccini anti-Covid potrebbe rendere il 2021 un anno dai due volti per le banche statunitensi”. Gli analisti hanno confermato un rating negativo per il settore e hanno affermato che le performance non dovrebbero risalire fino alla seconda parte dell’anno, quando gli sforzi per le vaccinazioni si dimostreranno economicamente fruttuosi.
Chris Midgley di S&P Global Platts ha fornito una prospettiva analoga per il settore dell’energia appena un giorno prima. “Mentre siamo ottimisti su un rimbalzo della domanda di petrolio nel lungo termine”, ha dichiarato, “nel breve ci aspettiamo che la situazione peggiori, con una nuova e più decisa ondata di lockdown che si tradurrà in una domanda molto scarsa”.
Un fatto sorprendente
Nonostante i titoli azionari statunitensi abbiano accumulato quasi 6 trilioni di dollari di incremento del valore di mercato quest’anno – cifra seconda solo alla crescita di 7 trilioni del 2019 -, secondo Wilshire Total Value Index, solo 300 dei 500 titoli che formano l’indice S&P sono saliti nel 2020. A guidare il fronte degli sconfitti ci sono Carnival e Norwigian, che fanno parte dell’industria delle crociere, duramente colpita dalla crisi. Entrambe hanno perso circa il 60%, per una diminuzione del valore di mercato di circa 30 miliardi di dollari tra tutte e due.
Nota a margine
Chi c’è in classifica alle spalle di ExxonMobil e Wells Fargo? AT&T, Chevron e Boeing, che hanno perso rispettivamente 74, 68 e 61 miliardi di dollari.
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