“Entro quest’anno inizieremo i test per impiantare il modulo di Neuralink nel cervello umano”. La dichiarazione di Elon Musk ha risvolti inquietanti, ma anche un valore scientifico che potrebbe portare benefici a persone con gravissime malattie. Secondo Mr. Tesla, presto sarà possibile curare molte forme di depressione e ridare una vita migliore a chi ha subito danni neurologici. Il modulo di Neuralink potrebbe infatti aiutare a curare anche l’Alzheimer, la demenza e le lesioni del midollo spinale, regalando ai pazienti la possibilità di riappropriarsi di una vita normale.
Il futuro della nostra mente lo stanno decidendo, almeno in parte, gli sviluppatori di interfacce neurali che lavorano dentro il Pioneer Building, un classico palazzetto color lilla di San Francisco. Qui ha sede la startup Neuralink, che ha chiesto da tempo alla Food and drug administration (Fda, l’ente governativo statunitense che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici) il permesso per impiantare nella mente umana un modulo che il fondatore definisce “un Fitbit immerso nel vostro cranio”.
L’impianto viene realizzato da un robot completamente assemblato dai tecnici di Neuralink, che solo tre anni era una garage company e oggi si appresta a portare le sue tecnologie nel mercato. Quanto costerà un impianto? Musk è stato vago, parlando di alcune migliaia di dollari, che diminuiranno con l’allargamento della domanda.
Dopo il maiale, la scimmietta “gamer”
Tutto è iniziato in un torrido giorno dello scorso agosto, quando un impianto è stato piazzato nel cranio di una simpatica maialina di nome Gertrude, prima cavia dell’esperimento. L’animale ha partecipato a una conferenza stampa assieme a Musk e ai suoi giovani scienziati – un centinaio in tutto – e ha trasmesso a uno schermo le sue sensazioni mentre correva su un tapis roulant, oppure mentre beveva latte da un biberon.
Il percorso sperimentale, spiega Musk, prende spunto “dal concetto della ‘neural lace’ raccontato nei testi dell’autore di fantascienza scozzese Iain M. Banks”, scomparso nel 2013. “Abbiamo permesso a una scimmietta, con il nostro impianto, di giocare a mind-pong con un’altra scimmietta, seguendo tutte le regolamentazioni vigenti e senza nuocere agli animali”, ha raccontato Musk in una affollata sessione su Clubhouse ai 5mila utenti connessi. “Abbiamo fatto felice la scimmia, che adesso con la sua stessa mente e senza usare gli arti potrà approcciare i videogame”.
Ora tocca all’uomo
Il ceo di Tesla e SpaceX ha annunciato che, se le cose andranno bene e la Fda darà la sua approvazione, le sperimentazioni della tecnologia di Neuralink sugli esseri umani potrebbero iniziare entro quest’anno. Il sistema si basa su un gruppo di 3mila micro-elettrodi dieci volte più sottili di un capello, abbinato a un modulo della grandezza di una monetina in grado di monitorare circa 1000 neuroni.
L’aggiornamento di Musk è una tempestiva risposta a un tweet dell’utente Hamoon Kamai. “Ciao Elon, ho pensato per molto tempo a come scriverti questo messaggio, ma lo farò molto semplicemente”, ha scritto Kamai. “Vent’anni fa ho fatto un incidente d’auto e da allora sono paralizzato dalle spalle in giù. Sono sempre a disposizione degli studi clinici di Neuralink”.
Neuralink is working super hard to ensure implant safety & is in close communication with the FDA. If things go well, we might be able to do initial human trials later this year.
— Elon Musk (@elonmusk) February 1, 2021
“Neuralink sta lavorando molto duramente per garantire la sicurezza dell’impianto ed è in stretta comunicazione con la Fda”, ha replicato Musk. “Se le cose andranno bene, potremmo essere in grado di fare le prime prove sugli esseri umani entro la fine dell’anno”.
Neuralink in cerca di scienziati
Elon Musk ha pubblicato anche un messaggio sulle opportunità di lavoro presso l’azienda, sottolineando che Neuralink è in rapido sviluppo. Musk ha precisato che chi è interessato a lavorare per Neuralink, in particolare se dotato di competenze ed esperienza su dispositivi indossabili, telefoni o robot avanzati, potrà essere chiamato a lavorare nella sede della Bay Area dell’azienda o in quella di Austin.
Tecnologicamente, l’impianto cerebrale di Neuralink è già stato perfezionato più volte nel corso degli anni. Durante la sua presentazione dell’agosto 2020, Elon Musk ha svelato il design per il dispositivo Link V0.9, notevolmente più raffinato rispetto a quello presentato l’anno precedente. Anche il robot che esegue gli impianti, controllato a distanza dai tecnici, è stato migliorato rispetto al predecessore.
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